GIRONE E: PASSANO OLANDA E GIAPPONE

L’Olanda già qualificata arrotonda battendo il Camerun, mentre il Giappone convince nello scontro diretto con i danesi.

Mentre l’Italia, a testa china, ha dovuto cedere il passo nel percorso verso gli ottavi a Slovacchia e Paraguay, il Giappone vince in maniera netta e convincente lo scontro diretto per il passaggio del turno con la Danimarca, battendo la squadra di Morten Olsen 3-1. Un successo che sottolinea il valore effettivo di una nazionale giapponese che già aveva ben impressionato contro Olanda e Camerun.

La partita si definisce già nella prima mezz’ora: due calci di punizione di Keisuke Honda e di Yasuhito Endō al 17′ e al 30′ fissano il risultato sul 2-0 all’intervallo. A dieci minuti dalla fine, con la propria sorte ormai segnata, i danesi provano a riaprire la partita: è Jon Dahl Tomasson a ribattere in rete il proprio rigore respinto dal portiere giapponese Eiji Kawashima. Sul 2-1 la Danimarca ha bisogno di segnare altre due reti per sperare nel passaggio del turno, ma all’87’ il Giappone chiude definitivamente il match: è Shinji Okazaki a insaccare su suggerimento di Honda la rete che mette la parola fine alla partita.

Nessuna difficoltà per l’Olanda, comunque già qualificata, unica squadra finora, insieme all’Argentina, a chiudere il girone a punteggio pieno (domani potrebbero riuscirci Brasile e Cile). Gli Oranje vanno in vantaggio con Robin van Persie nel primo tempo, poi un rigore di Samuel Eto’o fa sperare il Camerun, già eliminato. All’83’ chiude la partita Huntelaar, bucando la porta difesa da Souleymanou con la rete del 2-1 finale.

Damiano Benzoni

IL MONDIALE DELL’ITALIA SI FERMA A JOHANNESBURG

Slovacchia – Italia 3-2: finisce ingloriosamente il Mondiale azzurro e l’era Lippi si chiude nel suo punto più basso.

Non bastano sedici minuti di intensità e convinzione a riparare quasi quattro ore e mezza di pochezza: l’Italia reagisce tardi, dopo esser stata per più di metà partita in balia della Slovacchia, e i tumultuosi minuti finali non le regalano quel pareggio che avrebbe significato un passaggio di turno per il rotto della cuffia, visto il concomitante pareggio 0-0 della gara di Polokwane tra Paraguay e Nuova Zelanda. Resa dei conti amara per la seconda gestione di Marcello Lippi, che lascia la Coppa del Mondo sudafricana da ultima in classifica senza aver nemmeno centrato una vittoria. Agli ottavi passano Paraguay e Slovacchia, mentre le due finaliste dell’edizione precedente mancano clamorosamente la fase ad eliminazione di Sudafrica 2010.

Il giustiziere dell’Italia è Róbert Vittek, ben sostenuto dagli instancabili Juraj Kucka e Miroslav Stoch. Proprio Vittek apre le marcature al 25′ su un passaggio sbagliato da De Rossi e intercettato da Kucka: la punta calcia dal limite dell’area e batte Marchetti sulla sua destra. Lippi cerca di cambiare le carte in tavola e di risvegliare una nazionale allo sbando: dentro Maggio per Criscito, Quagliarella per Gattuso e Pirlo per un Montolivo sbiadito e irriconoscibile rispetto alle altre due partite. L’ingresso di Pirlo e la stanchezza della Slovacchia portano Di Natale vicino al pareggio, salvato sulla linea da Martin Škrtel. Al 73′ poi, Vittek colpisce ancora, andando in rete su un cross rasoterra di Marek Hamšík. Due a zero e Italia apparentemente priva di reazioni. Eppure improvvisamente qualcosa si accende dentro agli azzurri: all’81’ Di Natale si trova tra i piedi la palla del 2-1 e poco dopo Quagliarella si vede annullare il pareggio per fuorigioco. La rete che spezza i cuori degli azzurri arriva all’89’, con Cannavaro e Chiellini fuori posizione su una rimessa laterale, facilmente infilati da Kamil Kopúnek, subentrato solo due minuti prima a Štrba.

