HOCKEY SU GHIACCIO: RIPARTE IL CAMPIONATO

Sipario alzato sul massimo campionato italiano di hockey su ghiaccio: favorite Renon e Asiago.

Dopo la vittoria del Renon in Supercoppa Italiana ricomincia oggi il campionato italiano di hockey su ghiaccio. Le nove squadre, le stesse dello scorso anno, si sfideranno tre volte a settimane in un estenuante tourbillon di incontri. Nessuna retrocessione e, come sempre, si deciderà tutto fra febbraio e marzo, quando sarà fondamentale essere in forma. È il caso dell’Asiago lo scorso anno: squadra anonima nel corso della stagione regolare trasformatasi in infallibile macchina da guerra al momento dei play off. Difficile azzeccare un pronostico, noi comunque non ci tiriamo indietro.

1° RENON

Che sia l’anno giusto? La scorsa stagione, pur sconfitti malamente in finale, i lupetti dell’altopiano sono stati la squadra più costante in stagione. Infranto il tabù della bacheca vuota, i rossoblù hanno vinto Coppa e Supercoppa Italia, ripetendosi quest’anno in Supercoppa. Molte le conferme, fondamentali quelle di Cloutier, Tudin, Ansoldi e Gruber. Fra i nuovi ha impressionato Nyrhinen mentre Buckley e Higgins hanno destato qualche perplessità. Al folto gruppo di giocatori locali, fra cui spicca il troppe volte sottovalutato Emanuel Scelfo, si è aggiunto il figliol prodigo Rolly Ramoser. Partito Ivany la squadra è stata affidata ad Erwin Kostner.

La Certezza: Tudin L’uomo in più: Nyrhinen La sorpresa: A. Rottensteiner

2° ASIAGO

Nonostante le dolorosissime partenze dei fratelli Bellissimo (soprattutto di Daniel), di Lethinen e Trevisani, con un po’ di amaro in bocca per il mezzo passo falso della Supercoppa, i campioni d’Italia ripartono con i favori del pronostico. Harrington è un allenatore di valore. La linea formata dai fratelli Heinrich e Ulmer potrebbe davvero fare la differenza. La maniacale attenzione al settore giovanile sembra davvero poter essere la carta vincente. Infine c’è sempre quel giovanotto di quarant’anni col numero otto sulla schiena che non vuol proprio appendere i pattini al chiodo.

La Certezza: Strazzabosco L’uomo in più: M. Heinrich La sopresa: Parco.

3° BOLZANO

Nuova società, nuovo allenatore, nuovi transfer stranieri e persino nuovo logo ma attenzione a sottovalutare il Bolzano. Certo, il cantiere è ancora aperto (il rinnovamento del parco stranieri è stato totale) e l’iniziale inagibilità del Palaonda avrà il suo peso, ma è innegabile che la rosa, come dimostrato dalle amichevoli estive, è di valore (Egger, Borgatello, Lehtinen, Souza, Bernard). Adolf Insam come allenatore non si discute e Colton Fretter, arrivato, assieme all’ex compagno di squadra Rhett Gordon, a seguito del fallimento dei Kassel Huskies, potrebbe fare la differenza.

La Certezza: Borgatello L’uomo in più: Fretter La sorpresa: Marco Insam

4° VALPUSTERIA

La squadra di Stefan Mair, che nella prima parte della scorsa stagione aveva fatto impressionato per l’efficacia del proprio hockey, riparte dalla finale di Coppa Italia e dalla semifinale scudetto, conscia del fatto che un’altra partenza sprint potrebbe risultare letale. Fondamentali le conferme di Desmet, Helfer e, soprattutto, Sirianni (top scorer la scorsa stagione). Molto dipenderà anche dal rendimento del portiere finlandese Tommi Nikkila e dalle prestazioni di Bona e Oberrauch chiamati a riconfermarsi sui livelli dello scorso anno.

