PALLANUOTO: VITTORIA CON GOLEADA PER IL SETTEROSA

Prima vittoria del Setterosa a Zagabria: le azzurre sommergono di reti (22-3) la Croazia.

Che l’Italia femminile vincesse, e con molta facilità, contro la modesta Croazia era fuori discussione (22-3 il finale in favore della formazione di Roberto Fiori). Non era altrettanto scontato che le giocatrici azzurre scendessero in acqua concentrate e determinate, come se dall’altra parte ci fossero le campionesse in carica della Russia – le affronteranno, comunque, sabato – e non tredici giocatrici al debutto assoluto ad un Europeo. E invece, forse complice anche la rabbia per aver gettato alle ortiche la possibilità di battere la Grecia all’esordio, il Setterosa festeggia il primo successo a Zagabria con una prestazione piuttosto convincente, risultato a parte, limitando le sbavature che in simili frangenti non mancano mai. L’effetto Turchia, contro cui la squadra maschile aveva vinto giocando però in maniera superficiale, è stato scongiurato. E, con la matematica qualificazione alla fase successiva, le azzurre hanno già staccato il biglietto per i Mondiali di Shangai.

Sarebbe più giusto, dunque, parlare di allenamento. O partitella, quella insomma che si fa nelle sedute settimanali, se preferite. Perché contro le volenterose padrone di casa, la cui nazionale è stata allestita meno di un anno fa, si assiste a gesti tecnici – controfughe, dribbling, tiri a colonnello – che raramente si vedono nelle partite di una competizione di alto livello. E, di fatto, la formazione di Milorad Damjanić è stata quasi sempre costretta ad affidarsi alle conclusioni dalla distanza perché, puntualmente, sulla linea dei due metri non c’era nessuno a fare il centroboa. Un dato, questo, che fotografa alla perfezione la netta differenza di valori tecnici in acqua. Forse, allora, diventa più interessante commentare la prestazione delle azzurre non tanto in rapporto alla Croazia quanto, semmai, in vista della difficile sfida contro la Russia vincitrice delle ultime due edizioni. E, se è vero che se il Setterosa ha ancora commesso qualche errore evitabile, va detto che quanto a determinazione e grinta si è registrato un bel passo in avanti. Se non altro, non si è verificato un preoccupante quarto d’ora a digiuno di reti, né l’Italia ha chiuso l’incontro senza nemmeno sfruttare una superiorità numerica. Il banco di prova non era assolutamente attendibile, certo. Ma il temuto calo di concentrazione non c’è stato. E adesso sotto con la Russia.

In chiusura, due appunti. Il primo: il pubblico di Zagabria ha accolto con un boato ogni gol delle loro beniamine, quasi fossero loro a riempire di palloni in fondo al sacco le avversarie. E questa è un’immagine che fa bene allo sport. Il secondo: sacrosanto che ad un Europeo partecipi, di diritto, la squadra del paese organizzatore. Ed è altrettanto giusto far sì che il movimento cresca grazie anche all’ingresso di nuove realtà. Ma, francamente, non si capisce come possano far bene all’immagine di uno sport partite di una competizione ufficiale che finiscono con diciannove, venti o più reti di scarto.

Giovedì 2 settembre 2010

CROAZIA-ITALIA 3-22 (0-6, 1-5, 0-7, 2-3)

Mladost Sports Center, Zagabria

CROAZIA: Anđelić, Miljković 1, Šehić, Staničić, Reić-Kranjac 1, Kalauz, Gavran; Šupraha, Šimunić, Tvrdić,  Drobac, Zekan, Artuković 1. All. Damjanić.

ITALIA: Gigli, Emmolo 3, Bianconi 4, Abbate 2, Rocco, Cotti 3, Frassinetti 1; Gorlero, Casanova 2, Radicchi, Motta 1, Garibotti 4, Aiello 7. All. Fiori.

ARBITRI: Stajković (Macedonia) e Hausche (Germania).

