PALLAVOLO: AL VIA IL WORLD GRAND PRIX 2010

Parte questa sera il World Grand Prix, passerella d’eccezione del Volley Femminile prima dei Campionati Mondiali di fine ottobre

World Grand PrixLa nazionale italiana di pallavolo femminile allenata da Barbolini comincia la stagione che conta con la consapevolezza che ripetere i favolosi successi del 2009 (oro ai Giochi del Mediterraneo, alle Universiadi, all’Europeo e nella Grand Champions Cup) è un’impresa ardua anche se non impossibile. Per non spremere completamente le sue senatrici e per assicurare un futuro alla nazionale Barbolini sta dando molto spazio anche alle giovani.

Vediamo le convocate:

PALLEGGIATORI: Rondon e Bechis, CENTRALI: Arrighetti, Barazza, Crisanti, ATTACCANTI: Bosetti, Barcellini, Del Core, Di Iulio, Ortolani, Piccinini,. LIBERO: era stata convocata Cardullo ma a seguito di un’infiammazione agli occhi è stata sostituita in tutta fretta da Enrica Merlo.

La palleggiatrice Lo Bianco e la centrale Gioli sono invece attese per il secondo week-end quello che si disputerà a Bangkok.

Le azzurre sono quindi partite alla volta del Brasile dove affronteranno oggi il Giappone (ore 18 su la7d) domani Taiwan (ore 18 su la7d) e Domenica le padrone di casa (ore 14.30 su la7d)

L’Italia, che si è qualificata a questo torneo vincendo l’anno scorso l’Europeo dopo la trasferta brasiliana e quella tailandese il 20, 21, 22 agosto affronterà un ultimo weekend in Giappone prima di trasferirsi, se qualificata a Nignbo, cittadina di 1.200.000 abitanti nello Zhejiang, in Cina, dove dal 25 al 29 agosto verrà assegnato il trofeo.

L’Italia non può che partire favorita ma bisogna pur sempre tenere a mente che il grande obiettivo dell’anno sono i Mondiali che si disputeranno quest’anno dal 29 ottobre al 14 novembre per la seconda volta consecutiva in Giappone.

Nicola Sbetti

TATTICA: DAL MONDIALE AL CAMPIONATO

TatticaOgni Mondiale tira le fila di un quadriennio e pone le basi per i successivi 4 anni, da vivere pericolosamente. Di tattica e sistemi di gioco, in Sud Africa abbiamo visto poche cose ma buone: un’organizzazione della fase difensiva sempre più pressante e fatta con molti uomini, pochi attaccanti di ruolo e molto movimento delle punte, di contro poco presenti in zona gol (vedi classifica marcatori ingolfata e a quote basse).

Però, come detto, il Mondiale dice del calcio dei prossimi anni e le nostre squadre sembrano già averne fatto tesoro per il campionato che sta arrivando. La Juve di Del Neri ha un impianto codificato e riproposto dal mister friulano in tutte le sue squadre, ma quest’anno sembra esserci una variante, figlia del Paraguay, squadra con il massimo dell’equilibrio mondiale. La coppia Cardozo-Valdez è equiparabile a quella titolare della Juve delneriana, Amauri-Diego, già in parte vista con il duo Cassano-Pazzini. I movimenti della punta forte ad aprire spazi e la capacità di servire le ali da parte della punta piccola è il punto focale del gioco della nuova Juventus, in cui un Del Piero di qualche anno fa sarebbe stato perfetto.

Il Napoli ha puntato sulla gioventù e Mazzarri è pronto ad imitare il calcio della squadra più giovane di tutte ai Mondiali, la Germania di Loew. Il paradiso sarebbe riproporre con la stessa efficacia in attacco e in difesa i quattro moschettieri teutonici, facendo giocare Hamsik alla Podolski, Quagliarella alla Ozil, Lavezzi alla Müller e Cavani alla Klöse. Se Mazzarri ci riesce, il Napoli prenota la Champions.

Il Palermo vuole riproporre con maggiore incisività l’attacco triangolo dello scorso anno, con Rossi rinfrancato dalle belle prestazioni dell’Uruguay del Maestro Tabarez. Pastore è più centrocampista di Forlan ma, con l’esperienza acquisita può giocare a tutto campo come l’uomo della provvidenza uruguaiana, Miccoli o Maccarone possono fare i goleador alla Suarez, Hernandez, del quale aspettiamo un exploit fantasmagorico, ha già ben in testa il gioco totale di Cavani partito per Napoli. Infine la Roma, che assomiglia molto agli Stati Uniti. Una mediana completa dove De Rossi- Pizarro sanno fare anche più del lavoro svolto dalla coppia Bradley-Edu, e tre punte molto simili: Totti con la leadership di Donovan a svariare più di quello che ha fatto gli ultimi anni, Vucinic come Findley, ad arare la fascia sinistra, Adriano come Altidore, a fare sponde e spalancare spazi.

