WCL III: AGGRAPPATI ALLA SPERANZA

CricketAlla vigilia di questo torneo i media internazionali non davano troppa fiducia alla compagine italiana; dopo quattro partite i ragazzi di Joe Scuderi, pur dimostrando di possedere le qualità necessarie per restare nella categoria, si trovano come da pronostico nelle sabbie mobili del fondo classifica. Dopo la vittoria con la Danimarca, gli azzurri hanno sfoderato un’ottima prestazione contro la schiacciasassi Papua Nuova Guinea e le partite contro Oman e Hong Kong sono state comunque di buon livello. In questi ultimi due incontri però, quando l’Italia sembrava avere la partita in pugno, qualcosa è andato storto. Alla lunga la strategia di cominciare in battuta non ha pagato, dal nulla sono sempre comparsi dei carneadi, il cui torneo era stato fino a quel momento in ombra, capaci di sfoderare dal nulla prestazioni magnifiche. Contro l’Oman Awal Khan, che in precedenza non aveva mai superato quota 10 runs, ne ha portate a casa 81, contro Hong Kong, quando ormai la partita sembrava vinta, Aziaz Khan (i due non sono parenti ma sono entrambi di origine pakistane) ha prodotto da otto palle ben 24 punti. Non è stata solamente questione di sfortuna, in quanto abbiamo subito eccessivamente i mille order batsman (battitori che sulla carta non dovrebbero essere particolarmente incisivi rispetto ai primi). Se le prestazioni individuali dei battitori hanno coperto qualche passaggio a vuoto, al lancio si è sentita un po’ troppo l’assenza di Alaud Din.

La Danimarca ferma come noi a una sola vittoria venerdì sfiderà l’Oman mentre Hong Kong se la dovrà vedere con Papua Nuova Guinea. Per restare nella categoria c’è solo una possibilità: battere gli Stati Uniti.

ITALIA – OMAN
Oman vince di 1 wicket
Italia 240, 50 overs / Oman 244, 48,5 overs

Gli italiani, con Raso al posto di Alaud Din, cominciano in battuta. Malgrado la prematura eliminazione di Andy Northcote (11 runs) la partnership fra Damian Fernando (45) e Alessandro Bonora permette agli azzurri di prendere il largo raggiungendo quota 100 dopo 27 overs (serie di 6 lanci). Dopo l’eliminazione di Fernando nessun battitore azzurro riesce però a trovare il giusto ritmo, pesano soprattutto il duck (eliminazione a zero punti) di Petricola e l’unico punto di Patrizi, preferito a Crowley come wicket-keeper. La scarsa vena dei battitori azzurri è messa in secondo piano dalla prestazione magistrale del capitano Bonora capace di mettere a segno 124 punti – più della metà dei totali – senza essere eliminato.

Il century del capitano purtroppo si rivelerà inutile. Le buone prove al lancio di Petricola, Dilan Fernando e soprattutto Munasinghe, limitano inizialmente i forti battitori asiatici. Dopo 14.4 overs, con l’Oman a quota 63 sono già 6 gli eliminati, ma inaspettatamente Sultan Ahmed (29), Awal Khan (81) e Amir Ali tirano fuori dal cilindro una prestazione sublime che permette agli arabi una clamorosa rimonta che si concretizza a 8 palle dal termine dell’incontro. Una beffa che non sminuisce la prestazione degli azzurri, ma complica purtroppo la situazione in classifica e accresce i rimpianti per due catch mancati sul determinante Awal Kahn.

ITALIA – HONG KONG
Hong Kong vince di un wicket
Italia 235-8, 50 overs / 236-9, 49.4 overs

Incredibile è l’aggettivo più adatto per descrivere quest’incontro. L’Italia comincia in battuta e se gli openers Northcote e Damian Fernando racimolano solamente 21 punti ci pensano Bonora (40) Crowley (32) e un ritrovato Petricola (104 not out) a recuperare l’affannoso inizio. Dopo la prestazione superba di Bonora contro l’Oman questa volta è il nostro uomo migliore, Petricola, a caricarsi con un century la squadra sulle spalle. Alla fine dell’inning gli azzurri hanno portato a casa un buon bottino di 235 runs. Hong Kong viene limitata grazie alla superba prova di Petricola che concede in 10 overs solamente 19 runs. L’Italia sembra avere la partita in pugno. A 12 palle dal termine infatti Hong Kong era sotto di 24, a cambiare la partita ci pensa Aziaz Kahn che con sole 8 palle giocate colma il gap e permette ai padroni di casa di ottenere una quasi matematica salvezza. Per l’Italia è una beffa e solo una vittoria contro gli Stati Uniti, vittoriosi nella notte contro l’Oman, potrà garantire la salvezza.