NOTE: superiorità numeriche Croazia 3/6, Italia 3/7. Andelić (C) para un rigore a Emmolo a 6’50” del secondo tempo. A inizio quarto tempo Gorlero (I) sostituisce Gigli in porta.

Simone Pierotti

PALLANUOTO: FUORI RUSSIA E SPAGNA

Giornata di sorprese agli Europei di Zagabria: la Spagna è eliminata, la Grecia impone il pareggio all’Ungheria.

Agli Europei di Zagabria è il giorno dei primi verdetti nel torneo maschile. La notizia più clamorosa è, senza dubbio, l’uscita di scena della Spagna: appena un anno fa gli iberici vedevano sfumare solamente ai rigori il terzo titolo mondiale, adesso non potranno andare oltre il settimo piazzamento. Assieme alla nazionale di Rafael Aguilar dovranno rinunciare a qualsiasi velleità di medaglie pure la Russia, sconfitta in mattinata dalla Serbia e ancora a digiuno di punti, e la debuttante Turchia. L’altra sorpresa è il pareggio (6-6) che la Grecia riesce a strappare all’Ungheria. In questo Europeo, insomma, non esistono partite facili per nessuno ed i sillogismi di aristoteliana memoria non trovano applicazione.

Nel girone A si consuma, dunque, l’eliminazione della Spagna: dopo le (inattese) sconfitte patite contro Italia e Romania, il settebello capitanato da Guillermo Molina si piega anche di fronte al Montenegro, reduce dal ko contro gli azzurri. Ma quella che scende in acqua contro i vincitori di due anni fa a Málaga è una squadra assai più tenace e condottiera, costretta a rincorrere sempre l’avversario ma abile ad impedirgli qualsiasi fuga verso la vittoria. Qualche errore di troppo, però, costa caro agli iberici che escono sconfitti per 8-7: il Montenegro sale a 6 punti, affiancando Croazia e Romania, mentre la Spagna dice già addio al podio europeo.  Doppiette per Nikola Janović, Zloković e Jokić da una parte, e Molina, Perrore e Valles dall’altra. Avanza a gonfie vele, invece, l’Italia che, pur senza entusiasmare, batte anche la Turchia e rimane saldamente al primo posto. Un primo posto che, da stasera, è da godere in tutta solitudine: la Romania, infatti, è stata sconfitta 13-7 dalla Croazia ed interrompe così la sua striscia di vittorie consecutive. Grande dimostrazione di forza dei biancorossi di Ratko Rudić che, dopo aver ceduto il passo nel primo parziale, aumenta prepotentemente il ritmo nella restante parte dell’incontro, trascinata dalle reti (sei) del difensore Andro Bušlje che la dicono lunga sulla difficoltà di far arrivare palloni al centro. Gli “italiani” Radu e Iosep continuano a regalare gol alla formazione guidata da István Kóvacs, ma questa volta hanno un retrogusto amaro.

