LA HOWARD IN CIMA AL MONDO NELL’ALTO DOVE C’E’ TANTA ITALIA

La statunitense Howard si candida a prendere lo scettro di Blanka Vlašić mentre crescono le italiane.

Chauntè Howard
Andreas Solaro/AFP/Getty Images

La croata Blanka Vlašić che ha dominato le classifiche stagionali del Salto in Alto negli ultimi 3 anni ha trovato una degna rivale: ai Campionati Statunitensi di Des Moines, Chaunté Howard ha superato al terzo tentativo 2.05, miglior misura stagionale e ottava misura all-time. Mentre Blanka Vlašić quest’anno ha superato i due metri solo in due occasioni – il 2,03 al Golden Gala e il 2.01 di Oslo -, la ventiseienne californiana è alla sua quinta performance sopra i 2 metri, indice di una continuità invidiabile.

Al terzo posto della graduatoria stagionale c’è Antonietta Di Martino, vice campionessa del mondo ad Osaka 2007, con i 2.00 saltati la scorsa domenica in Coppa Europa a Bergen mentre sono ferme a 1.98 grandi protagoniste delle stagioni passate come la spagnola Beitia, l’oro olimpico di Pechino la tedesca Ariane Friedrich e la russa Školina. A sorpresa un’altra azzurra è nella Top Ten stagionale: si tratta di Raffaella Lamera con il suo 1.95 mentre crescono le giovani Elena Vallortigara (non ancora 19enne) e Alessa Trost (17enne) che hanno già superato l’asticella a 1.90.

Graduatoria stagionale
2.05 Chaunté Howard Lowe USA
2.03 Blanka Vlašić CRO
2.00 Antonietta Di Martino ITA
1.98 Levern Spencer LCA
1.98 Ruth Beitia ESP
1.98 Svetlana Školina RUS
1.98 Ariane Friedrich GER
1.97 Irina Gordeeva RUS
1.95 Venelina Veneva-Mateeva BUL
1.95 Raffaella Lamera ITA

Massimo Brignolo

SLOVACCHIA, LA CENERENTOLA CHE ESCE A TESTA PIU’ CHE ALTA

L’Olanda batte per 2-1 la Slovacchia e si prepara ad affrontare il Brasile come nello spettacolare Quarto di USA ’94

Kuyt e Skrtel
Karim Jaafar/AFP/Getty Images)

Il primo degli ottavi di lunedì consegna agli Orange un posto ai quarti: la squadra di van Maarwijk si sbarazza infatti dell’ostacolo slovacco, nazionale che per quanto esordiente è stata capace di passare il primo turno, grazie ai due gioielli più luminosi del proprio lotto, Robben e Sneijder.

Le due reti con cui gli olandesi si assicurano la vittoria sono infatti opera loro: che dopo aver trascinato i rispettivi club in finale di Champions i due possano ripetersi anche in nazionale? Fuori a testa alta, comunque, la piccola Slovacchia: la compagine allenata da Weiss aveva già infatti compiuto un mezzo miracolo battendo i Campioni del Mondo nel terzo turno del girone, sancendo, come tutti – ahinoi – ricorderete, l’eliminazione Azzurra da questo Mondiale. Dopo aver staccato il biglietto per gli ottavi, traguardo già di per sè storico essendo alla prima apparizione iridata, arriva quindi la buona prova contro una squadra tra le più quotate al mondo.

Slovacchia che nonostante vada sotto dopo meno di venti minuti di gioco, quando Robben segna da par suo in contropiede, resterà in partita sino al termine del match creando anche qualche grattacapo alla retroguardia avversaria già prima che Sneijder chiuda il match a sei minuti dal termine. Ed è un goal fondamentale, quello realizzato dal trequartista nerazzurro: senza di esso, infatti, la partita si chiuderebbe sul pareggio. Perché nonostante i giochi fossero ormai chiusi gli slovacchi decidono di non darsi per vinti, trovando quindi il goal della bandiera, realizzato su rigore dal solito Vittek, capocannoniere all-time di questa tutto sommato giovane nazionale. Mondiale chiuso con onore, quindi, da parte slovacca. Mondiale che continuerà almeno per un altro turno, invece, per la nazionale Orange, che avendo ritrovato Arjen Robben vorrà sicuramente provare a dire la sua anche per l’accesso alle semifinali.

Lunedì 28 luglio 2010
OLANDA-SLOVACCHIA 2-1 (1-0)
Moses Mabhida, Durban (RSA)

OLANDA: Stekelenburg – van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, van Bronckhorst – Kuyt, van Bommel, Sneijder (90′ Afellay), de Jong, Robben (70′ Elia) – van Persie (79′ Huntelaar). Allenatore: van Marwijk.

