Nulla di fatto nel tappone pirenaico che ha portato per la prima volta in questo Tour sul Tourmalet.
Tante montagne, tanta fatica, ma anche tanta pianura prima di giungere al traguardo di Pau, città dove hanno trionfato negli anni Binda, Coppi, Gimondi, Hinault, Chiappucci e molti altri atleti. Prima il Peyresourde, poi l’Aspin, quindi il Tourmalet, infine l’interminabile Aubisque, al termine del quale mancano 60 chilometri di discesa e pianura per arrivare nel capoluogo del dipartimento dei Pirenei atlantici.
Già sulle rampe della prima ascesa di giornata, poco dopo il via, la corsa si incendia: scattano anche uomini di medio-alta classifica come Roman Kreuziger (Liquigas-Doimo), Ryder Hesjedal (Garmin) e altri atleti di buon livello come Sastre, Armstrong e Wiggins, costringendo l’Astana a mantenere un ritmo davvero alto in testa al gruppo. Per dare un’idea della situazione, a 160 km dal traguardo ci sono dieci atleti in testa alla corsa con una trentina di secondi sul plotone maglia gialla, che però è composto unicamente da quindici atleti, visto che anche alcuni big si sfilano, per quanto rientrino nella discesa successiva. Sul Tourmalet si mischiano nuovamente le carte: il plotone principale, grazie alle tirate dell’Omega Pharma-Lotto di Van den Broeck, riprende buona parte dei fuggitivi. Davanti resta solo l’indomabile Lance Armstrong (RadioShack), ma gradualmente lo raggiungono il suo compagno di squadra Chris Horner, il veronese Damiano Cunego (Lampre-Farnese Vini), Sandy Casar (Française des Jeux), il lituano Ignatas Konovalovas (Cervélo), l’altro francese Pierrick Fédrigo (Bbox Bouygues Telecom) e due coppie: Christophe Moreau e Rubén Plaza per la Caisse d’Epargne, Carlos Barredo e Jurgen Van de Walle per la Quick Step. La fuga, ben assortita e senza elementi pericolosi per la classifica generale, ha finalmente il via libera del gruppo. Lo stesso Armstrong è tra i più attivi nel plotone di testa, intenzionato a riscattare con una vittoria di tappa un Tour fin qui deludente e sfortunato. Konovalovas si stacca sulle rampe dell’Aubisque, e ai 45 km dall’arrivo scatta Barredo: all’inizio nessuno ci dà troppo peso, sembra un’azione priva di razionalità tattica visto che dietro ci sono nove atleti (otto, se non consideriamo il suo compagno) intenzionati a vincere la tappa. Eppure, il ragazzo di Gijón guadagna prima 15, poi 20, poi 40 secondi, e sembra che nessuno sia in grado di andare a riprenderlo: solamente sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, grazie ad una trenata di Moreau, il suo folle sogno si spezza, e a lui non resta che tirare pugni sul manubrio per la delusione. Si arriva così in volata, dove Pierrick Fédrigo, uno dei più veloci del plotoncino, si impone senza troppi problemi davanti a Sandy Casar, già vincitore pochi giorni fa, mentre per l’ennesima volta Damiano Cunego non riesce a concretizzare quanto di buono fatto in precedenza, chiudendo al quarto posto. Per Fédrigo si tratta del terzo successo in carriera al Tour de France, dopo una frazione vinta lo scorso anno e una nel 2006, ponendo un altro sigillo su quello che si configura sempre di più, almeno a livello di tappe, come il Tour dei francesi, al sesto successo in questa edizione. Il gruppo principale arriva ad oltre sei minuti, col norvegese Thor Hushovd capace di conquistare punti preziosi che gli permettono di riprendersi la maglia verde ai danni di Petacchi. Di questo plotone non fa parte Ivan Basso, colpito da una broncotracheite che lo costringe in coda alla corsa per tutto il giorno, facendolo uscire definitivamente di classifica.
Domani il secondo giorno di riposo, mentre giovedì ci saranno le ultime montagne, l’ultima possibilità di far male prima che la cronometro di sabato sistemi definitivamente la classifica: da Pau, attraverso il Marie Blanque e il Soulor, lo spettacolare arrivo in quota sul Tourmalet già affrontato oggi, 18.6 km di ascesa al 7.5%.
Martedì 20 luglio 2010
Tour de France, sedicesima tappa
Bagnères-de-Luchon – Pau (199.5 km)
ORDINE D’ARRIVO:
|
Ciclista |
Squadra |
Tempo |
1. |
Pierrick FÉDRIGO
|
Bbox Bouygues Tlc |
5h31’43”
(media 36.1 km/h) |
2. |
Sandy CASAR
|
Française des Jeux |
stesso tempo |
3. |
Rubén PLAZA |
Caisse d’Epargne |
stesso tempo |
4. |
Damiano CUNEGO
|
Lamp’re-Farnese Vini |
stesso tempo |
5. |
Christopher HORNER
|
RadioShack |
stesso tempo |
CLASSIFICA GENERALE:
|
Ciclista |
Squadra |
Tempo |
1. |
Alberto CONTADOR
|
Astana |
78h29’10” |
2. |
Andy SCHLECK
|
Saxo Bank |
a 8″ |
3. |
Samuel SÁNCHEZ
|
Euskaltel-Euskadi |
a 2’00” |
|
|
|
|
27. |
Ivan BASSO
|
Liquigas Doimo |
a 37’18” |
MAGLIA VERDE (punti):
|
Ciclista |
Squadra |
Punti |
1. |
Thor HUSHOVD |
Cérvelo |
191 |
2. |
Alessandro PETACCHI |
Lampre-Farnese Vini |
187 |
3. |
Mark CAVENDISH
|
Team Htc-Columbia |
162 |
MAGLIA A POIS (montagna):
|
Ciclista |
Squadra |
Punti |
1. |
Anthony CHARTEAU |
Bbox Bouygues Tlc |
143 |
2. |
Christophe MOREAU
|
Caisse d’Epargne |
128 |
3. |
Damiano CUNEGO
|
Lampre-Farnese Vini |
99 |
MAGLIA BIANCA (giovani):
|
Ciclista |
Squadra |
Tempo |
1. |
Andy SCHLECK
|
Saxo Bank |
78h29’18” |
2. |
Robert GESINK
|
Rabobank |
a 4’53” |
3. |
Roman KREUZIGER
|
Liquigas-Doimo |
a 7’50” |
Marco Regazzoni