Jvan Sica

DOPO DAVIS E HUTAROVICH, IN POLONIA TAPPA E MAGLIA PER LORENZETTO

Mirko LorenzettoDopo il successo di Guarnieri nella tappa d’apertura, il Giro di Polonia prosegue con un paio di tappe pianeggianti: la seconda tappa si chiude a Dabrowa Gornicza col tedesco André Greipel (HTC-Columbia) che si impone d’autorità in uno sprint senza storia, andando a cogliere la quindicesima vittoria stagionale davanti ad Allan Davis (Astana), che strappa la leadership della classifica a Guarnieri, e al belga Wouter Weylandt (Quick Step). La terza frazione si conclude invece a Katowice, città della Slesia a due passi dal campo di concentramento di Auschwitz che verrà toccato venerdì dalla corsa, premiando il bielorusso Yauheni Hutarovich (Française des Jeux) davanti a Lucas Haedo, il più giovane dei due fratelli velocisti argentini in forza allo Saxo Bank, e alla maglia gialla Davis. Hutarovich, già vincitore di due tappe al Giro del Mediteranneo in questa stagione, si impone grazie ad uno sprint davvero lungo ma efficace, in grado di sorprendere i più quotati rivali.

I 177.9 km odierni tra Tichy, sede del principale stabilimento polacco della Fiat, e Cieszyn sono invece caratterizzati da tre salite di media difficoltà nel cuore della tappa e da un ultimo strappo a una trentina di chilometri dall’arrivo. Nel circuito finale, c’è un’ottima azione di Marco Marcato (Vacansoleil) che prende un vantaggio significativo, ma si trasforma in un psicodramma sportivo: passato sotto il traguardo, il ragazzo di San Donà di Piave alza le braccia al cielo, esultando convinto di aver centrato la prima vittoria stagionale, quando invece manca ancora un giro al termine della corsa. Il plotone, forte di una trentina di unità, lo riassorbe dopo questo smacco incredibile, e lo sprint ristretto sul pavé premia Mirco Lorenzetto (Lampre-Farnese Vini), al settimo successo in carriera, davanti al compagno di squadra Grega Bole e ad un pimpante Alessandro Ballan (BMC), che lancia ottimi segnali in vista delle prossime tappe. Lorenzetto conquista anche la maglia gialla di leader della classifica generale, grazie al gioco degli abbuoni.

Domani 149 km tra Jastrzebie Zdroj e Uston, con la parte finale di corsa che sarà in un circuito da ripetere cinque volte caratterizzato dall’ascesa di Zameczek, classificata come prima categoria, e da un arrivo in salita a quota 764 metri.


Marco Regazzoni

EUROPEI AGRODOLCI PER L’ITALIA DEL CRICKET

CricketGli Europei di prima divisione di Jersey (piccola isola alle dipendenze della corona britannica situata nel canale della Manica) hanno chiarito che, sebbene l’Italia sia ancora un gradino inferiore alle britanniche o all’Olanda (nazione leader del cricket nell’Europa continentale), il movimento azzurro è in crescita ed è in grado di ottenere importanti exploit. Il sedici luglio infatti gli azzurri hanno imposto una clamorosa sconfitta agli scozzesi, fino ad allora imbattuti. Fondamentali in quell’occasione sono state le prestazioni maiuscole di Andrew Northcote (Woolpit AUS) e di Damian Fernando (Latina Lanka). Certo Irlanda, Scozia e Olanda si presentavano con la squadra A ma anche gli azzurri, per problemi legati ai permessi di lavoro, non erano certo al completo. I campionati europei infatti fungono soprattutto da preparazione alla più prestigiosa World Cricket League (La Division IV di WCL si disputerà proprio in Italia a Bologna dal 14 al 21 agosto).

Nonostante l’ultimo posto, a pari punti con la Danimarca, fra i primi quindici MVP della manifestazione figurano ben tre azzurri: Gayashan Munasinghe, Hemantha Jayasena e Andrew Northcote.

I convocati di coach Joe Scuderi e del GM Luca Bruno: Hemantha Jayasena, Alauddin, Dilan Fernando, Gayashan Munasinghe, Luis di Giglio, Paul Girardi, Leandro Jayarajah, Thushara Kurukulasuriya, Damian Fernando, Andrew Northcote, Hayden Patrizi, Joy Perera, Luca Poli, Michele Morettini, Michael Raso.

EUROPEAN CHAMPIONSHIP WLC DIVISION 1, JERSEY 2010

G V P Pti
Jersey 5 5 0 10
Irlanda A 5 4 1 8
Scozia A 5 2 3 4
Olanda A 5 2 3 4
Danimarca 5 1 4 2
Italia 5 1 4 2

Irlanda A batte Italia di 7 wickets. (Farmers, 13 luglio.)
Olanda A batte Italia per 3 wickets (metodo DL). (Grainville, 14 luglio.)
Italia batte Scozia A per 7 runs (metodo DL). (Farmers, 16 luglio.)
Danimarca batte Italia per 3 wickets. (Les Quennevais, 17 luglio.)
Jersey batte Italia per 116 runs. (FB Fields, 19 luglio.)