Anche nel girone B permane qualche dubbio su chi saranno le prime tre classificate a proseguire l’avventura europea. L’unica certezza riguarda l’eliminazione della Russia – zero punti in tre incontri – e della Macedonia, sconfitta di misura dalla Germania e attesa dalle sfide impossibili contro Serbia ed Ungheria, in aperto duello per il primo posto. I russi confermano nuovamente che c’è ancora una distanza a separarli dalle prime della classe: la Serbia prende il largo già nel primo parziale (7-2) e si limita a gestire il cospicuo vantaggio senza essere seriamente impensierita. Nella goleada degli uomini di Dejan Udovičić svettano le triplette del centroboa Nikić e di Pjetlović e le doppie marcature di Gocić (neoacquisto del Latina), Aleksić, Filipović e Prlainović. Una curiosità: il russo Dmitrij Antipov segna un gol  proprio nel giorno del suo 26esimo compleanno. Poi è il turno della Germania che, pur con qualche sofferenza di troppo, riesce a superare lo scoglio della Macedonia: i tedeschi sembrano poter condurre agevolmente l’incontro, quando si presentano all’intervallo lungo forti del vantaggio per 6-2. Poi, forse, l’eccesso di sicurezza gioca un brutto scherzo alla formazione teutonica che presta il fianco al tentativo di rimonta macedone: gli uomini di Stevan Nonković ci credono davvero, ma si fermano sul 7-8 finale. Politze e Oeler si confermano i migliori marcatori della formazione di Hagen Stamm, scoppiettante quanto vana la tripletta del macedone Delaš. E, infine, ecco l’impresa di giornata: la Grecia resta in piena corsa per il terzo posto grazie all’insperato pareggio contro l’Ungheria. In acqua i veri magiari sembrano gli ellenici: difesa compatta anche quando c’è da fare i conti con l’uomo in meno, attacco cinico che sfrutta con Miralis, Delakas e Christos Afroudakis le occasioni create. L’Ungheria, faticosamente, agguanta il momentaneo pareggio nel terzo parziale (4-4) ma poi va nuovamente sotto: con Biros e Daniel Varga, tuttavia, riesce a compiere per la prima volta il sorpasso. Che pare definitivo fino a quando, a nove secondi dalla sirena, Fountoulis regala il meritato pareggio agli ellenici.

EUROPEI DI PALLANUOTO 2010

RISULTATI 3a GIORNATA (TORNEO MASCHILE)

GIRONE A

Turchia-Italia 4-9

Romania-Croazia 7-13

Montenegro-Spagna 8-7

CLASSIFICA: Italia 9 pti, Romania, Montenegro e Croazia 6 pti, Spagna e Turchia 0 pti.

GIRONE B

Russia-Serbia 10-16

Macedonia-Germania 7-8

Ungheria-Grecia 6-6

CLASSIFICA: Ungheria 7 pti, Serbia e Germania 6 pti, Grecia 4 pti, Macedonia 3 pti, Russia 0 pti.

OGGI IN ACQUA – TORNEO FEMMINILE:

ore 15.00  Olanda-Germania

ore 16.30  Grecia-Russia

ore 18.00  Croazia-Italia

ore 19.30  Spagna-Ungheria

Simone Pierotti

PALLANUOTO: L’ITALIA FA TRIS

Passo indietro sul piano del gioco del Settebello che, però, batte la Turchia nella terza giornata degli Europei.

“Mamma li turchi!” gridavano i salentini qualche secolo addietro, ai tempi delle scorribande dei pirati ottomani nel Mezzogiorno. Ma oggi i turchi non intimoriscono nessuno, almeno nella pallanuoto. Nella terza giornata degli Europei di Zagabria gli azzurri superano anche la modesta Turchia (9-4) e si confermano in vetta al proprio girone, davanti a Croazia e Montenegro. Ma è l’unica nota positiva delle giornata.

Se il risultato è infatti positivo, non altrettanto si può dire del gioco offerto dagli azzurri di Sandro Campagna, molto supponenti e superficiali. Non che i successi contro Spagna e Montenegro abbiano fatto montare la testa a Felugo – che ha fallito un rigore – e compagni. Semplicemente, hanno giocato sapendo che, in un modo o nell’altro, la vittoria non sarebbe sfuggita loro di mano. Ed in acqua si è visto: volata subito sul 2-0, l’Italia si è fatta acciuffare nel secondo quarto ed ha addirittura rischiato il sorpasso, con il centroboa Beşkardeşler fermato solamente dalla traversa. Solo nel terzo tempo il Settebello ha inserito la quinta, iniziando a gettare le fondamenta per il successo finale e raggiungendo il massimo vantaggio (7-3) poi rimpinguato nella successiva frazione. Campagna ha, comunque, due buoni motivi per sorridere: l’attaccante Gallo ed il centroboa Deserti, finora a secco, hanno segnato le loro prime reti in questo Europeo. Il mancino siracusano, poi, è stato il mattatore dell’incontro con quattro marcature personali. Tutta la squadra, comunque, dovrà far tesoro della lezione impartita: mai sottovalutare l’avversario, chiunque esso sia, mai lasciarsi andare a cali di concentrazione. Tanto più che il prossimo avversario, la Romania, bestia nera degli azzurri – agli Europei del 2003 ci condannò a un poco edificante decimo posto, un anno fa a Roma ci fece un bello sgambetto – ha battuto la Spagna ed ha finora vinto tutte le partite disputate. Errare è umano, perseverare è diabolico.

