dal nostro inviato
ROMA Comunque vada, sarà un successo. Per gli organizzatori della Final Four di Eurolega, innanzitutto: all’appuntamento finale arrivano Pro Recco e Partizan Belgrado, indubbiamente le squadre più forti e più continue nel rendimento sinora (impressionante il cammino dei recchelini: solo vittorie in Europa). E, chiunque vinca, scriverà un’altra pagina di storia della pallanuoto: tanto i liguri quanto i serbi hanno vinto, ad oggi, sei Coppe dei Campioni. In ogni caso, dunque, una delle due salirà a quota sette, raggiungendo il Mladost Zagabria, la più titolata delle squadre continentali.
Gli uomini di Pino Porzio, dunque, sono chiamati ad un ultimo sforzo per centrare l’ennesimo triplete delle ultime stagioni. Certo è che, almeno sulla carta, questa finalissima dovrebbe rivelarsi un banco di prova più impegnativo per i campioni europei in carica: in semifinale il Budva ha retto il confronto solamente nel primo tempo, venendo poi travolto dalla potenza dei fuoriclasse recchelini. Che, contro i balcanici, hanno comunque dato saggio di schemi collaudati nelle situazioni di superiorità numerica (Perrone che, lungo il vertice sinistro del perimetro, serve il compagno appostato sui due metri sul palo opposto) e di saper tenere alta la concentrazione soprattutto quando tutti la danno come vincente ancor prima che la partita inizi.
A Recco tocca, comunque, l’avversario più difficile. Questo Partizan, dopo un inizio claudicante nell’avventura europea, non si è più fermato. E la semifinale contro il Mladost, altro favorito per la vittoria finale, è stato un autentico atto di forza, con i serbi sempre avanti con un vantaggio abbastanza rassicurante. Korolija e Pijetlović a centroboa hanno regalato numeri d’alta scuola, il sempiterno Vujasinović ha sbarrato la strada in difesa, Mitrović e Radović hanno trovato la via del gol con spiazzante facilità. Una squadra che conosce perfettamente i suoi punti di forza così come i propri limiti. E che, soprattutto, è consapevole di avere i mezzi per detronizzare la Pro Recco.
Appendice statistica: quella di stasera sarà la dodicesima volta che liguri e balcanici si sfidano e la Pro Recco guida con sei vittorie, seguite da cinque successi del Partizan e nessun pareggio. E, ancora una volta, sarà una gara decisiva ai fini della consegna della coppa: nel 1964-65 la Pro Recco la spuntò 1-0 (all’epoca era la regola, oggi farebbe sorridere un simile risultato) nel girone finale, mentre due anni dopo la finalissima si dovette giocare in tre atti, l’ultimo dei quali deciso addirittura ai rigori, a testimonianza dello straordinario equilibrio. Lo stesso che, auspicano gli organizzatori, potrebbe regnare anche questa sera.
Probabili formazioni (ore 21):
PRO RECCO: Tempesti, Madaras, Filipović, Burić, Kásás, Molina, Nikić; Perrone, Felugo, Figlioli, Benedek, Zloković, Ivović. All. Porzio.
PARTIZAN BELGRADO: Soro, Vujasinović, Chatzitheodorou, Rađen, Prlainović, Mitrović, Pijetlović; Zivojinović, Korolija, Aleksić, Mandić, Radović, Ćuk. All. Milanović.
Simone Pierotti