La quindicesima tappa della Vuelta prevede 187.3 km tra Solares, località della Cantabria, e Lagos de Covadonga, laghi glaciali situati in un parco asturiano: per giungere in questa località bisogna affrontare una salita di 12.6 km al 7.3%, ascesa che in passato ha visto trionfare atleti del calibro di Marino Lejarreta, Pedro Delgado, Laurent Jalabert, Pavel Tonkov e, nell’ultima occasione (2007), l’altro russo Vladimir Efimkin.
Dopo giorni di sole e forte caldo, la Vuelta viene bagnata da una pioggia irregolare ma fastidiosa, e da temperature che non superano i 20°. Dal gruppo, partito in tarda mattinata senza Óscar Freire (Rabobank), fuoriescono subito parecchi corridori, intenzionati a portar via la fuga di giornata: dopo vari tentativi, puntualmente rintuzzati dalla Liquigas di Nibali e dalla Xacobeo-Galicia di Mosquera, l’azione decisiva porta al comando un sestetto composto dallo spagnolo Carlos Barredo (Quick Step), dal fiammingo Nico Sijmens (Cofidis), dal francese Pierre Cazaux (Française des Jeux), dallo slovacco Martin Velits (HTC-Columbia) e dalla coppia belga della Omega Pharma-Lotto composta da Greg Van Avermaet e Olivier Kaisen, entrambi già all’attacco nei giorni scorsi. Nel gruppetto di testa, i corridori più titolati sono l’asturiano Barredo, vincitore di una Clásica di San Sebastián e di una tappa alla Parigi-Nizza, e lo stesso Van Avermaet, venticinquenne di Lokeren che si impose sul traguardo di Sabiñánigo alla Vuelta 2008.
Il loro vantaggio sale oltre i nove minuti, con la Xacobeo-Galicia che si fa carico dell’inseguimento, riducendo poco a poco il margine dai fuggitivi: all’imbocco della salita finale, in testa alla corsa Barredo se ne va in solitaria, con il plotone della maglia rossa continua a ridurre il distacco grazie al lavoro della Liquigas-Doimo, in particolare con lo svizzero Oliver Zaugg e il ceco Roman Kreuziger. Ai 6 km dalla conclusione, prova lo scatto il solito, funambolico Ezequiel Mosquera (Xacobeo-Galicia) che, con la sua azione, manda in crisi Xavier Tondo (Cervélo), col quale condivideva la terza piazza in classifica generale, mentre Nibali e Rodríguez salgono regolari, ad una manciata di metri dal galiziano. La maglia rossa, dimostrando così una grande personalità oltre all’eccezionale stato di forma, controlla senza troppi patemi sia il distacco da Mosquera, che alla fine guadagnerà solo una decina di secondi, sia il diretto rivale Rodríguez, impedendogli qualsiasi scatto. Davanti, Carlos Barredo gestisce ottimamente il proprio margine di vantaggio e si impone in solitaria, conquistando la quinta vittoria della carriera, una vittoria particolarmente significativa perché lui, ventinovenne di Gijón, trionfa nelle sue Asturie, sulle strade di casa.
Vincenzo Nibali, sempre più leader di questa Vuelta, dovrà affrontare domani l’ostacolo probabilmente più impegnativo sul percorso verso la gloria di Madrid: i 181.2 km tra Gijón e Cotobello presentano infatti due gran premi della montagna di prima categoria, uno di terza e il traguardo posto al termine di un’ascesa lunga 10.1 km all’8.5% di pendenza media. Rodríguez e Mosquera sembrano assolutamente intenzionati a dare battaglia, ma un Nibali in queste condizioni potrebbe tener testa a chiunque.
Ordine d’arrivo:
1 ) Carlos BARREDO (Quick Step) in 4h33’09’’;
2 ) Nico SIJMENS (Cofidis) a 1’07’’;
3 ) Martin VELITS (HTC-Columbia) a 1’43’’;
8 ) Vincenzo NIBALI (Liquigas-Doimo) a 2’26’’.
Classifica generale:
1 ) Vincenzo NIBALI (Liquigas-Doimo) in 65h31’14’’;
2 ) Joaquim RODRÍGUEZ (Team Katusha) a 4’’;
3 ) Ezequiel MOSQUERA (Xacobeo-Galicia) a 39’’.
Marco Regazzoni