La Certezza: Sirianni L’uomo in più: Hafner La sorpresa: Willeit

5° PONTEBBA

La nuova denominazione, i nuovi colori sociali e l’ingresso nella polisportiva Udinese non cambiano la sostanza di una società che ormai rappresenta una realtà concreta della serie A1. Lo certifica la semifinale sfiorata lo scorso anno. L’ambizione delle aquile bianconere si evince dalle conferme di giocatori chiave come Hočevar, Marchetti, Lutz e del top scorer Marty Guerin. Confermato il blocco dello scorso anno, andrà valutato l’impatto dei nuovi acquisti. Benché lo scudetto appaia un’utopia è chiaro, però, che i friulani non sono più una matricola.

La Certezza: Guerin L’uomo in più: Hočevar La sorpresa: Lutz

6° ALLEGHE

L’Alleghe, affidata ancora a Steve McKenna, aspira ad una stagione che la faccia uscire al di fuori dell’anonimato a cui sembra condannata. È stato mandato via l’acerbo e deludente Pagliero, sostituito dallo svedese Tornqvist. Anche gli altri nuovi acquisti, che si vanno ad aggiungere alle importanti conferme di Vincent Rocco e Mac Faulkner, sembrano andare nella direzione di una ritrovata competitività. Certo è che la stagione delle civette riprenderà senza Nicola Fontanive, volato verso i fiordi norvegesi, senza il recentemente sciolto “Nucleo Disagiato”  e addirittura (anche se manca ancora l’ufficialità) senza il capitano di lungo corso Lino De Toni.

La Certezza: Rocco L’uomo in più: Faulkner La sorpresa: Lorenzi

7° VALPELLICE

Dopo un primo anno positivo in A1 il Valpe riparte con un grandissimo entusiasmo, e con la volontà di migliorare il risultato della scorsa stagione, strizzando l’occhio al futuro. L’età media è ventitré anni, troppo poco per puntare in alto, ma in Piemonte si sta andando nella direzione giusta. Confermati i fratelli Aquino e Pat Iannone, sono arrivati giocatori di valore come il difensore già azzurro Trevor Johnson e la coppia di centri Nikiforuk e McDonough. Il pubblico di casa sarà come sempre l’uomo in più dei valligiani.

La Certezza: i fratelli Aquino L’uomo in più: Johnson La sorpresa: A. Silva

8° CORTINA

Dopo il disastro della scorsa stagione e i problemi economici estivi, sotto la direzione del confermato Douglas Mc Kay, la squadra è stata completamente rivoluzionata. Difficile quindi posizionare questo Cortina che potrebbe valere il 5° come il 9° posto. Assieme ai nuovi arrivi, pescati soprattutto oltreoceano, sarà fondamentale recuperare i giocatori locali reduci da un’annata davvero deludente. Fra i più ambiziosi c’è chi parla addirittura di semifinale scudetto, ma per Giorgio De Bettin e compagni servirà soprattutto molta umiltà per riportare in alto il Cortina.

La Certezza: McKay L’uomo in più: Johansson La sorpresa: De Toni (se arriva è stupefacente)

9° FASSA

Le dimissioni di Stirling hanno causato un pandemonio costringendo i ladini a rivoluzionare in corsa la squadra che già si era indebolita con la partenza del portiere Denis (sublime nel corso della scorsa stagione). Al posto dell’allenatore canadese è arrivato Miroslav Frycer (che ha già allenato in Italia). Alla rinuncia di Stirling è seguita quella di J.F. David che ha costretto la società a ripiegare in tutta fretta sull’ex Bohac. Questa campagna acquisti un po’ raffazzonata non lascia presagire, nonostante le conferme di Gerome Giudice e di Edwardson, nulla di buono.

