Sono ormai tre giorni che sui campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Wimbledon ha preso il via il torneo più prestigioso del Tennis, l’unico torneo del Grand Slam a disputarsi sull’erba. Tradizioni come le fragole con panna alla Club House, tecnica di gioco diversa, soprattutto nelle prime giornate, per la velocità della superficie e ogni anno qualche storia da inserire nel libro delle curiosità.
Entreranno di sicuro in tutti gli almanacchi del tennis, Nicolas Mahut e John Isner che dopo nove ore di gioco, suddivisi in due giornate, non hanno ancora terminato il loro incontro; è normale la sospensione avvenuta ieri sera per l’oscurità sul due set pari mentre è decisamente fuori dalla norma quanto avvenuto oggi sul campo 18 dove, potenza del servizio e della regola che non prevede il tie break nel set decisivo, sono stati battuti tutti i record.
La partita è stata nuovamente interrotta per oscurità al raggiungimento delle nove ore di gioco dopo che i due si sono dati battaglia per tutta la giornata e attualmente sono andati al riposo notturno sul 59-59 del quinto set: battuto il record di durata – il precedente di 6 ore e 44′ era di Fabrice Santoro e Arnaud Clement stabilito nel 2004 al Roland Garros -, superato il primato per il numero di game disputati (112, tra Pacho Gonzalez e Charlie Passarell, nel 1969) che sino ad ora sono stati 163, polverizzato il record degli ace visti in una partita (180 fino ad ora contro i 108 del precedente primato). E Mahut e Isner che sarebbero passati del tutto inosservati nella storia delle due settimane del torneo inglese hanno avuto la loro giornata di gloria.
Massimo Brignolo