RYDER CUP: LA FORMULA

Ryder CupDopo aver mutato la formula molte volte nella sua storia, la Ryder Cup ha trovato la sua stabilità dal 1979 e si disputa attraverso 28 incontri diluiti nell’arco di tre giorni con la forma del matchplay.

Matchplay – A differenza delle gare individuali che generalmente si svolgono considerando la somma dei colpi utilizzati dal golfista nel corso del torneo, nelle prove a Maychplay, un giocatore o una coppia guadagna un punto per ogni buca conclusa in un numero di colpi inferiore a quello dell’avversario.

Le prime due giornate della Ryder Cup prevedono in calendario lo svolgimento di 8 incontri foursomes e 8 incontri fourball lasciando al capitano della squadra ospitante la scelta di quale formato utilizzare nella prima giornata. (Domani si partirà con 4 fourball al mattino e 4 foursomes al pomeriggio)

Foursomes – una coppia di una squadra è opposta ad una coppia dell’altra; ogni coppia utilizza una pallina che viene colpita in alter-nanza dai due golfisti della stessa coppia che si alternano anche quando si tratta di andare sul tee per iniziare una buca.

Fourball –  ogni golfista gioca la sua pallina e ai fini del punteggio della coppia viene considerato il migliore punteggio dei due com-ponenti.

Nell’ultima giornata la Ryder Cup si conclude con lo svolgimento di 11 incontri singoli, testa a testa, tra un golfista della squadra europea e un golfista della squadra statunitense.

In ognuno dei 28 incontri la coppia o il golfista che ottiene la vittoria conquista un punto per la sua squadra mentre in caso di pareggio entrambre le squadre aggiungono mezzo punto alla loro classifica. In caso di pareggio al termine delle tre giornate, la squadra che detiene la Coppa, in questo caso gli Stati Uniti, mantiene il diritto ad essere considerata detentrice.

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Massimo Brignolo

LA STORIA DELLA RYDER CUP

Ryder CupFu di un commerciante inglese, convertito al Golf in età matura per motivi di salute, l’idea di organizzare un incontro tra la squadra americana e la squadra britannica. Si era nel 1925 e sin dal dopoguerra i golfisti statunitensi avevano iniziato a sbarcare annualmente in Inghilterra in occasione dell’Open Championship e avevano preso l’abitudine, devastante per l’orgoglio inglese, di iniziare a vincere con troppa frequenza il torneo più prestigioso nella culla di questo sport (dal 1921 al 1933 i professionisti di oltreoceano si imposero 12 volte in 13 edizioni).

Tre anni prima era nata la Walker Cup per i migliori dilettanti delle due nazioni e Samuel Ryder,  durante l’Open del 1925, lancia l’idea di una sfida annuale a livello professionistico. Un primo incontro, presto indicato come non riconosciuto, si ha nel 1926 quando a Wentworth la squadra britannica riesce, non si sa come, a superare la pattuglia americana per 13 a 1 con un pareggio nonostante questa schieri campioni del calibro di Walter Hagen, Tommy Armour, Jim Barnes e Fred McLeod (gli ultimi tre non nati negli Stati Uniti). L’esperienza di Wentworth porta a definire che a partire dall’anno successivo la compe-tizione si svolgerà ogni due anni e vi saranno ammessi solo professionisti nati (nei decenni fu sufficiente la cittadinanza) nei due paesi.

Il primo incontro ufficiale con tanto di coppa messa in palio da Samuel Ryder si svolge nel mese di luglio del 1927 al Worcester Country Club in Massachusetts; la squadra britannica arriva al circolo dopo sei giorni di navigazione sull’Aquitania e tre giorni e mezzo di treno. Gli Stati Uniti vincono per 9½ a 2½ e la coppa viene consegnata al capitano a stelle e strisce, Walter Hagen.

Nelle quattro edizioni successive le due squadre si impongono nelle edizioni disputate in casa ma la vittoria britannica del 1933 è l’ultima vittoria prima di un dominio statunitense che dura fino al 1985 con la sola vittoria della Gran Bretagna nel 1957. L’esito scontato delle sfide porta ad una calo di interesse di pubblico e sponsor nella manifestazione dove spesso si arriva all’ultima giornata a risultato già acquisito. L’idea per ridare vigore fu suggerita dal grande Jack Nicklaus: trasformare la squadra britannica in rappresentativa europea inserendo talenti come lo spagnolo Severiano Ballesteros che in carriera vince tre Open e due Masters e il tedesco Bernhard Langer, vincitore del Masters nel 1985 e nel 1993.

Sono proprio Ballesteros e il connazionale Antonio Garrido ad essere i primi golfisti non britannici a fare la loro comparsa nella Ryder Cup nel 1979; nel 1981 si aggiungeranno il tedesco Langer e  José Maria Cañizares mentre cresce Nick Faldo: nel 1983 a Palm Beach una sfida combattuta si decide nell’ultimo incontro e nel 1985, dopo 28 anni, la selezione europea ritorna alla vittoria a The Belfry. Da quel momento le sfide diventano di edizione in edizione più combattute e il bilancio della squadra da quando si fregia dei colori europei è in totale equilibrio con 7 vittorie per parte e un pareggio.