Mercoledì 1 settembre 2010

TURCHIA-ITALIA 4-9 (1-2, 1-1, 1-4, 1-2)

Mladost Sports Center, Zagabria

TURCHIA: Sezer, Okman 2, Hakyemez, Çağatay, Coskun 1, Güven, Beşkardeşler; Güveli, Gözüsulu, Balta, Gunkut, Hantal 1, Sönmez. All. Turunç.

ITALIA: Tempesti, Gallo 4, Giacoppo, Gitto 1, Figlioli 1, Presciutti 1, Aicardi; Pastorino, Luongo, Bertoli, Felugo, Fiorentini, Deserti 2. All. Campagna.

ARBITRI: Levin (Israele) e Kun (Ungheria).

NOTE: superiorità numeriche Turchia 1/6, Italia 2/5. Uscito per tre falli Gitto (I) a 6’58” del quarto tempo. A 1’14” del primo tempo Sezer (T) para un rigore a Felugo.

Simone Pierotti

PALLANUOTO: BUONA LA PRIMA PER UNGHERIA E RUSSIA

Prima giornata del torneo femminile agli Europei di Zagabria: vincono Spagna, Ungheria e Russia.

Fermo il torneo maschile, agli Europei di Zagabria oggi le attenzioni erano tutte rivolte alla giornata di apertura della competizione riservata alle donne: tanta curiosità per il debutto assoluto, in una competizione internazionale patrocinata da FINA e LEN, della nazionale croata allenata da Milorad Damjanić.

Le prime squadre a bagnare l’inizio del torneo femminile sono Spagna, argento due anni fa in casa a Málaga, e Germania: sulla panchina iberica siede Miguel Ángel Oca, giocatore della Roja ai tempi di Estiarte e Rollán. Il campione olimpico di Atlanta ha lasciato a casa due giocatrici del calibro di Patricia del Soto, campione d’Europa con la calottina del Vouliagmeni, e Jennifer Pareja, pichichi dell’ultimo campionato spagnolo con 129 reti. Ma le sue giocatrici dimostreranno, almeno in questa partita, di essere state brave a colmare il loro vuoto: l’11-9 finale, infatti, non rispecchia del tutto la supremazia dimostrata in acqua, dove le iberiche raggiungono in due circostanze – oltre la metà del secondo quarto e agli inizi del terzo – un massimo vantaggio di cinque reti. Per la serie “capitani coraggiosi” Blanca Gil, attaccante dell’Orizzonte Catania, trascina le compagne calando un poker di segnature, mentre tra le teutoniche balza all’occhio l’impietosa percentuale di realizzazione (9.1%) di Monika Kruszona.

Si complica maledettamente la vita, ma riesce comunque a condurre in porto la vittoria, l’Ungheria: le magiare superano di misura (9-8) le campionesse olimpiche dell’Olanda, guidate in panchina dall’italiano Mauro Maugeri. Partenza lanciata di Rita Drávucz e compagne che volano sul 3-1 e, successivamente, arrivano all’inizio del quarto tempo avanti per 7-3. L’eccesso di sicurezza, però, pare giocare qualche brutto scherzo alle magiare che, in meno di due minuti, vedono ridurre ad una sola lunghezza il vantaggio nei confronti delle olandesi: bastano, comunque, appena quarantadue secondi per andare a segno in un paio di circostanze e tornare a respirare. Un po’ di sofferenza negli ultimi due minuti, quando l’Olanda accorcia nuovamente le distanze sull’8-9, ma la vittoria non sfugge. Esemplare la prova della giovane Gabriella Szűcs, uno dei volti nuovi della nazionale, che la butta dentro ogni volta che tira (100% la sua percentuale di realizzazione), mentre le stachanoviste dell’incontro sono le olandesi Mieke Cabout, van Belkum e Smit, mai sostituite neppure per un secondo.