La Certezza: Edwardson L’uomo in più: Giudice La sorpresa: Planchensteiner

Nicola Sbetti

CRICKET: TUTTO RIMANDATO ALL’ULTIMA GIORNATA

La penultima giornata si è conclusa senza sorprese con le vittoria di Trento, Bologna e Milano. Qualcuno a Pianoro, nonostante il turno di riposo, sperava di festeggiare già domenica ma il campionato italiano di cricket si deciderà solamente alla 14° e ultima giornata con lo scontro diretto fra i campioni d’Italia in carica e il Milan Kingsgrove, ieri corsaro a Roma contro la Pgs Lux. Gli emiliani sono senza dubbio i gran favoriti, anche perché dalla loro giocano il fattore campo, una maggiore abitudine a disputare partite decisive e, soprattutto, 17 punti di vantaggio in classifica che potrebbero consentire a Jayasena e compagni di ricucirsi lo scudetto sul petto anche in caso di sconfitta con bonus.

Davanti al proprio pubblico il Capannelle Cricket Club si è congedato dal campionato (domenica riposa) con una netta sconfitta (di 113 runs) contro il Trentino, terza forza del campionato. Debacle tutto sommato indolore dato che il club romano aveva deciso di girare l’ordine di battuta, di facendo lanciare diversi giocatori e soprattutto di lasciare spazio ai giovani e a chi ha giocato meno. In campo infatti si contavano ben sei under 18 e nove giocatori prodotti del vivaio under 23. I trentini, chiamati per primi a battere, se la sono cavata discretamente con 140 runs, grazie al fondamentale contributo di Nasrullah (28 runs) e Manoj (30). Fondamentale nel limitare le corse dei battitori trentini, il contributo del giovanissimo Niccolò Barca (nazionale Under 17); 5 wicket e solamente 25 punti concessi in 10 overs. Da segnalare anche la prova del giovane wicket keeper capitolino Edoardo Scanu.

In battuta tuttavia è emersa la scarsa esperienza dei padroni di casa. Intimoriti dalla gran prestazione del lanciatore trentino Fida Hussein (5 wicket) e limitati dall’eliminazione alla prima palla del battitore chiave Suresh Kekul, i romani hanno concluso mestamente la loro corsa con sole 27 runs.

A Grosseto in una giornata ventosa caratterizzata dall’alternanza fra sole e una leggera pioggia, contro un Bologna che ritorna dalla Toscana con il bottino pieno, il Maremma Cricket Club non è riuscito a invertire lo sfortunato trend di risultati negativi e infortuni. Grazie a questa vittoria il Bologna certifica la sua crescita, dopo un inizio di campionato non all’altezza, con il controsorpasso al 4° posto ai danni del Capannelle, mentre ai Grossetani non resta che una partita (in trasferta contro la Lux) per cercare di ottenere la prima vittoria stagionale. Un risultato difficile da pronosticare soprattutto perché la sfortuna continua a perseguitare i maremmani. Ieri erano ben sei i titolari assenti per infortunio, ma durante l’incontro si sono aggiunti lo strappo muscolare di Magi, rimasto comunque stoicamente in campo, e il forfait di Kasun, che si è tagliato alla mano nel tentativo di effettuare un’eliminazione al volo, costringendo i biancorossi a giocare in dieci. Da segnalare, per i maremmani la prestazione dei lanciatori Chandana (22 punti concessi in 6 over e un wicket) e Sanka (4 wicket) e il bel gesto di fair play dei battitori bolognesi che durante i lanci dell’emozionato Umberto Camurati (13 anni) sono andati a battere palle non giocabili senza cercare punti. Da notare come curiosamente ieri c’erano ben due Camurati in campo: Marco (padre) e Umberto (figlio).

Sul campo principale della giornata, quello di Tor Carbone, la penultima (Pgs Lux) ospitava i secondi della classe (Milan Kingsgrove), alla disperata ricerca dei venti punti fondamentali per restare in corsa per lo scudetto. La squadra lombarda è riuscita nel suo intento nonostante un grande inizio dei battitori romani, Edoardo Gallo, Steve Mc Phail e Gabriele Passaretti. All’inizio, vuoi per un pitch non in perfette condizioni, vuoi per la tensione di dover centrare il risultato pieno, i lanciatori milanesi hanno faticato parecchio a trovare una discreta continuità, ma, una volta interrotta la partnership iniziale che aveva ormai superato quota 100 runs, i wicket sono cominciati a cadere con una certa velocità grazie soprattutto ad Alì Amjad (4 wicket). Al contrario dei battitori, i lanciatori della Pgs Lux non hanno minimamente messo in difficoltà i battitori lombardi. Trascinati da Alì Amjad, Roshendra Abeywickrama e dai “sei” di Kularathna Weerasinghe Milano ha vinto la partita per ben 7 wicket.

