F1: PRIMA FILA RED BULL A VALENCIA

Sebastian Vettel
Foto: Ansa.it

Nel sabato caldo di Valencia si è tornati alla normalità: prima fila Red Bull, con Vettel e Webber che per due giorni hanno dato l’impressione di galleggiare senza sbavature nelle curve di Valencia. Qualifiche serrate comunque, giusto per sottolineare ancora la scarsa selettività  – e qualità verrebbe da dire – del tracciato di Valencia, che più che una pista cittadina sembra un circuito di periferia,

Fuori subito in Q3 il sempre più depresso Kobayashi e i tre team debuttanti; anche se a onor del vero la Lotus sta creando un solco sempre più profondo tra sè e HRT e Virgin, collocandosi in una terra di mezzo tra i “normali” e i “fuori quota”. In Q2 invece grossa delusione Mercedes, con entrambe le vetture escluse, e se per Schumacher, apparso in grossa difficolta sul tracciato spagnolo e con una Mercedes non proprio perfetta, in parte ce la si poteva aspettare, l’esclusione di Rosberg è stata sinceramente una sorpresa. Delusione anche in casa Force india, con Sutil e Liuzzi bloccati in Q2. Soddisfazione invece in casa Williams con Barrichello e Hulkenberg, entrambi in Q1, a proprio agio in quel di Valencia

Si è arrivati in Q3 con i quattro piloti – Alonso, Vettel, Webber e Hamilton –  in grado di lottare per la pole, e in più l’incognita Kubica. Ha vinto su tutti il giro perfetto di Sebastian Vettel, giro senza sbavature in perfetto stile Vettel, di poco davanti al compagno Webber, e a un Hamilton che sbaglia la frenata nel giro decisivo; ma sinceramente l’inglese avrebbe dovuto volare per battere il tempo del tedesco della Red Bull. Alonso e Massa, quarto e quinto, sono comunque lì, le modifiche hanno funzionato, la macchina sembra sfruttare molto bene le gomme dure, Massa appare finalmente reattivo, e domani entrambi potrebbero dire la loro. Ci si aspettava forse di più da Kubica, viste certi acuti, ma il polacco contro la Red Bull nulla può, anche se non riesce a replicare i tempi fatti registrare in Q1 e Q2. Button è sembrato un po’ ai margini, ma questo è il suo modo di stare in pista, e alla domenica state pur certi che qualcosa combinerà comunque

Per domani la prima fila Red Bull è preoccupante – per gli avversari ovvio – potrebbe significare una fuga sin dalla prima curva, e su un circuito come Valencia questa è una minaccia molto reale. Ecco comunque la griglia completa:

Row 1 1. Sebastian Vettel 1′37.587
Red Bull-Renault
2. Mark Webber 1′37.662
Red Bull-Renault
Row 2 3. Lewis Hamilton 1′37.969
McLaren-Mercedes
4. Fernando Alonso 1′38.075
Ferrari
Row 3 5. Felipe Massa 1′38.127
Ferrari
6. Robert Kubica 1′38.137
Renault
Row 4 7. Jenson Button 1′38.210
McLaren-Mercedes
8. Nico Hülkenberg 1′38.428
Williams-Cosworth
Row 5 9. Rubens Barrichello 1′38.428
Williams-Cosworth
10. Vitaly Petrov 1′38.523
Renault
Row 6 11. Sebastien Buemi 1′38.586
Toro Rosso-Ferrari
12. Nico Rosberg 1′38.627
Mercedes
Row 7 13. Adrian Sutil 1′38.851
Force India-Mercedes
14. Vitantonio Liuzzi 1′38.884
Force India-Mercedes
Row 8 15. Michael Schumacher 1′39.234
Mercedes
16. Pedro de la Rosa 1′39.264
Sauber-Ferrari
Row 9 17. Jaime Alguersuari 1′39.458
Toro Rosso-Ferrari
18. Kamui Kobayashi 1′39.343
Sauber-Ferrari
Row 10 19. Jarno Trulli 1′40.658
Lotus-Cosworth
20. Heikki Kovalainen 1′40.882
Lotus-Cosworth
Row 11 21. Lucas di Grassi 1′42.086
Virgin-Cosworth
22. Timo Glock 1′42.140
Virgin-Cosworth
Row 12 23. Karun Chandhok 1′42.600
HRT-Cosworth
24. Bruno Senna 1′42.851
HRT-Cosworth

