IL GAUCHO DI PIANORO

Luis Di Giglio è nato nel 1989 a Bahia Blanca in Argentina (come Emanuel Ginóbili) ma è al 100% un prodotto del cricket italiano. Cresciuto alla scuola di Arcidio Parisi, da più di un decennio Luis calca i pitch italiani con la maglia del Pianoro. Il talentuoso lanciatore mancino ha vestito anche la maglia della Nazionale, dapprima a livello giovanile, poi dal 2008, in occasione degli Europei (2008 e 2010) e della serie contro Jersey (2009), anche di quella maggiore. Nelle due recenti edizioni della World Cricket League Luis è rimasto a casa come riserva, ma continua ad essere considerato un importante talento per la nazionale tanto che la Federazione italiana l’ha segnalato all’ICC Europe per l’Emerging Player Program tenutosi dal 21 al 26 marzo a La Manga in Spagna.

 

Caro Luis, le tue origini sono argentine ma la tua crescita sportiva è interamente italiana. Puoi raccontarci come ti sei avvicinato al cricket e chi sono stati i tuoi principali maestri?

«Premetto che non avevo idea di cosa fosse il cricket prima di arrivare in Italia quando avevo dieci anni. In Argentina giocavo a calcio, poi alle scuole medie ho conosciuto il mio professore di tecnica, Arcido Parisi, che è anche il presidente del Pianoro Cricket Club, la squadra dove gioco. È stato lui ad invitarmi a giocare a cricket; preso dalla curiosità sono andato a provare e me ne sono innamorato. I miei primi maestri sono stati Valerio Zuppiroli, allora capitano del Pianoro, e Michel Minghetti, che ogni tanto allenava noi piccoli. In seguito grazie alle nazionali under 13 e 15 ho imparato molto da Kamal Kariyawasam che era il coach. In questi ultimi anni devo molto a Philip Hudson e Richard O’Sullivan, allenatori delle accademie europee, e a Joe Scuderi, l’allenatore della nazionale italiana».

 

Prima di partire per la Spagna avevi disputato la “Supercoppa italiana” che impressione hai avuto a giocare indoor?

«Giocare indoor è stato molto divertente, ma è molto diverso dal vero cricket; può però sicuramente essere un ottimo allenamento durante l’inverno, visto che in quel periodo non si può giocare all’aperto».

 

Che esperienza hai vissuto in Spagna?

«Dal punto di vista umano è stata un’esperienza indimenticabile; ho conosciuto ragazzi da tutto il mondo, ognuno con la propria specifica cultura. È stato bellissimo convivere ed allenarmi con ragazzi all’apparenza così diversi da me, ma in realtà con moltissime cose in comune, soprattutto con la passione per il cricket».

 

In quali aspetti hai migliorato il tuo gioco?

«Credo che nelle accademie si impari molto, specialmente a livello tecnico. Per quanto riguarda la battuta con lo staff ci siamo concentrati su come affrontare un lanciatore spinner e come giocare correttamente tutti i colpi con il backfoot, mentre per il lancio abbiamo sistemato alcune cose riguardanti la giusta posizione del corpo prima e dopo il lancio. La cosa più importante però è che ora credo di sapere come correggere i miei errori e come allenarmi nella maniera giusta».

 

Tornato in Italia, la nuova stagione è alle porte. Il Pianoro è campione in carica, quali sono i vostri obiettivi stagionali?

 

«Sicuramente puntiamo a mantenere lo scudetto a Pianoro, anche se come ogni anno credo sarà molto dura».

 

Un pensiero finale alla nazionale. Sei del giro ma nelle ultime due World Cricket League sei stato chiamato solo come riserva a casa; pensi che quest’estate potrai rivestire la maglia azzurra?

 

«Spero vivamente di poter rappresentare l’Italia quest’estate e per questo voglio giocare il meglio possibile in campionato e dimostrare di essere all’altezza della maglia azzurra».

2 pensieri riguardo “IL GAUCHO DI PIANORO”

I commenti sono chiusi