La classifica è ormai immutabile eccezion fatta per i primi due posti che verranno definiti domenica dopo lo scontro diretto. Il Pianoro in settimana ha giocato due partite con il Cricketers’ Club of New South Wales, in tour in Italia con una squadra di vecchie glorie per aiutare la diffusione di questo sport. Dopo aver dato spazio ai giovani e alle seconde linee contro gli australiani. Domenica prossima all’Oval di Rastignano si tornerà a fare sul serio; il Milano affronterà la trasferta a mente libera non avendo nulla da perdere mentre la pressione sarà tutta sulle spalle dei “campionissimi” del presidente Arcidio Parisi, alla ricerca di una cinquina dal sapore storico.

13° GIORNATA 19 settembre

Campo Capannelle – Roma
Trentino 140 batte Capannelle 27
(Capannelle 4 pt. / Trentino 18 pt.)

Campo Falsetti – Grosseto
Bologna 384 batte Maremma 111
(Maremma 5 pt. / Bologna 20 pt.)

Campo Tor Carbone – Roma
Lux 176 perde da Kingsgrove 179/3
(Lux 4 pt. / Kingsgrove 20 pt.)

RIPOSA – Pianoro

CLASSIFICA

G N V P Pti
Pianoro 11 1 10 0 207
Kingsgrove 11 1 9 1 190
Trentino 11 1 7 3 165
Bologna 11 1 4 6 125
Capannelle 12 0 5 7 122
Lux 11 0 2 9 81
Maremma 11 0 0 11 35

Nicola Sbetti

Si ringraziano per la collaborazione: Leandro Jayarajah, Roshendra Abewickrama e Arcidio Parisi.

HOCKEY GHIACCIO: IL RENON TRIONFA IN SUPERCOPPA

La formazione altoatesina vince 3-0 ad Asiago e si aggiudica il primo trofeo stagionale.

All’Odegar si scontrano le finaliste della passata stagione, sul ghiaccio c’è anche John Parco (capitan scudetto) che per il momento ha accettato il doppio ruolo: allenatore delle giovanili e giocatore in caso di bisogno.

Il Renon parte molto forte e colpisce subito con il suo giocatore più rappresentativo; quel Dan Tudin, top scorer lo scorso anno, lesto a sfruttare lo spazio concesso dalla difesa vicentina per superare Perugini dopo una grande azione personale. Sull’onda dell’entusiasmo del gol realizzato, la compagine altoatesina riesce a imporre un certo predominio sull’incontro.

Nella seconda metà del primo drittel si fa vedere anche l’Asiago, soprattutto con la prima linea formata da Ulmer e dai fratelli Heinrich. Gran pattinaggio ma ancora poca concretezza.

A meno di due minuti dal termine il Renon raddoppia con Scelfo, fortunato a intercettare il rebound sul tiro di Baker ma abile a freddare Perugini.

Nel secondo tempo, pur con qualche distrazione di troppo in difesa, l’Asiago riparte all’arrembaggio. L’onda d’urto dei giallo-rossi però viene meno con la penalità del rissoso Adam Heinrich. Le più grande occasioni del terzo capitano sulle stecche dell’Asiago, ma Cloutier è lesto ad anticipare in tuffo Borrelli lanciato a rete e, quando il portiere franco-canadese non ci arriva, ci pensa la traversa a salvare i lupetti dell’altopiano.

Il nervosismo nel finale del secondo tempo, fra penalità e risse, spezzetta la partita e il risultato resta invariato.

Nel terzo tempo, con l’Asiago in superiorità numerica, il Renon colpisce nuovamente, questa volta in contropiede e chiude l’incontro. La transizione è gestita da Ramoser e conclusa dall’ex ampezzano Watson.