SLOVACCHIA: Mucha – Pekarík, Škrtel, Ďurica, Zabavník (86′ Jakubko) – Weiss, Stoch, Hamšík (86′ Sapara), Kucka, Jendrišek (71′ Kopúnek); Vittek. Allenatore: Weiss.

ARBITRO: Undiano (ESP)

GOL: 18′ Robben (NED), 84′ Snejder (NED), 94′ rig. Vittek (SVK)

NOTE: ammoniti Robben e Stekelenburg (NED), Kucka, Kopúnek e Škrtel (SVK).

Francesco Federico Pagani

NUOTO: DELUDONO I 100 SL DELL’ANNO

L’Open de France che doveva sconvolgere le classifiche stagionali si è trasformato in una gara anonima.

Open de France La stagione del Nuoto, come quella dell’Atletica, è dedicata ai Campionati continentali e sono, quindi, poche le occasioni di vedere in gara riuniti i migliori del mondo. Occasione che è stata fornita nello scorso fine settimana dalla quarta edizione dell’Open de France che ha chiamato a raccolta, per la prima volta dopo il ritorno ai costumi in tessuto, tutti i migliori interpreti dei 100 metri stile libero, la gara principe.

Sette degli 11 più veloci del 2009 ai blocchi di partenza ai quali si sono aggiunti personaggi del calibro di Filippo Magnini e dello statunitense Nathan Adrian, unici assenti gli australiani e lo svedese Nystrand: comunque lontani dai tempi ottenuti con i supercostumi, le attese erano per la migliore prestazione dell’anno (48″32 del francese Alain Bernard) con un tempo a ridosso della miglior prestazione mondiale dell’era dei costumi in tessuto, il 47″91 ottenuto da Nystrand nel 2007 e una rivoluzione nelle classifiche stagionali. Ma la montagna ha partorito un topolino. In ombra il campione del mondo, il brasiliano Cesar Cielo, e Michael Phelps che meno di un’ora prima della finale si era imposto nei 200 farfalla, la vittoria è andata a sorpresa al francese Fabien Gilot con un mediocre 48″65. Male Filippo Magnini che nelle dichiarazioni della vigilia ribadiva il suo sollievo per il ritorno ai costumi in tessuto e ai risultati finalmente veritieri: un anonimo 49″94 per lui, molto lontano dai suoi tempi di 3 anni fa. E mancano solo 50 giorni ai Campionati Europei.

Massimo Brignolo

CICLISMO: I FRATELLI DI VISCONTI E PINOTTI

I risultati di tutti i campionati nazionali di ciclismo

Nel weekend si sono disputati la gran parte dei campionati nazionali di ciclismo su strada e a cronometro: quasi tutte le nazioni iscritte all’UCI hanno così potuto incoronare gli atleti che, per un anno, avranno l’onore di portare sulla divisa di gara la bandiera del proprio paese. In Francia Thomas Voeckler si aggiudica il titolo nazionale sei anni dopo il suo successo del 2004; stessa situazione per il russo Aleksandr Kolobnev. In Lussemburgo, come da pronostico, i fratelli Schleck la fanno da padrone, con Andy che si aggiudica la prova a cronometro e Fränk quella in linea. In Spagna un’azione in solitaria di Gutiérrez Palacios permette al corridore della Caisse d’Epargne di riconquistare il massimo alloro nazionale nove anni dopo il trionfo del 2001. Tra i risultati più sorprendenti quello olandese, dove Nick Terpstra della Milram beffa clamorosamente tutti gli uomini della corazzata Rabobank.

Ecco come è andata:

