Lo avevamo, in qualche modo, pronosticato già in precedenza e non perché abbiamo il dono della veggenza: Grecia-Russia sarà la finalissima del torneo femminile degli Europei di Zagabria. Domani si sfidano le due eccellenze della pallanuoto (in rosa) continentale che, non a caso, si giocarono il bronzo mondiale un anno fa a Roma, dietro a Stati Uniti e Canada. Se è vero che tre indizi fanno una prova, sconfiggere le due squadre è la conditio sine qua non per dettar legge in Europa: dopo Ethnikos e UGRA Khanty-Mansiys in Coppa LEN e Vouliagmeni e Kinef Kiriši in Coppa Campioni, ecco che Grecia e Russia, questa volta con le rispettive nazionali, tornano a contendersi un titolo europeo in campo femminile. Finora l’hanno sempre spuntata le formazioni elleniche (e Kabanov allena, oltre alla selezione russa, anche il Kinef): che non ci sia due senza tre?
La formazione capitanata da Sof’ja Konuch estromette dalla corsa all’oro l’Olanda campionessa olimpica. Una vittoria limpida (10-7), una partita nella quale le russe mantengono sempre un vantaggio mai inferiore alle due reti. E nel tabellino finiscono le solite note: Prokofieva (tripletta), Beljaeva e Ivanova (doppiette). E Konuch, segnando una rete, si conferma la miglior marcatrice della formazione russa in questi Europei. L’Olanda, dal canto suo, perde ancora un’occasione per tornare padrona d’Europa: l’ultimo oro risale, ormai, al 1993 mentre è di undici anni fa l’ultima medaglia (argento a Prato, dietro all’Italia). Se Maugeri non può certo rallegrarsi per la sconfitta ha, comunque, ricevuto la conferma su chi potrà fare affidamento: van Belkum e Mieke Cabout timbrano il cartellino anche questa volta e restano le principali trascinatrici di questo gruppo che, a quanto pare, è ancora in ritardo rispetto alle prime della classe.
Con identico risultato l’Ungheria supera la Spagna e chiude così l’Europeo al quinto posto. Sfida interessante tra due nazionali che hanno proposto una buona pallanuoto e, soprattutto, alcuen giovani dall’avvenire assicurato. E questo è, soprattutto, il caso della Spagna: l’esordiente Miguel Ángel Oca ha portato a Zagabria un gruppo giovane – appena 19.6 anni di età media, la più bassa tra le otto partecipanti alla fase finale – in cui ha brillato soprattutto la stella di Roser Tarragó e di Andrea Blas, appena 35 anni in due. E lo stesso dicasi per l’Ungheria, collettivo dove la mescolanza tra l’esperienza delle veterane e la sfrontatezza delle giovani produce buoni risultati: il futuro è roseo con Gyöngyössy e Szűcs, basta solamente pazientare.
EUROPEI DI PALLANUOTO 2010
RISULTATI TORNEO FEMMINILE
FINALE 5°-6° POSTO
Ungheria-Spagna 10-7
SEMIFINALI
Italia-Grecia 5-10
Russia-Olanda 10-7
PROGRAMMA FINALI
3°-4° posto: Italia-Olanda
1°-2° posto: Grecia-Russia
OGGI IN ACQUA – TORNEO MASCHILE
ore 10.00 Russia-Macedonia (finale 11°-12° posto)
ore 12.00 Spagna-Grecia (semifinali 7°-10° posto)
ore 14.00 Turchia-Romania (semifinali 7°-10° posto)
ore 17.45 Serbia-Croazia (semifinali 1°-4° posto)
ore 20.40 Italia-Ungheria (semifinali 1°-4°posto)
Simone Pierotti