La piscina di Zagabria accoglie poi la nazionale padrona di casa, alla sua prima apparizione sulla scena internazionale. E non è certo un debutto da consegnare agli annali. Una squadra assemblata pochi mesi fa opposta alla vincitrice degli ultimi due Europei, nonché medaglia di bronzo un anno fa ai Mondiali di Roma. Troppo impari il confronto tra Croazia e Russia, con la squadra di Aleksandr Kabanov che chiude vittoriosa per 28-3: le russe segnano otto gol – in pratica, uno ogni minuto – nel primo parziale e, addirittura, undici nel terzo. La copertina spetta al capitano Sof’ja Konuch, in gol per ben sette volte su otto tentativi, mentre c’è gloria per i portieri Protsenko e Kovtunovskaja che giocano due tempi interi a testa. Portano, invece, la firma di Sehić, Supraha e Kalauz le prime storiche reti della Croazia in una competizione internazionale.

Oggi riposa il torneo femminile mentre riprende il maschile: l’Italia affronta la Turchia (si gioca alle 11.30, ancora niente diretta tv), il match-clou è Montenegro-Spagna con gli iberici che rischiano una clamorosa eliminazione al primo turno.

EUROPEI DI PALLANUOTO 2010

RISULTATI 1a GIORNATA (TORNEO FEMMINILE)

GIRONE A

Croazia-Russia 3-28

Grecia-Italia 7-5

CLASSIFICA: Russia e Grecia 3 pti, Italia e Croazia 0 pti.

GIRONE B

Spagna-Germania 11-9

Olanda-Ungheria 8-9

CLASSIFICA: Spagna e Ungheria 3 pti, Olanda e Germania 0 pti.

OGGI IN ACQUA – TORNEO MASCHILE

ore 10.00  Russia-Serbia

ore 11.30  Turchia-Italia

ore 13.00  Macedonia-Germania

ore 16.30  Ungheria-Grecia

ore 18.00  Romania-Croazia

ore 20.40  Montenegro-Spagna

Simone Pierotti

PALLANUOTO: SETTEROSA, TRAGEDIA GRECA

Il Setterosa sconfitto all’esordio europeo dalla Grecia (7-5): male in superiorità numerica (0/7).

Una prima metà gara non perfetta, eppure condotta discretamente e chiusa, comunque, in vantaggio di due reti sulla quarta forza mondiale. Poi un lungo, lunghissimo nulla, una vera e propria tragedia greca che ha come attore principale lo zero della percentuale di realizzazione in superiorità numerica. Il Setterosa che debutta agli Europei di Zagabria è la classica squadra dalla doppia personalità che avrebbe solleticato la fantasia di Robert Louis Stevenson, il padre del celebre dottor Jekyll e Mister Hyde. E alla fine festeggia la Grecia vincendo 7-5.