Andrea Corbetta

PUGILATO: DANIELE PETRUCCI CONQUISTA IL TITOLO INTERCONTINENTALE IBF

L’imbattutto welter Daniele Petrucci batte a Ponte Milvio l’argentino Jorge Miranda

Daniele PetrucciIeri sera, sul ring allestito all’aperto nella notte romana lungo Ponte Milvio, il welter imbattuto Daniele Petrucci ha fornito quella che probabilmente è stata la migliore prova della sua carriera, conquistando alla fine di dodici round di ottimo pugilato contro l’argentino Jorge Miranda la vacante cintura Intercontinentale Ibf. Petrucci ha controllato con il jab sinistro e con tutta una serie di ganci e diretti destri l’avversario fin dalle prime battute del match, quindi è stato bravo a rintuzzare i pochi ma pericolosi momenti in cui Miranda lo ha attaccato con decisione. Per lui verdetto unanime dei giudici con sei e due volte otto punti di vantaggio. A 29 anni il già campione italiano e dell’Unione Europea, che ha messo insieme la ventiseiesima vittoria (più un pari e nessuna sconfitta), ha dimostrato di essere progredito notevolmente a livello di personalità e di aver inserito una buona potenza in quello che ha già il suo ricco bagaglio tecnico.

Nel resto della bella serata messa in piedi da Davide Buccioni, premiata da una folta e suggestiva cornice di pubblico a testimonianza di quanto vivo è ancora l’interesse del pubblico per la boxe, i talentuosi giovani superwelter Manuel Ernesti e Adriano Cardarello hanno battuto con buone prestazioni dopo sei round rispettivamente il ceco Hruska e il croato Cvek, una buona dimostrazione di potenza ha fornito il superleggero Federico Ranalli, al terzo match da prof, che ha messo fuori combattimento il croato Duvancic alla seconda ripresa, mentre intenso ed equilibrato per sei buone riprese è stato il derby tra i supermedi Roberto Cocco e Massimiliano Buccheri terminato con un sostanzialmente giusto verdetto di parità.

Andrea Bacci

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 25 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



PORTOGALLO-BRASILE 0-0

PORTOGALLO (4-1-4-1): Eduardo; Ricardo Costa, Ricardo Carvalho, Bruno Alves, Fabio Coentrao; Pepe (dal 19′ s.t. Pedro Mendes); Duda (dal 9′ s.t. Simao), Tiago, Raul Meireles (dal 39′ s..t Veloso), Danny; Cristiano Ronaldo. (3 Paulo Ferreira, 4 Rolando, 9 Liedson, 12 Beto, 13 Miguel, 18 Hugo Almeida, 22 Daniel Fernandes). All. Queiroz.

BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Michel Bastos; Gilberto Silva, Felipe Melo (dal 44′ p.t. Josuè); Dani Alves, Julio Baptista (dal 37′ s.t. Ramires), Nilmar; Luis Fabiano (dal 40′ s..t Grafite). (11 Robinho, 12 Gomes, 14 Luisao, 15 Thiago Silva, 16 Gilberto, 20 Kleberson, 22 Doni). All. Dunga.

ARBITRO: Archundia (Messico).

NOTE: Angoli 7-4 per il Brasile. Recupero: 1′ e 5′. Ammoniti: Luis Fabiano, Fabio Coentrao, Pepe, Felipe Melo per gioco scorretto, Juan e Tiago per comportamento antiregolamentare, Duda per proteste. Spettatori: 62.760.

Record


A Tarde

COREA DEL NORD-COSTA D’AVORIO 0-3

RETI: 14′ Yaya Tourè, 20′ Romaric, 81′ Kalou.

COREA DEL NORD: Ri Myong-guk; Ri Kwang-chon, Cha Jong-hyok, Pak Chol-jin, Ri Jun-il, Ji Yun-nam, Mun In-guk (67′ Choe Kum), An Yong-hak, Pak Nam-chol, Hong Yong-jo, Jong Tae-se. All.: Kim Jong Hun

COSTA D’AVORIO: Barry; Boka, Kolo Toure, Zokora, Eboué; Romaric (79′ Doumbia), Yaya Touré, Tiote; Gervinho (63′ Dindane), Drogba, Keita (63′ Kalou). All.: Eriksson

ARBITRO: Alberto Undiano (Spagna)

Soir Info


CILE-SPAGNA 1-2 (primo tempo 0-2)

MARCATORI: Villa (S) al 24′, Iniesta (S) al 37′ p.t.; Millar (C) al 2′ s.t.