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Massimo Brignolo

MOTOGP: BRNO, POLE A PEDROSA, ROSSI CADE ED E’ QUINTO

Dani PedrosaSe non è Lorenzo è Pedrosa, ma comunque è Spagna. Dani Pedrosa, pilota della Honda, coglie a Brno la pole position nel decimo gran premio stagionale, quello della Repubblica Ceca. Per il catalano domani sarà la terza volta dalla testa della griglia, dopo il Gp di Spagna e quello del Mugello. Se si eccettuano le pole di Rossi in Francia e di Stoner in Qatar – rispettivamente terzo e primo circuito in calendario – ancora una volta il miglior tempo del sabato è affare di uno dei due iberici.

In questo caso, tutti sono stati messi in riga da Pedrosa. A Brno ha potuto poco la pur volenterosa concorrenza di Ben Spies (Yamaha clienti), Lorenzo (Yamaha ufficiale) e Stoner (Ducati), entrambi finiti a più di tre decimi da Dani ma separati l’un l’altro da 22 millesimi di secondo, mentre più staccati sono arrivati i nostri due migliori piloti, Valentino Rossi (Yamaha, quinto a più di mezzo secondo) e Andrea Dovizioso (Honda, a sei decimi). A seguire, il resto della ciurma a distanze siderali.

Le prove sono state rese più spettacolari dai fuori pista degli acerrimi nemici del momento, Rossi e Lorenzo. Se il pesarese è scivolato placidamente lungo la pista ceca, però, il maiorchino ha concesso più patemi agli spettatori rovinando la sua Yamaha numero 99 con un’escursione terminata addirittura sopra il muro di gomma di protezione. Un insolito parcheggio che però non è costato altro che il semplice addio all’attacco della pole, esattamente come Rossi, anche lui rialzatosi senza alcun problema fisico.

Che gara aspettarsi dunque per domani? Dopo l’ottima prestazione del Pedrosa di oggi, e volendo leggere le uscite di Lorenzo e Rossi come un tentativo disperato di toccare i livelli della sua Honda, verrebbe da dire che il primo in griglia sarà il protagonista numero uno. Valentino («Senza quella scivolata avrei forse fatto la pole») sembra essere più ottimista del suo compagno di squadra nonché leader del mondiale («Non ero veloce e stavo prendendo troppi rischi») La gara però è come sempre un altro paio di maniche: dopo una primavera e metà estate passate a costruire il vincitore del titolo stagionale (Lorenzo), la MotoGp 2010 potrebbe essere finalmente sbocciata. Di sicuro lo è già la stagione 2011: domani sarà il grande giorno dell’ufficializzazione del passaggio di Rossi alla Ducati. «Questa scelta è stata più facile di quella del 2004», si è lasciato sfuggire The Doctor a ufficializzazione ancora in arrivo. A buon intenditore…

Pos. Pilota Naz. Team Moto Tempo Gap
1 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 1’56.508
2 Ben SPIES USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 1’56.846 0.338
3 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team Yamaha 1’56.865 0.357
4 Casey STONER AUS Ducati Team Ducati 1’56.868 0.360
5 Valentino ROSSI ITA Fiat Yamaha Team Yamaha 1’57.059 0.551
6 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda 1’57.117 0.609
7 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 1’57.222 0.714
8 Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati 1’57.635 1.127
9 Hector BARBERA SPA Paginas Amarillas Aspar Ducati 1’57.960 1.452
10 Loris CAPIROSSI ITA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 1’57.981 1.473
11 Randy DE PUNIET FRA LCR Honda MotoGP Honda 1’58.089 1.581
12 Marco SIMONCELLI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 1’58.169 1.661
13 Mika KALLIO FIN Pramac Racing Team Ducati 1’58.182 1.674
14 Marco MELANDRI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 1’58.430 1.922
15 Alex DE ANGELIS RSM Interwetten Honda MotoGP Honda 1’58.522 2.014
16 Aleix ESPARGARO SPA Pramac Racing Team Ducati 1’58.700 2.192

Simone Patrian

MARTIN TRIONFA IN POLONIA, IL GIOVANE KOREN A CAMAIORE

Daniel MartinDopo le volate dei primi giorni, la seconda metà del Giro di Polonia ha lasciato spazio a passisti e scalatori, grazie ad un percorso che ha attraversato i rilievi montuosi dei Precarpazi e dei Carpazi, sino al confine con la Slovacchia.

