VOLLEY: L’ITALIA SI ARRENDE ALL’ARREMBANTE GIOVENTU’ CUBANA

L’Italia del ct Anastasi esce dalla scena delle Final Six di World League con una pesante sconfitta (0-3) contro Cuba.

il muro di CubaBattuta d’arresto per gli azzurri nella partita decisiva. Cuba pur schierando un sestetto molto giovane (i fenomeni che giocano in Europa non sono convocati) dimostra ottima fisicità e qualità. Anastasi concede nuovamente fiducia a Parodi preferendolo a Savani.

Partenza a razzo di Cuba; è soprattutto con le battute che i caraibici mettono in grossa difficoltà la nostra ricezione. Sul 14 a 10 Anastasi è costretto al primo time out. Marra, grande protagonista in tutto il torneo, appare smarrito di fronte ai diabolici servizi cubani; poi si riprenderà. Sul 17 a 12 entra Travica per Vermiglio, un importante turno in battuta di Mastrangelo riporta l’Italia sul 17 a 20 ma è solo un’illusione. Gli azzurri sono troppo Fei dipendenti e, con il muro cubano devastante, il primo set si chiude sul 25 a 17.

Nel secondo set si riparte dalla regia di Vermiglio, un po’ preso di mira dall’arbitro. Finalmente si vede una buona Italia che lotta punto a punto trascinata inizialmente da Fei e successivamente da Mastrangelo. Un leggero appannamento del nostro opposto però fa scappare Cuba sul 21 a 18. Anastasi opta quindi per far riposare Fei inserendo Lasko. L’opposto di Verona ripaga la fiducia mettendo giù la palla del 21 pari. Un gran salvataggio di Marra sul 23 a 24 porta il secondo set ai vantaggi. I cubani, dopo un’estenuante maratona punto a punto, sfruttano un’invasione aerea fischiata a Vermiglio e chiudono sul 35 a 33.

Nel terzo set Cuba riprende a martellare in battuta mettendo in gran difficoltà la ricezione italiana. Al primo tempo tecnico di sospensione i caraibici dilagano 8 a 3. Anastasi ripropone prima Travica in palleggio e sul 13-5 Lasko come opposto. L’Italia prova a rifarsi sotto ma è Leon a chiudere meritatamente set e incontro sul 25 a 22.

Cuba ha dimostrato di non basarsi esclusivamente sulla diagonale Hierrezuelo – Hernández. Impressionante la forza fisica espressa in attacco dai giovanissimi schiacciatori-ricevitori: Leal ma soprattutto il diciassettenne Leon in grado di colpire con irridente facilità sopra le mani del muro azzurro. L’esperienza è garantita dal ventitreenne Simón, centrale di qualità con una gran varietà di colpi sia in attacco che in battuta.

All’Italia è mancata soprattutto la continuità per vincere. Fei è sparito a metà del secondo set, Černic ha mostrato la solita grinta mettendo giù palloni importanti ma ha anche subito la fisicità dei cubani, Vermiglio è stato troppo nervoso, Birarelli ha sbagliato troppe battute, Parodi non è riuscito ad essere incisivo in attacco, inoltre nonostante delle ottime difese ha evidenziato alcune lacune in ricezione. Positivi solamente Marra, malgrado qualche difficoltà nel trattenere i potentissimi servizi cubani e Mastrangelo che, pur servito pochissimo, è stato l’unico azzurro a intimorire i cubani a muro e col servizio.

L’Italia rientra mestamente a casa con la convinzione però di avere la qualità per giocarsela a settembre con le migliori del mondo. Scordiamoci gli anni Novanta ma il podio  non è così lontano. Cuba invece se riuscirà ad essere incisiva come oggi al servizio potrà dare davvero del filo da torcere a un Brasile non in perfetta forma.

Nella notte la Serbia ha superato con un netto 3-0 l’Argentina qualificandosi per la semifinale che la vedrà opposta alla Russia.

Venerdì 23 luglio 2010
CUBA ITALIA 3 – 0
(25-17; 35-33; 25-22)
Cordoba (ARG)

CUBA: Leon 14, Leal 12, Gutierrez (L), Camejo 7, Simón (C) 10, Hierrezuelo 4, Hernández 11. (Leyva, Cepeda n.e., Bell n.e., Mesa n.e., Díaz 1.)

ITALIA: Mastrangelo 6, Marra (L), Parodi 7, Vermiglio (C) 1, Fei 12, Birarelli 4, Černic 12. (Lasko 8, Maruotti n.e., Savani 1, Travica, Sala n.e.)

Nicola Sbetti