Due minuti più tardi, gli azzurri riaprono nuovamente la partita, con un tiro di Quagliarella che batte Mucha da fuori area. Come già detto in precedenza, però, non basta una reazione frenetica nell’ultimo quarto d’ora di una Coppa del Mondo per risollevare le sorti di una nazionale. Il recupero è una lunga agonia di nervosismo e perdite di tempo da parte degli slovacchi e quando Di Natale manca la porta al 96′, l’arbitro mette fine alle sofferenze di una nazionale scialba e per nulla incisiva. Ora c’è Cesare Prandelli, che dovrà ricostruire su quanto si è visto di buono in questo Mondiale: le lacrime di Quagliarella, le discrete prestazioni di Di Natale, Montolivo e Pepe, la classe di De Rossi.

SLOVACCHIA – ITALIA 3-2 (1-0)
Ellis Park, Johannesburg

SLOVACCHIA: Mucha, Pekarík, Škrtel, Ďurica, Zabavník, Hamšík (c), Štrba (87′ Kopúnek), Kucka, Stoch, Vittek (92′ Šesták), Jendrišek (94′ Petráš).

ITALIA: Marchetti, Zambrotta, Cannavaro (c), Chiellini, Criscito (46′ Maggio), Gattuso (46′ Quagliarella), De Rossi, Montolivo (56′ Pirlo), Pepe, Iaquinta, Di Natale.

ARBITRO: Webb (ENG)

GOL: 25′ e 73′ Vittek (SVK), 81′ Di Natale (ITA), 89′ Kopúnek (SVK), 92′ Quagliarella (ITA)

NOTE: ammoniti Mucha, Pekarík, Štrba, Vittek (SVK), Chiellini, Cannavaro, Pepe, Quagliarella (ITA).

Damiano Benzoni

HOCKEY GHIACCIO: GLI AWARDS DELLA NHL

Finita la stagione NHL, vengono assegnati gli Oscar della Stagione: il MVP è lo svedese Henrik Sedin, ma sono molti altri i premiati.

Daniel Sedin
AP Photo

Con la fine della stagione e in attesa del draft di Los Angeles per l’Nhl è giunta l’ora di assegnare gli “oscar del ghiaccio”. Vediamo come è andata:

Hart Memorial Trophy – vincitore HENRIK SEDIN

Il premio più antico e prestigioso dell’hockey su ghiaccio, quello che designa il migliore giocatore della stagione, è stato vinto dal terzo in comodo. Henrik Sedin, centro ventinovenne dei Vancouver Canucks, con una stagione superba, in cui oltre a 29 reti è stato in grado di fornire ben 83 assist per un totale di 112 punti, è riuscito a emergere sullo schiacciante duopolio mediatizzato Ovechkin – Crosby. Per lo svedese si tratta di un giusto premio per una carriera fantastica che andrà però condiviso in famiglia con il gemello e compagno di linea Daniel (29 reti e 56 assist).

Vezina Trophy – Vincitore: RYAN MILLER

Il numero 30 che ormai da sei anni difende la gabbia dei Buffalo Sabres ha ottenuto il trofeo più prestigioso fra i portieri. Miller nel corso della stagione ha parato il 93% dei tiri, vincendo 69 incontri e ha concluso per ben cinque volte un incontro imbattuto. Con la vittoria del Vezina Il ventinovenne del Minnesota, argento olimpico ad Vancouver, entra nell’olimpo dei migliori portieri di sempre nella storia dell’Nhl accanto a mostri sacri come Roy, Hasek e Brodeur.