Per gli altoatesini si tratta della seconda Supercoppa Italiana e del terzo trofeo nella sua storia. Il migliore, date per scontate le performances di Cloutier e Tudin, è stato, senza ombra di dubbio, il difensore finlandese Nyrhinen che ha impressionato per solidità difensiva e abilità negli inserimenti. Positiva, nonostante le tre reti subite, la prova del nuovo portiere dell’Asiago, Andrew Perugini che ha tenuto a lungo a galla i suoi.

Una supercoppa non varrà mai uno scudetto ma questo successo rende meno amara la finale scudetto persa per 4-0. In ogni caso il Renon è apparso molto più pronto fisicamente dei rivali.

Giovedì 16 settembre 2010

ASIAGO – RENON 0-3 (0-2; 0-0; 0-1)

Pala Odegar, Asiago

ASIAGO: Perugini (Pavone); De Marchi, Gorza, Kovacevic, Miglioranzi, Plastino, Rossi, Strazzabosco; Benetti, Borrelli, Busa, Henrich A., Henrich M., Parco (C), Presti, Stevan, Tessari M., Tessari N., Ulmer, Vigilante. Coach: John Harrington.

RENON: Cloutier (Niederstatter); Bregenzer, Buckley, Gruber, Nyrhinen, Ploner F., Ploner K.; Ansoldi, Baker, Daccordo (C), Fauster, Higgins, Ramoser, Rasom, Scelfo, Spinell, Tudin, Watson. Coach: Erwin Kostner.

RETI: Tudin (Baker, Ploner); Scelfo (Tudin, Baker); Watson (Ramoser).

Nicola Sbetti

CON ASIAGO-RENON RIPARTE L’HOCKEY SU GHIACCIO

Primo appuntamento stagionale per l’hockey su ghiaccio con la finale di Supercoppa Italiana.

Riparte, esattamente come era finita, la stagione dell’hockey su ghiaccio italiana. Domani (diretta Raisport 1) al Pala Odegar di Asiago si sfideranno – in palio la Supercoppa Italiana – le due protagoniste della passata stagione: i padroni di casa, campioni d’Italia in carica, e il Renon vincitore della Coppa Italia.

La squadra di John Harrington rispetto alla scorsa stagione dovrà fare a meno dei fratelli Bellissimo, dell’azzurro Carter Trevisani e dell’eterno John Parco (si ritira o sarà ancora sul ghiaccio?) ma ha confermato gran parte dello zoccolo duro del rooster tricolore: Strazzabosco, Tessari, Plastino, De Marchi, Borriello, Ulmer, Intranuovo ed Henirch, che questa stagione sarà affiancato dal fratello Adam proveniente dall’Amburgo (DEL). Fra le novità occhi puntati sull’attaccante statunitense John Vigilante e, soprattutto, sul nuovo goalie italo canadese Andrew Perugini sulle cui spalle peserà l’arduo compito di non far rimpiangere Daniel Bellissimo. Per i giallorossi si tratta comunque di un mercato d’altissimo livello, che riflette l’ambizione dei nuovi proprietari di costruire una squadra di vertice. L’unico inconveniente di una rosa profonda potrebbe essere rappresentato dal fatto che il sorpasso per 0,5 punti della quota stranieri costringerà Harrington al turnover.

Sull’altro altopiano la vera rivoluzione è stata in panchina; via il chiacchierato e vincente a metà Ivany, dentro Erwin Kostner. Per il resto il reparto italiani (Ansoldi e Gruber le conferme più importanti) non è stato modificato se non per l’aggiunta del figliol prodigo e capitano della nazionale Roland Ramoser. Ancor più decisive sono state le conferme del portiere Cloutier e del top scorer dello scorso campionato Dan Tudin che da alcuni anni rappresentano la spina dorsale dei lupetti. Ancora da valutare invece l’impatto dei nuovi acquisti stranieri: Nyrhinen, Buckley, (in difesa) Baker, Higgins e dell’ex Cortina Watson (in avanti).

