46 chilometri contro il tempo, 46 chilometri da spingere a tutta, 46 chilometri per la gloria: sono sicuramente questi i pensieri che affollano la mente della maglia rossa Joaquim Rodríguez e dei suoi rivali Vincenzo Nibali ed Ezequiel Mosquera, prima della partenza dell’unica, vera cronometro di questa sessantacinquesima Vuelta a España. 46 chilometri piatti come un tavolo da biliardo, attorno a Peñafiel, piccolo borgo della Castilla y León, ad una costante altitudine di 750 metri e senza neanche una collinetta, uno strappo, un muro da scalare.
Il primo corridore a scattare è ovviamente l’ultimo in classifica: il kazako Valentin Iglinskiy (Astana) chiude infatti la graduatoria generale a 3h39’16’’ dalla maglia rossa. Per questo ventiseienne asiatico, vincitore di un manipolo di corse tra Giappone, Cina e Bulgaria ma anche di un paio di tappe alla Vuelta a Navarra, c’è una passerella in solitaria tra gli applausi del pubblico, in attesa dei grandi favoriti. Tra i primi a partire c’è anche Fabian Cancellara (Saxo Bank): lo svizzero, come da pronostico, si porta al comando senza troppi problemi, alla media di 51.750 km/h, e pregusta già la sessantaseiesima vittoria in carriera. Tuttavia, la prova della Locomotiva di Berna non è così eccezionale come quelle offerte in passato: infatti, prima un Denis Menchov (Rabobank) con una grandissima voglia di riscatto, dopo la botta al ginocchio che lo ha tagliato fuori dalla classifica, va in testa con 25’’ di margine sull’elvetico, e poi, in modo ancora più clamoroso, il giovane slovacco Peter Velits (HTC-Columbia), sesto della generale, migliora di ulteriori 12’’ il tempo del russo, aggiudicandosi la tappa. Il venticinquenne di Bratislava, campione del mondo under 23 nel 2007, coglie la sesta vittoria in carriera: la più prestigiosa, finora, era il GP Fourmies di quello stesso anno.
Ma l’attenzione di tutti, più che sul vincitore di giornata, va ovviamente alla battaglia tra Rodríguez, Nibali e Mosquera, con il siciliano sulla carta più adatto ad una prova di questo genere. Lo Squalo dello Stretto non si fa condizionare da una fastidiosa foratura nei primissimi chilometri, riprendendo a pedalare in pochissimi secondi, ma scopre di avere un rivale differente da quello pronosticato: infatti, Rodríguez dimostra evidenti difficoltà sin dai primi rilevamenti cronometrici, terminando la prova oltre la centesima posizione con l’altissimo tempo di 58’55’’, mentre lo scalatore Mosquera sorprende tutti estraendo dal cilindro una prestazione di cui forse nessuno lo riteneva capace, visto che chiude in diciannovesima posizione con un crono di 54’56’’. Comunque, Nibali (tempo di 54’38’’) riesce a guadagnare ulteriori 18’’ sul sorprendente galiziano, mentre Rodríguez crolla in quinta posizione nella classifica generale, dietro anche a Peter Velits e a Fränk Schleck: la tappa di sabato, con l’arrivo di Bola del Mundo caratterizzato dagli ultimi 3 km a pendenze proibitive su fondo cementato, sarà il giudice finale della Vuelta, e l’atleta della Liquigas dovrà prestare davvero molta attenzione a un Mosquera che in montagna è sempre sembrato scatenato, senza sottovalutare troppo Velits, vera rivelazione della corsa.
Domani la Vuelta si sposta da Valladolid a Salamanca, splendida città universitaria, lungo 148.9 km mossi ma senza nemmeno un gran premio della montagna: i velocisti superstiti scaldano i motori.
Ordine d’arrivo:
1) Peter VELITS (HTC-Columbia) in 52’43’’ ;
2) Denis MENCHOV (Rabobank) a 12’’;
3) Fabian CANCELLARA (Saxo Bank) a 37’’;
15) Vincenzo NIBALI (Liquigas-Doimo) a 1’54’’.
Classifica generale:
1) Vincenzo NIBALI (Liquigas-Doimo) in 71h19’49’’ ;
2) Ezequiel MOSQUERA (Xacobeo-Galicia) a 39’’ ;
3) Peter VELITS (HTC-Columbia) a 2’00’’.
Marco Regazzoni
Grande Nibali, ma non so se riuscirà a tenere la maglia…
Mosquera è un cavallo pazzo, assolutamente imprevedibile: finora questa è stata la sua croce, visto che non è riuscito a vincere nemmeno una tappa, e ha già 35 anni. Però potenzialmente è uno scalatore straordinario.
Nibali è stato sfortunato con la foratura ma fa parte del gioco.
Mosquera mi ricora Piepoli…