James Norris Memorial Trophy – Vincitore: DUNCAN KEITH

Il trofeo che viene assegnato al miglior difensore della regular season è stato assegnato per la prima volta al ventiseienne difensore canadese dei Chicago Blackhawks. Per tutta la stagione Keith ha guidato con l’autorevolezza di un veterano la difesa degli Hawks fino alla vittoria della Stanley Cup. 82 presenze in stagione regolare e 22 ai playoff ne hanno fatto un highlander del ghiaccio soprattutto quando, durante la serie contro San José, ha trovato la forza di rientrare sul ghiaccio nonostante sette denti rotti.

Frank J. Selke Trophy – vincitore PAVEL DATSYUK

Per il terzo anno consecutivo il centro russo dei Detroit Red Wings ha ottenuto il riconoscimento in quanto attaccante che ha dimostrato maggiori qualità nella fase difensiva. Ovviamente per il trentunenne fenomeno russo la fase difensiva è solo una delle sue molteplici qualità dato che nel corso della stagione è andato a segno 27 volte collezionando ben 43 assist.

Calder Memorial Trophy – vincitore TYLER MYERS

Il  ventenne difensore statunitense dei Buffalo Sabres ha vinto il trofeo come giovane esordiente dell’anno. Ha disputato tutte le partite realizzando 11 reti e 37 assist. Alle sue spalle si sono piazzati il portiere dei Red Wings, Howard e il centro degli Avalanche, Duchene.

Lady Byng Memorial Trophy – vincitore MARTIN ST LOUIS

Dopo quattro anni di dominio incontrastato del russo Pavel Datsyuk anche Martin St. Louis può finalmente aggiungere il Lady Bryng al suo ricchissimo palmares. Questo particolare trofeo viene assegnato al giocatore che oltre alle elevate  prestazioni ha saputo anche combinare sportività e condotta da gentiluomo.  Il trentacinquenne dei Lightning quest’anno ha concluso la stagione regolare con 29 reti e 65 assist per un totale di 94 punti e pur giocando con la consueta cattiveria agonistica ha concluso la stagione regolare con pochissimi minuti di penalità sulle spalle.

Bill Masterton Memorial Trophy – vincitore JOSE THEODORE

Il Masterton viene assegnato a quei giocatori che esemplificano al meglio le qualità di perseveranza, sportività e dedizione all’hockey su ghiaccio. Può essere assegnato a un atleta un’unica volta. Il commosso Jose Theodore ha vinto perché dopo la morte del figlio nel 2009 è stato in grado di riprendersi giocando con i Capitals la sua migliore stagione dal 2002, quando aveva conquistato sia il Vezina che l’Hart trophys. In regular season Theodore ha ottenuto 30 vittorie in 47 partite parando il 91% dei tiri.

King Clancy Memorial Trophy – vincitore SHANE DOAN

Al capitano dei Phoenix Coyotes, da sempre impegnato in attività di beneficenza all’interno della propria comunità e autore quest’anno di 18 reti e 37 assist, non poteva sfuggire il King Clancy Memorial Trophy che viene assegnato annualmente al giocatore che ha meglio esemplificato qualità di leadership dentro e fuori il ghiaccio.

Ted Lindsay Award – vincitore ALEX OVECHKIN

Premio di consolazione per Alex Ovechkin che viene nominato “most outstanding player” per la terza volta consecutiva. Piccola consolazione per un cannibale di premi individuali a cui però manca ancora il grande acuto con la propria squadra.

NHL Foundation Player Award – vincitore RYAN MILLER Buffalo Sabres (Giocatore che ha dimostrato maggior impegno, perseveranza e gioco di squadra)

Mark Messier Leadership Award – vincitore SIDNEY CROSBY Pittsburg Penguins (Giocatore che si è maggiormente distinto nella leadership attraverso il buon esempio dentro e fuori il campo)

Jack Adams Award – vincitore DAVE TIPPETT Phoenix Coyotes (Allenatore che ha contribuito maggiormente al successo della squadra)

2009-2010 NHL All-Star Team: PORTIERE: Ryan Miller, Buffalo Sabres. TERZINO: Duncan Keith, Chicago Blackhawks. TERZINO: Mike Green, Washington Capitals. CENTRO: Henrik Sedin, Vancouver Canucks. ALA DESTRA: Patrick Kane, Chicago Blackhawks. ALA SINISTRA: Alex Ovechkin, Washington Capitals.