Il fattore campo favorisce l’Asiago ma fare un pronostico, come ha dichiarato lo stesso Harrington, è davvero difficile. Le due squadre si equivalgono ma la motivazione e il livello di preparazione atletica potrebbero fare la differenza.

Nicola Sbetti

HOCKEY PISTA: ITALIA KO, ADDIO MEDAGLIA

Un golden gol condanna l’Italia alla sconfitta con la Francia nei quarti degli Europei di Wuppertal.

Una vittoria, un pareggio e una sconfitta, sono stati sufficienti per raggiungere il secondo posto nel girone B, alle spalle dei forti portoghesi. Nonostante il blasone e la tradizione dell’Italia in questo sport, gli azzurri si sono presentati in Germania con una squadra giovane (ben cinque gli esordienti) che però ambiva quantomeno alla semifinale. Alla Francia invece la vittoria contro l’Austria, dopo le sonore sconfitte contro Svizzera e Spagna, le era valsa il terzo posto nel girone e sembrava ampiamente alla portata degli azzurri.

In porta al posto di Barozzi c’è Fontana, ma la partita degli azzurri comincia subito in salita con il gol di Antony Weber, lesto a sfruttare, dopo un’ingenuità di Motaran, un contropiede e a superare Fontana. La Francia imposta la partita sul possesso palla con l’Italia in attesa. All’undicesimo Davide Motaran su rigore, con un tiro secco all’angolo alto a sinistra del portiere, impatta l’incontro.

Il primo tempo, giocato all’insegna dell’equilibrio, finisce sull’1-1 con due occasioni di De Rinaldis che reclamano vendetta. Nel primo tempo ha prevalso il timore delle due squadre di perdere la gara con un’Italia positiva in difesa (sempre a zona) ma che ha faticato troppo in attacco.

Il secondo tempo prosegue con un’Italia attendista che però al 2’ colpisce il palo con Domenico Illuzzi. Nel secondo tempo è Travasino l’unico azzurro a cercare di accendere la luce con assist illuminanti. A 7’15’’ è proprio da un tiro di Travasino che il neoentrato Festa insacca il rebound che porta in avanti gli azzurri. Poi però gli azzurri non riescono più a essere incisivi e vengono puniti. A 2’18’’ dal termine arriva il 10° fallo di squadra su Weber ma il migliore dei francesi colpisce il palo sul tiro libero. Poi però a 1’24’’ dal termine è abile a farsi perdonare sfruttando un’azione di rimessa che porta al pareggio transalpino.

Il decimo fallo arriva anche per gli azzurri a 39’’ dal termine. Lo batte Travasino che però si fa ipnotizzare dal portiere. La beffa, però, viene messa in scena ai supplementari quando, con l’Italia in superiorità numerica per due minuti, è nuovamente Weber a mettere a segno il golden gol che vale la semifinale per la Francia.

Cupisti ha impostato la partita sul contropiede ma è stato ripagato da Weber con la stessa arma. Un po’ più di coraggio e qualche ingenuità in meno avrebbero permesso alla giovane rappresentativa italiana di raggiungere le ambite semifinali. Così, invece, è solo una delusione.

Giovedì 9 settembre 2010

ITALIA-FRANCIA 2-3 dts (1-1, 1-1; 0-1)

UniHalle, Wuppertal

ITALIA: Fontana, Motaran, De Rinaldis, Festa, Travasino; Barozzi, Borsi, Sterpini, D’Agostino, Illuzzi. All. Cupisti

FRANCIA: Gelebart, Furstenberg, Henry, N. Guilbert, Weber; Rainteau, Tessier, K. Guilbert, David, Lesca. All.

ARBITRI: Lamela (Portogallo) e Armati (Svizzera).

GOL: nel pt 1’37” Weber, 11’14” Motaran rig.; nel st 7’15” Festa, 18’28” Weber; nel pts 0’29” Weber.

NOTE: espulso temporaneamente per 2′ Henry al 19’30” del secondo tempo.

Nicola Sbetti