PAESE CRONOMETRO GARA IN LINEA
ANTILLE OLANDESI Marc de Maar Marc de Maar
AUSTRIA 5 settembre Harald Starzengruber
BELGIO 15 agosto Stijn Devolder
BENIN Augustin Amoussouvi Aubierge Soglo
BIELORUSSIA Branislaŭ Samojlaŭ Aljaksandr Kučynski
BRASILE Luis Carlos Amorim Ferrão Tavares n.d.
BULGARIA n.d. Danail Andonov Petrov
BURKINA FASO non organizzato Abdul Wahab Sawadogo
CANADA Svein Tuft Will Routley
COSTA RICA José Adrián Bonilla Bonilla n.d.
CROAZIA Matija Kvasina Radoslav Rogina
DANIMARCA Jakob Fuglsang Nicki Sørensen
ESTONIA Tanel Kangert Kalle Kriit
FINLANDIA n.d. Jussi Veikkanen
FRANCIA Nicolas Vogondy Thomas Voeckler
GERMANIA Tony Martin Christian Knees
GIAPPONE Shinichi Fukushima Takashi Miyazawa
GRAN BRETAGNA 5 settembre Geraint Thomas
GRECIA Ioannis Tamouridis Ioannis Tamouridis
GUATEMALA Manuel Rodas Edgar Hoch
IRAN Hossein Askari Mahdi Sohrabi
IRLANDA David McCann Matthew Brammeier
ISRAELE Eyal Rahat Niv Libner
ITALIA Marco Pinotti Giovanni Visconti
KAZAKISTAN Andrej Mizurov Maksim Gourov
LETTONIA Raivis Belohvoščiks Aleksejs Saramotins
LITUANIA Ignatas Konovalovas Vytautas Kaupas
LUSSEMBURGO Andy Schleck Fränk
MALTA Etienne Bonello Maurice Formosa
MOLDOVA n.d. Alexandr Pliuschin
NORVEGIA Edvald Boasson Hagen Thor Hushovd
OLANDA Jos van Emden Niki Terpstra
POLONIA Jarosław Marycz Jacek Morajko
PORTOGALLO Rui Alberto Faria da Costa Rui Miguel Sousa Barbosa
REPUBBLICA CECA František Raboň Petr Bencik
ROMANIA George Anghelache Andrei Nechita
RUSSIA Vladimir Gusev Aleksandr Kolobnev
SAINT KITTS AND NEVIS Reginald Douglas Reginald Douglas
SERBIA Esad Hasanović n.d.
SLOVACCHIA Martin Velits Jakub Novák
SLOVENIA Gregor Gazvoda Gorazd Štangelj
SPAGNA Luis León Sánchez Gil José Ivan Gutiérrez Palacios
SVEZIA Gustav Erik Larsson Michael Stevenson
SVIZZERA Rubens Bertogliati Martin Elmiger
UCRAINA Vitalyj Popkov Vitalyj Popkov
UNGHERIA Peter Kusztor Peter Kusztor
VENEZUELA Tomas Aurelio Gil Martínez José Alirio Contreras

Marco Regazzoni e Nicola Sbetti

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 27 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



GERMANIA-INGHILTERRA 4-1 (Primo tempo 2-1)

MARCATORI: Klose (G) al 20, Podolski (G) al 32′, Upson (I) al 37′ p.t.; Mueller (G) al 22′ e al 25′ s.t.

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Mertesacker, Friedrich, Boaeting; Schweinsteiger (dal 38′ s.t. Kiessling), Khedira; Mueller (dal 27′ s.t. Trochowski), Oezil, Podolski; Klose (dal 27′ s.t. Gomez). (Wiese, Butt, Jansen, Aogo, Tasci, Badstuber, Kroos, Marin, Cacau). All: Low.

INGHILTERRA (4-4-2): James; G.Johnson (dal 42′ s.t. Wright-Phillips), Terry, Upson, A.Cole; Milner, Lampard, Barry, Gerrard; Defoe (dal 26′ s.t. Heskey), Rooney. (Green, Hart, Dawson, Lennon, J.Cole, Warnock, Carragher, King, Carrick, Crouch). All: Capello.

ARBITRO: Larronda (Uruguay)

NOTE – Spettatori 40.510. Ammoniti Johnson e Friedrich per gioco scorretto. Angoli 4-6. Recuperi p.t. 1′; s.t 2′.

Berliner Kurier



The Independent


ARGENTINA-MESSICO 3-1 (primo tempo 2-0)

MARCATORI: Tevez (A) al 26’, Higuain (A) al 33’ p.t.; Tevez (A) al 7’, Hernandez (M) al 26’ s.t.

ARGENTINA (4-3-1-2): Romero; Otamendi, Demichelis, Burdisso, Heinze; Maxi Rodriguez (dal 42’ s.t. Pastore), Mascherano, Di Maria (dal 34’ s.t. Gutierrez); Messi; Tevez (dal 24’ s.t. Veron), Higuain. (Pozo, Andujar, Samuel, Clemente Rodriguez, Garce, Bolatti, Palermo, Milito, Aguero). All. Maradona.

MESSICO (4-4-2): Perez, Juarez, Osorio, Rodriguez, Salcido; Giovani, Marquez, Torrado, Guardado (dal 16’ s.t. Franco); Hernandez, Bautista (dal 1’ s.t. Barrera). (Ochoa, Michel, Castro, Blanco, Vela, Aguilar, Moreno, Magallon, Torres, Medina). All. Aguirre.

ARBITRO: Rosetti.

NOTE: spettatori 84.377. Ammonito Marquez. Recupero 2’ p.t., 3′ s.t.

Diario Uno

La Prensa


Massimo Brignolo