Nicola Sbetti

ANTEPRIMA ULTIMA GIORNATA – GIRONI E/F

Ultima spiaggia per gli azzurri contro la Slovacchia, mentre l’Olanda è già agli ottavi e il Camerun ha già fatto i bagagli.

GIRONE E

Squadra Pts V N P GF GS DG
Olanda 6 2 0 0 3 2 +1
Giappone 3 0 1 1 1 1 0
Danimarca 3 0 1 1 2 3 -1
Camerun 0 0 0 2 1 3 -2

Una delle poche sicurezze di questo Mondiale: Olanda matematicamente qualificata e Camerun matematicamente fuori dai giochi. Anche perdendo, infatti, gli olandesi non scenderebbero sotto il secondo posto, che i camerunensi non potrebbero raggiungere nemmeno vincendo. Sfida aperta quindi tra Giappone e Danimarca, in uno scontro diretto in cui gli asiatici detengono l’unico piccolo vantaggio, una differenza punti migliore che gli permetterebbe il passaggio del turno non solo in caso di vittoria, ma anche di pareggio: imperativo quindi vincere per i danesi.

Il pronostico: Olanda 100%, Giappone 65%, Danimarca 35%, Camerun 0%

GIRONE F

Squadra Pts V N P GF GS DG
Paraguay 4 1 1 0 3 1 +2
Italia 2 0 2 0 2 2 0
Nuova Zelanda 2 0 2 0 2 2 0
Slovacchia 1 0 1 1 1 3 -2

Tutto ancora da decidere nel girone dell’Italia: gli azzurri avrebbero la certezza di qualificarsi con una vittoria, mentre un pareggio potrebbe non essere abbastanza se la Nuova Zelanda facesse risultato contro il Paraguay. Se si ripetesse la situazione di stallo della prima giornata, con due pareggi con lo stesso numero di reti, addirittura, bisognerebbe ricorrere al sorteggio per decretare il passaggio di turno tra Italia e Nuova Zelanda. Per la slovacchia le uniche chance di qualificazione passano dalla necessità di battere l’Italia, risultato che mandereppe Cannavaro e soci a casa. Al Paraguay, invece, basterebbe un pareggio coi neozelandesi e, anche in caso di sconfitta, potrebbe passare se l’Italia perdesse.

Il pronostico: Paraguay 85%, Italia 60%, Nuova Zelanda 50%, Slovacchia 5%

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 23 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



SLOVENIA-INGHILTERRA 0-1 (Primo tempo 0-1)

MARCATORE: Defoe al 23′ p.t.

SLOVENIA (4-4-2): S. Handanovic; Brecko, Suler, Cesar, Jokic; Koren, Birsa, Kirm (dal 33′ st Matavz), Radosavljevic; Ljubijankic (dal 17′ st Dedic), Novakovic (J. Handanovc, Dzinic, Ilic, Krhin, Seliga, Filekovic, Komac, Stevanovic, Mavric). All: Matjaz Kek

INGHILTERRA (4-1-3-2): James; Johnson, Upson, Terry, A. Cole; Barry, Gerrard, Lampard, Milner; Rooney (dal 27′ st J.Cole), Defoe (dal 40′ st Heskey) (Green, Hart, Dawson, Lennon, Crouch, Warnock, Wright-Phillips, Carrick). All. Fabio Capello.

ARBITRO: Wolfgang Stark (Germania).

NOTE – Spettatori 36.893. Ammoniti: Jokic, Birsa e Dedic per gioco scorretto, Johnson per simulazione. Angoli: 12 a 2 per l’Inghilterra. Recuperi 0 e 3′.

