La prima delle due partite contro la Serbia si gioca a Belgrado, nella tana del Partizan, dove l’Italia non vinceva dal 1997. In gioco ci sono, non solo i tre punti, ma anche l’accesso alle finali di Córdoba. Anastasi lascia a riposo precauzionale Savani, ancora acciaccato dopo l’infortunio patito in Cina, e al suo posto conferma Parodi. Al posto di Maruotti invece c’è l’esperto Černic.
Nel primo set la Serbia parte molto convinta ed è abile a sfruttare ogni minimo errore italiano. Il palleggiatore Petković apre molto il gioco e trova sempre con successo gli schiacciatori. Solo il turno di battuta di Fei tiene vive le speranze degli azzurri di restare attaccati al match. Quando però Petković comincia a chiamare in causa anche i centrali la Serbia scappa via. Gli azzurri, che faticano a contenere i micidiali servizi serbi, ci mettono carattere. Purtroppo però, né l’orgoglio, né le incertezze in ricezione di Janić, consentono all’Italia di vincere il set, che si conclude 25 a 23 per i nostri rivali.
Con la Serbia in vantaggio si cambia il campo ma non i sestetti. Gli italiani al servizio puntano subito Janić costringendo Kolaković a sostituirlo con Terzić. Sfruttando le incertezze difensive quindi, l’Italia va al time-out tecnico in vantaggio per 8 a 4. Fra gli azzurri, oggi in bianco, primeggia Vermiglio, superbo tanto nella distribuzione di gioco quanto nei magistrali colpi risolutivi. Il set viene vinto dall’Italia a mani basse per 25 a 19. Dopo aver sistemato le cose in difesa, gli azzurri hanno iniziato a battere con aggressività, non permettendo più alla Serbia di costruire efficacemente il gioco in banda.
Nel terzo set si riparte con gli stessi sestetti. Coach Kolaković dà nuovamente fiducia a Janić ma l’Italia parte nuovamente forte e al primo timeout tecnico è già avanti per 8 a 5. Molto ordinati a muro i ragazzi di Anastasi resistono bene al veemente ritorno dei serbi costruito sull’unico fondamentale in cui riescono ad essere incisivi: il servizio. Il set viene chiuso per 25 a 22.
Nel quarto set entra Nikić per Kovačević mentre l’incerto Janić resta in campo. L’inizio disastroso dei padroni di casa sotto subito per 3-0 costringe Kolaković al timeout. Al primo tempo tecnico di sospensione l’Italia è addirittura avanti per 8 a 3. Un’incomprensione Vermiglio – Birarelli, un errore di Fei e qualche errore di troppo in battuta tentano di resuscitare la Serbia ma, nonostante questi regali, l’attacco serbo, sovrastato dal muro azzurro, fatica veramente tanto a passare. Nikić dopo tre attacchi consecutivi sbagliati viene rispedito in panchina. Gli azzurri giocano davvero un’ottima pallavolo e nel finale c’è gloria pure per Zaytsev. Finisce meritatamente 3 a 1 per l’Italia.
Marra è andato in difficoltà solamente nel primo set quando i serbi picchiavano duro in battuta ma dal secondo set non ha più sbagliato un colpo dimostrandosi oramai un libero di livello internazionale. Vermiglio è il leader da cui questa squadra non può prescindere ma tutti i veterani hanno dato prova di grande carisma; da Mastrangelo, una piovra a muro, a Černic, che non butta mai via un pallone, senza dimenticare Fei, terminale offensivo che il mondo ci invidia. Molto positive anche le prove di Birarelli e Parodi, quest’ultimo in concorrenza con Savani per un posto da titolare in questa nazionale.
La Serbia ha dimostrato ottime individualità ma una scarsa forza caratteriale. Oltre al servizio solamente i due centrali, Stanković e Podraščanin, hanno tenuto in a galla la squadra, ma quando è venuto meno il contributo della ricezione, anche il loro livello si è per forza dovuto abbassare. Il palleggio di Petković poi, non è certo quello di Grbić, mentre Starović è un buon opposto ma non ancora un trascinatore. Il disastro vero però è arrivato dagli schiacciatori incapaci, dopo il primo set, di superare il muro e la difesa azzurri.
Con questa vittoria l’Italia pone una seria ipoteca sulle finali a sei di Córdoba. Domani potrebbe essere sufficiente perdere anche per tre a zero realizzando almeno 50 punti, tuttavia, dopo la prestazione di oggi, è probabile che i ragazzi di Anastasi non si abbasseranno a questi bassi calcoli e giocheranno dal primo all’ultimo set per vincere.
Mercoledì 7 luglio 2010
SERBIA ITALIA 1 – 3
(25-23; 19-25; 22-25; 19-25)
Belgrado (SRB)SERBIA:Kovačević 5, Janić (c) 8, Petković 1, Stanković 11, Starović 19, Podraščanin 14, Rosić (l). (Terzić 1, Nikić 3, Mitić, Atanasijević n.e., Petrović).
ITALIA: Mastrangelo 13, Marra (l), Parodi 14, Vermiglio (c) 7, Fei 24, Birarelli 9, Černič 7. (Lasko, Maruotti n.e., Travica n.e., Sala n.e., Zaytsev 1)
Nicola Sbetti