Dopo l’exploit dell’under 15 lo scorso anno anche l’under 17 dimostra che la seconda divisione dell’European Championship le sta stretta. Gli azzurrini hanno vinto tutti e quattro gli incontri nel loro girone superando Francia, Belgio, Grecia e Gibilterra arrendendosi solamente in finale contro i padroni di casa dell’Isola di Man. Un nome su tutti da tenere d’occhio fra le tante promesse azzurre che si sono messe in luce: Roshendra Abeywickrama.

EUROPEAN UNDER 17 CHAMPIONSHIP SECOND DIVISION, ISLE OF MAN 2010

G V P Pti
Italia 4 4 0 8
Francia 4 3 1 6
Belgio 4 2 2 4
Grecia 4 1 3 2
Gibilterra 4 0 4 0

Italia batte Belgio per 138 runs. (King William’s College, 24 luglio.)
Italia batte Francia per 60 runs. (King William’s College, 25 luglio.)
Italia batte Gibilterra per 94 runs.(Cronkbourne, 26 luglio.)
Italia batte Grecia per 9 wickets.(St John’s, 28 luglio.)
Finale 1°/2° posto Isola di Man batte Italia per 5 wickets.(King William’s College, 29 luglio)

Nicola Sbetti

IERI & OGGI: IL TOUR DI MARCO PANTANI

Marco PantaniSiamo nel 1998 e Marco Pantani, dopo essere ritornato l’anno precedente alle corse dopo il terribile incidente della Milano-Torino del 1995, conquista il Giro d’Italia precedendo in classifica generale di 1’33” Tonkov e di 6’51” Giuseppe Guerini.

Il Pirata va all’assalto del Tour de France per una doppietta storica nonostante il percorso della Grande Boucle con 110 chilometri a cronometro favorisca più i suoi avversari passisti che uno scalatore puro come lui. E infatti la partenza è ad handicap: Nei 58 km a cronometro della settima tappa che arriva a Correze, Pantani perde 4’21” dal vincitore Jan Ullrich, il grande favorito dopo la vittoria dell’anno precedente. Ha perso 4 secondi e mezzo al chilometro e nella penultima giornata lo attendono altri 52 km contro l’orologio, altri 4′ di potenziale vantaggio per il tedesco. La sfida sembra persa ancora prima di essere incominciata.

La prima svolta si ha sui Pirenei nell’undicesima tappa da Luchon all’arrivo in salita di Plateau de Beille;  a pochi chilometri dall’inizio dell’ultima salita Ullrich fora e le cronache raccontano che un Pantani voglioso di dare battaglia attende il tedesco che mette alla frusta i suoi uomini per rientrare nel gruppo. Un chilometro e mezzo dopo il ricongiungimento, quando mancano 13 km alla vetta, il Pirata senza bandana parte e lo rivedranno solo all’arrivo. In vetta il romagnolo vince con un vantaggio di 1’26” su Meier, 1’33” su Julich, Boogerd, Piepoli e Rinero e 1’40” su Ullrich. In classifica generale la maglia gialla è ancora saldamente sulle spalle del tedesco che mantiene un vantaggio di 1’11” sullo statunitense Julich e 3’01” su Pantani.

Con questa situazione di classifica il Tour arriva sulle Alpi; la quindicesima tappa è la classica Grenoble – Les Deux Alpers con La Croix de Fer, il Télégraphe, il Galibier prima dell’ascesa finale a Les Deux Alpes. La giornata è da tregenda con una continua pioggia e nebbia sulle vette. Pantani attacca a 5.5km dalla sommità del Galibier e la sua progressione è incredibile: guadagna mezzo minuto al chilometro. Scollina con 2’40” di vantaggio su Ian Ullrich che in discesa dapprima recupera per poi ritrovarsi a 3’25” dal Pirata a 10 km dall’arrivo di Les Deux Alpes. A 8 km dall’arrivo l’italiano ha 4’25” sul tedesco, a 5 km 5’50”, all’arrivo saranno 8’57” a separare Pantani da Ullrich che viene scavalcato in classifica generale anche da Julich e dallo spagnolo Escartin. In classifica generale il Pirata a 3’53” di vantaggio su Julich, 4’14” su Escartin e 5’56” su Ullrich che il giorno successivo tenta il tutto per tutto nella tappa di Albertville ma non riesce a staccare Pantani.

Sabato 1 agosto arriva la cronometro da Montceau les Mines a Le Creusot: il vantaggio di 5’56” consentirebbe a Pantani di perdere 7″ al chilometro e mantenere la maglia gialla. Le cronometro di fine giro fanno storia a sè; le motivazioni e le energie rimaste contano più che la predisposizione. Ullrich vince la tappa in 1h03’52, lo statunitense Julich (che scende al terzo posto in classifica generale) per 1’01” e uno straordinario Pantani chiude la cronometro al terzo posto perdendo solo 2’35” dal tedesco.

Il 2 agosto 1998 è il giorno dell’apoteosi: Marco Pantani con pizzetto ossigenato in onore alla maglia gialla sfila per le strade di Parigi. E’ il primo italiano a vincere la Grande Boucle, 33 anni dopo Felice Gimondi, e a vincere nella stessa stagione Giro e Tour dopo Fausto Coppi, una accoppiata riuscita solo ai grandissimi del ciclismo.

Massimo Brignolo