Ekipa


The Independent


STATI UNITI-ALGERIA 1-0 (primo tempo 0-0)

MARCATORE: Donovan al 46′ s.t.

STATI UNITI (4-4-2): Howard; Bornstein (dal 35′ s.t. Beasley), Demerit, Bocanegra, Cherundolo; Dempsey, Bradley, Edu (dal 19′ s.t. Buddle), Donovan; Altidore, Gomez (dal 1′ s.t. Feilhaber). (Spector, Onyewu, Holden, Clark, Torres, Guzan, Goodson, Hannemann). All. Bradley.

ALGERIA (3-4-2-1): M’Bolhi; Bougherra, Halliche, Yahia; Kadir, Yebda, Lacen, Belhadj; Ziani (dal 24′ s.t. Guedioura); Matmour (dal 40′ s.t. Saifi); Djebbour (dal 21′ s.t. Ghezzal). (Gaouaqui, Mansouri, Boudebouz, Bellaid, Laifaqui, Chaouchi, Medjani, Mesbah, Ardoun). All. Saadane.

ARBITRO: De Bleeckere (Belgio).

NOTE: Spettatori: 49.365. Angoli: 5-4 per l’Algeria. Espulso: 48′ s.t. Yahia per doppia ammonizione. Ammoniti: Yebda, Altidore, Yahia, Lacen, beasley. Recupero: 1′; 4′.

Miami Herald Le Buteur


GHANA-GERMANIA 0-1 (primo tempo 0-0)

MARCATORE: Ozil al 15′ st.

GHANA (4-1-4-1): Kingson; Pantsil, J.Mensah, Jonathan, Sarpei; Annan; Tagoe (19′ st Muntari), K.Boateng, Asamoah, A.Ayew (47′ st Adiyiah); Gyan (37′ st Amoah). (Agyei, Inkoom, D.Boateng, Appiah, Ahorlu, I.Ayew, Addy, Owusu Abeyie). All.: Rajevac.

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Friedrich, Mertesacker, Boateng (28′ st Jansen); Khedira, Schweinsteiger (36′ st Kroos); Muller (22′ st Trochowski), Ozil, Podolsk; Cacau. In panchina: Aogo, Tasci, Kiessling, Wiese, Badstuber, Marin, Butt, Gomez. Allenatore: Loew 6. ARBITRO: Simon (Brasile).

NOTE: spettatori 83.391. Ammoniti Ayew e Muller. Serata fredda, cielo sereno. Terreno di gioco in buone condizioni. Angoli 7-4 per la Germania. Recupero: 1′; 3′.

Jornal do Desportos Hamburger Morgenpost

AUSTRALIA-SERBIA 2-1

MARCATORI: Cahill (A) al 23’, Holman (A) al 28’, Pantelic (S) al 38’ s. t.

AUSTRALIA (4-2-3-1) Schwarzer; Wilkshire (dal 36’ s.t. Garcia), Beauchamp, Neill, Carney; Culina, Valeri (dal 20’ s.t. Holman); Emerton, Cahill, Bresciano (dal 20’ s.t. Chipperfield); Kennedy. (Galekovic, Federici, Jedinak, Rukavytsya, Milligan, Vidosic). All. Verbeek.

SERBIA (3-5-2) Stojkovic; Vidic, Lukovic, Obradovic; Ivanovic, Kuzmanovic (dal 33’ s.t. Lazovic), Stankovic, Ninkovic, Jovanovic; Krasic (dal 16’ s.t. Tosic), Zigic (dal 22’ s.t. Pantelic). (Isailovic, Rukavina, Kolarov, Kacar, Pantevic, Milijas, Petrovic, Subotic, Mrdja, Djuricic). All. Antic.

ARBITRO: Larrionda (Uruguay).

NOTE: Spettatori 37.836. Ammoniti: Beauchamp, Wilkshire ed Emerton per gioco falloso. Lukovic e Ninkovic per gioco falloso. Recuperi: primo tempo 1’; secondo tempo 3’.

Sportski Zurnal

Massimo Brignolo