Per la prima europea il ct italiano Roberto Fiori si affida alla Frassinetti a centroboa, lasciando in panchina la chioccia del gruppo Casanova, e rinuncia anche alla mancina Emmolo. Dopo il palo colpito dalla Cotti in superiorità numerica, la Grecia replica un minuto più tardi e rompe l’equilibrio con la Roubesi che, approfittando del medesimo vantaggio, batte la Gigli. Le elleniche, in difesa, si schierano con una zona che impedisce l’arrivo di palloni a centroboa: le azzurre non possono far altro che affidarsi alle conclusioni dalla distanza ed è grazie ad una di queste che Rocco, con l’evidente complicità della Tsouri, pareggia i conti per il Setterosa. Diversamente dalle dirimpettaie, le azzurre difendono a pressing, applicando il raddoppio sul centroboa al momento del fallo. Un raddoppio a volte troppo forte, come quello che consente alla Antonakou di puntare la porta italiana e trafiggere la Gigli con un diagonale che muore proprio sotto l’incrocio. Andato al riposo sul 2-1 in favore della Grecia, il Setterosa cambia marcia nel secondo tempo: la Frassinetti non può essere servita e le tiratrici capiscono che è il momento di affinare la mira. In nemmeno un minuto i siluri della Garibotti e della Radicchi dalla distanza portano per la prima volta le azzurre a condurre i giochi. Ai due metri, intanto, la Casanova rileva la Frassinetti ed il centroboa della Fiorentina entra immediatamente in clima gara: prima guadagna un’espulsione, poi sprecata, e successivamente delizia lo scarno pubblico di Zagabria con una beduina a pelo dell’acqua. L’Italia rischia abbastanza poco in difesa, dove alterna il pressing (con l’aggiunta del raddoppio) ad una sorta di M, mentre in attacco la fase di superiorità numerica resta una chimera.

Nulla, tuttavia, lascia presagire quanto avverrà nel terzo parziale: Abbate ed Emmolo centrano il palo, poi la Grecia accorcia le distanze con la seconda marcatura della Roubesi che, in superiorità numerica, spiazza la Gigli con una bella conclusione al volo. Ironia della sorte, la Roubessi ha come nome di battesimo Antigoni, lo stesso della protagonista di una celebre tragedia di Sofocle. E sarà lei una delle principali interpreti del dramma azzurro che va in scena nella piscina di Zagabria, dove trenta secondi dopo la Gerolymou sfrutta un assist della Asimaki per battere la Gigli a fil di palo e pareggiare i conti. E l’Italia? I tiri dalla distanza non funzionano più, la zona ellenica non ammette passaggi a centroboa. Il paziente lavoro effettuato in tutto il secondo tempo rischia di essere gettato alle ortiche per un passaggio a vuoto di appena trenta secondi.

Ma le defiance azzurre proseguono inesorabili anche nell’ultimo, decisivo quarto: la Gerolymou effettua il sorpasso con una palombella da manuale, poi la Tsoukala dà alla Grecia il massimo vantaggio con una rete in superiorità numerica. Ovvero il tabù odierno del Setterosa, che proprio non riesce a far tesoro di queste situazioni di vantaggio. Le elleniche dilagano con la Asimaki che, ricevuta palla a centroboa, elude la marcatura della Cotti e scavalca la Gigli con un pallonetto. L’Italia è ormai in tilt, i tiri dalla linea dei cinque metri finiscono costantemente fuori misura o tra le braccia della Tsouri: manca poco più di un minuto quando la Rocco carica il destro e segna dalla distanza, interrompendo così un digiuno di reti lungo quasi diciotto minuti, un’eternità. La coppia arbitrale formata da Bender e Čirić fa calare il sipario sull’incontro: l’Italia dovrà innanzitutto migliorare il rendimento in superiorità numerica e creare più movimenti senza palla volti a scardinare la difesa a zona. E, soprattutto,  dovrà offrire per tutti i trentadue minuti la discreta prestazione della prima metà gara.

 

 

Martedì 31 agosto 2010
GRECIA-ITALIA 7-5
(2-1, 0-3, 2-0, 3-1)
Mladost Sports Center, Zagabria

 

GRECIA: Tsouri, Psouni, Antonakou 1, Roubessi 2, Gerolymou 2, Liosi, Asimaki 1; Kouvdou, Tsoukala 1, Melidoni, Avramidou, Manolioudaki, Lara. All. Morfesis.

ITALIA: Gigli, Bianconi, Motta, Abbate, Rocco 2, Cotti, Frassinetti; Gorlero, Casanova 1, Radicchi 1, Garibotti 1, Aiello, Emmolo. All. Fiori.

ARBITRI: Bender (Germania) e Čirić (Serbia).

NOTE: superiorità numeriche Grecia 3/8, Italia 0/7.