CILE (4-3-3): Bravo; Isla, Jara, Ponce, Medel; Estrada, Vidal, Valdivia (dal 1′ s.t. Paredes); Gonzalez (dal 1′ s.t. Millar), Sanchez (dal 20′ s.t. Orellana), Beausejour. (Pinto, Marin, Fuentes, Contreras, Fierro, Tello, Suazo). All.: Bielsa.

SPAGNA (4-1-4-1): Casillas; Ramos, Puyol, Piqué, Capdevila; Busquets; Xabi Alonso (dal 28′ s.t. Martinez), Xavi, Iniesta, Villa; Torres (dal 10′ s.t. Fabregas). (Valdes, Reina, Albiol, Marchena, Arbeloa, Silva, Pedro, Llorente, Navas). All.: Del Bosque.

ARBITRO: Rodriguez (Mes).

NOTE: spettatori 41.958. Espulso Estrada al 37′ p.t. per somma di ammonizioni. Ammoniti Medel per gioco scorretto, Ponce per c.n.r.. Angoli: 3-4. Recupero: 2′ p.t., 2′ s.t..

Las Ultimas Noticias ABC

SVIZZERA-HONDURAS 0-0

SVIZZERA (4-4-2): Benaglio; Lichtsteiner, Grichting, Von Bergen, Ziegler; Barnetta, Inler, Huggel (dal 33′ s.t. Shaqiri), Fernandes (dal 1′ s.t. Yakin); Derdiyok, Nkufo (dal 24′ s.t. Frei). (12 Wolfli, 21 Leoni, 3 Magnin, 14 Padalino, 18 Bunjaku, 20 Schwegler, 22 Eggimann, 4 Senderos). All: Hitzfeld.

HONDURAS (4-4-2): Valladares; Sabillon, Chavez, Bernardez, Figueroa; Alvarez, W. Palacios, Thomas, Nuñez (dal 22′ s.t. Martinez); Jerry Palacios (dal 33′ s.t. Welcome), Suazo (dal 42′ s.t. Turcios). (1 Canales, 22 Escober, 4 J.Palacios, 9 Pavon, 13 Espinoza, 14 Garcia, 20 Guevara, 21 Izaguirre, 23 Mendoza). All: Rueda.

ARBITRO: Baldassi (Arg).

NOTE: spettattori 28.042. Ammoniti Thomas (H), Fernandes (S), Suazo (H), Chavez (H) e W. Palacios (H) per gioco scorretto. Angoli 5-3 per la Svizzera. Recuperi p.t. 1′, s.t. 4′.

Le Matin El Heraldo

Massimo Brignolo

PALLAVOLO – WORLD LEAGUE: GLI AZZURRI SCIVOLANO A PARIGI

Inizia con una sconfitta al tie break la fase discendente del girone di World League.

World League
Foto: FIVB

La World League dell’Italia arriva al giro di boa ma la prima di sei partite consecutive in trasferta non inizia certo nel migliore dei modi. Ancora assenti Buti e Marra, infortunati in fase di recupero; torna invece Fei che riparte dalla panchina.

La Francia veniva dall’umiliante 3-1 contro la Cina ed è sicuramente da considerarsi come la grande delusa del gruppo B ma in un palazzetto calorosissimo ha saputo trasformarsi e recuperare quel gioco che le aveva permesso, non più di un anno fa, di accedere alla finale dell’europeo.

Nel primo set con la diagonale Lasko – Vermiglio, Mastrangelo e Sala al centro e Parodi e Cernic in banda l’Italia inizia subito forte. Il turno di battuta di Vermiglio crea il break decisivo per portare gli azzurri in avanti 13 a 5. In un primo momento l’Italia è abile a sfruttare le incertezze di una Francia assai intimorita. Filippe Blain però azzecca il cambio che trasformerà i suoi giocatori. L’ingresso di Ngapeth per Samica sistema le cose in difesa e consente alla Francia di riportarsi sul -2. La rimonta però costa fatica ai francesi e l’Italia vince facilmente il set per 25 a 19.

Il secondo set è molto più equilibrato. Anastasi toglie un Parodi che fatica a ingranare ma Savani non riesce a far meglio. L’Italia però si ferma troppo a lungo a quota 15 costringendo Anastasi a cambiare la diagonale. Dentro Fei e Travica ma è troppo tardi; l’Italia non riesce a incidere a muro e il set finisce 25 a 19 per i francesi.