Nella quinta tappa, con traguardo a Ustron, bella azione vincente dell’irlandese Daniel Martin (Garmin), già brillante al Brixia Tour, capace di infliggere oltre 20’’ di distacco ai più immediati inseguitori: il ventiquattrenne è andato a conquistare anche la maglia gialla di leader della corsa, ai danni del veneto Mirco Lorenzetto (Lampre-Farnese Vini).

Venerdì si è svolta la frazione più significativa di questo Giro di Polonia, sia per il traguardo impegnativo alle Terme di Bukowina Tatrz, sia soprattutto per la partenza da Auschwitz, il simbolo della Shoah, con i corridori che hanno potuto visitare personalmente il lager, transitando anche sotto l’infame scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) che “accoglieva” i prigionieri. Con una stoccata nelle fasi conclusive, l’olandese Bauke Mollema (Rabobank), buon scalatore che ha chiuso nei primi 15 l’ultimo Giro d’Italia, si è aggiudicato il successo parziale, pur senza scalfire la leadership di Martin: da segnalare in entrambe le frazioni le buone prestazioni dei compagni di squadra della BMC Mauro Santambrogio e Alessandro Ballan, ai quali però è mancato quel pizzico di brillantezza in più per poter fare la differenza.

L’ultima frazione si è conclusa a Cracovia, al termine di un circuito cittadino reso difficile dalla pioggia: lo sprint di gruppo ha premiato nuovamente il tedesco André Greipel (HTC-Columbia), davanti a Yauheni Hutarovich (Française des Jeux) e a Robert Förster (Team Milram). Quest’ordine d’arrivo non cambia la classifica generale, che vede dunque trionfare Martin, abilissimo a marcare a uomo per tutta la giornata lo sloveno Grega Bole (Lampre-Farnese Vini), tanto da farlo rinunciare alla volata. Per l’atleta irlandese si tratta del quarto successo in carriera, dopo la tappa di Ustron pochi giorni fa, il titolo di campione nazionale nel 2008 e la classifica finale della Route du Sud nello stesso anno. Per i colori azzurri, le note positive arrivano dalle vittorie di Guarnieri e Lorenzetto, oltre che dai piazzamenti dei già citati Santambrogio e Ballan, due atleti che potrebbero rientrare nei piani mondiali del CT Paolo Bettini.

Oggi si è anche svolto il tradizionale GP Camaiore, sulle strade del Lucchese: il ventitreenne sloveno Kristjan Koren (Liquigas-Doimo) è stato il più lesto nella sprint tra i sei atleti in avanscoperta, che avevano fatto la differenza sul penultimo passaggio del Monte Pitoro. Il ragazzo di Postumia ha preceduto il campione d’Italia Giovanni Visconti (ISD-Neri) ed il pistoiese Francesco Ginanni (Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni Giocattoli), cogliendo il primo successo di peso in una carriera ancora agli albori.


Marco Regazzoni

PALLAVOLO: AL VIA IL WORLD GRAND PRIX 2010

Parte questa sera il World Grand Prix, passerella d’eccezione del Volley Femminile prima dei Campionati Mondiali di fine ottobre

World Grand PrixLa nazionale italiana di pallavolo femminile allenata da Barbolini comincia la stagione che conta con la consapevolezza che ripetere i favolosi successi del 2009 (oro ai Giochi del Mediterraneo, alle Universiadi, all’Europeo e nella Grand Champions Cup) è un’impresa ardua anche se non impossibile. Per non spremere completamente le sue senatrici e per assicurare un futuro alla nazionale Barbolini sta dando molto spazio anche alle giovani.

Vediamo le convocate:

PALLEGGIATORI: Rondon e Bechis, CENTRALI: Arrighetti, Barazza, Crisanti, ATTACCANTI: Bosetti, Barcellini, Del Core, Di Iulio, Ortolani, Piccinini,. LIBERO: era stata convocata Cardullo ma a seguito di un’infiammazione agli occhi è stata sostituita in tutta fretta da Enrica Merlo.

La palleggiatrice Lo Bianco e la centrale Gioli sono invece attese per il secondo week-end quello che si disputerà a Bangkok.

Le azzurre sono quindi partite alla volta del Brasile dove affronteranno oggi il Giappone (ore 18 su la7d) domani Taiwan (ore 18 su la7d) e Domenica le padrone di casa (ore 14.30 su la7d)

L’Italia, che si è qualificata a questo torneo vincendo l’anno scorso l’Europeo dopo la trasferta brasiliana e quella tailandese il 20, 21, 22 agosto affronterà un ultimo weekend in Giappone prima di trasferirsi, se qualificata a Nignbo, cittadina di 1.200.000 abitanti nello Zhejiang, in Cina, dove dal 25 al 29 agosto verrà assegnato il trofeo.

L’Italia non può che partire favorita ma bisogna pur sempre tenere a mente che il grande obiettivo dell’anno sono i Mondiali che si disputeranno quest’anno dal 29 ottobre al 14 novembre per la seconda volta consecutiva in Giappone.

Nicola Sbetti