Nel terzo set, che comincia con le stesse formazioni, la Francia si porta subito avanti sull’onda dell’entusiasmo. Anastasi cambia il palleggiatore e un grintosissimo Cernic prova a far reagire i suoi. La ricezione però non è precisa e il muro inefficace. La Francia gioca meglio e porta a casa il set.

Nel quarto set si riparte da Travica e Savani. Il giovane palleggiatore distribuisce bene il gioco e l’italia riacquista sicurezza nei fondamentali. Un importante turno in battuta di Cernic porta l’Italia sul 16 a 8. La Francia sotto pressione comincia a commettere errori gratuiti. Trascinata da Lasko e Cernic l’Italia macina gioco fino a che la pipe di Savani chiude il set sul 25 a 17.

Si va dunque al tie break con Anastasi che conferma Travica e Savani per Vermiglio e Parodi. Gli scambi sono tiratissimi, si combatte punto a punto fino a che l’equilibrio non viene spezzato da uno dei pochi errori di Lasko che consegna di fatto la vittoria ai francesi.

Per l’Italia è una brutta battuta d’arresto che non compromette però il cammino verso la finale a sei di Buenos Aires. Molto positiva la prove di Lasko che ha giocato con notevole continuità; Fei può guarire con calma e per il mondiale l’Italia avrà due opposti di primissimo livello. In banda ottima prestazione di Cernic, non solo per il contributo realizzativo, ma anche per la grinta e la leadership messa in campo. Da rivedere Parodi, troppo leggero a muro, discreto Savani. La scarsa vena di Vermiglio ha permesso a Travica, il palleggiatore del futuro, di giocare due set importanti. Male i centrali, in particolare Sala, poco utilizzati e mai veramente in partita.

FRANCIA ITALIA 3 – 2 (19-25; 25-19; 25-20; 17-25; 15-13)

Francia: G. Hardy-Dessources 9,  R. Vadeleux  17,   B. Toniutti 2,  G. Samica, N. Marechal 15, O. Kieffer (C) 6, H. Henno (L). (A. Rouzier n.e, J. Tolar, E. Ngapeth 20, E. Rowlandson, T. Takaniko 4)

Italia: L. Mastrangelo 9, S. Parodi 9, L. Manià (L), V. Vermiglio (C) 5, M. Lasko 25, A. Sala 5, M. Cernic 17. (G. Maruotti n.e, C. Savani 9, D. Travica, A. Fei 2, E. Birarelli)

Nicola Sbetti

GIRONE H: SVIZZERA A SECCO, QUALIFICATE SPAGNA E CILE

La Spagna supera il Cile e conquista il primo posto nel girone dove viene bocciata la sterilità svizzera.

David Villa
Foto: Ansa.it

Una rete in 270 minuti: la sterilità offensiva costa alla Svizzera la qualificazione agli ottavi di finale. I rossocrociati dovevano andare a segno contro l’Honduras per nutrire speranze di qualificazione e non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo, al contrario esponendo il fianco ai contrattacchi dell’Honduras che non voleva uscire dai Mondiali senza colpo ferire. Ne è uscito un pareggio a reti inviolate che non serve a nessuna delle due squadre che abbandonano la compagnia delle magnifiche 16 di Sudafrica 2010.

La partita clou del girone tra Spagna e Cile ha garantito lo spettacolo che era nelle previsioni: per mezz’ora la Spagna, che solo una vittoria metteva al sicuro da sorprese, ha avuto il suo da fare a controllare il calcio champagne del Cile di Bielsa. Quindici minuti a metà del primo tempo hanno rovesciato la partita: un errore del portiere Bravo in uscita fuori area su un affondo di Torres ha regalato a David Villa la palla del 1-0 al 24′ mentre 13 minuti più tardi una bella azione spagnola ha portato al goal Iniesta con contemporanea cervellotica espulsione da parte del messicano Rodriguez ai danni del cileno Estrada. A questo punto il destino del Cile è appeso ad un filo, ad una radiolina che se annunciasse una rete a Bloemfontein lo elimirebbe. Nell’intervallo Bielsa riorganizza la squadra e 2 minuti dopo il ritorno in campo Millar accorcia le distanze dalle furie rosse e scava un solco incolmabile nei confronti della Svizzera. L’ultima mezz’ora è pura accademia.

La Spagna vince il girone e incrocerà i tacchetti con il Portogallo mentre il Brasile, in un derby tutto sudamericano, affronterà un Cile che nel reparto arretrato esce decimato per le ammonizioni dalla partita di questa sera.

Massimo Brignolo