Il rugby dell’emisfero nord fatica: Francia travolta dall’Argentina, mentre Galles e Irlanda cedono il passo a All Blacks e Australia e Samoa si aggiudica la Pacific Nations Cup.
Brutte notizie per l’Europa del rugby: oltre all’Italia travolta dagli Springboks le altre tre europee in gioco nel weekend cedono il passo ad altrettante squadre dell’emisfero sud. Particolarmente preoccupante per lo stato di salute del rugby dell’emisfero boreale la sconfitta della Francia che, dopo la bastonata subita dal Sudafrica, è crollata pesantemente di fronte ai Pumas.
Al José Amalfitani di Buenos Aires l’Argentina ha trionfato 41-13 sui Bleus capitanati da Dusatoir. Il solito ottimo Morgan Parra e la meta di Julien Malzieu, oltre a un tight five di prim’ordine con nomi come Szarzewski, Mas, Papé e Nallet, non sono riusciti ad arginare la nazionale biancoceleste che, guidati da un incontenibile Felipe Contepomi (autore di due mete e 31 punti), hanno dilagato anche grazie alle marcature del numero otto Juan Martín Fernández Lobbe e dell’ala Lucas González Amorosino. Un’Argentina molto fisica che ha messo in difficoltà la Francia riuscendo ad alternare fasi di gioco prolungato e solido rasente ai raggruppamenti ad inaspettate aperture al largo. Per la Francia necessario un esame di coscienza: le due larghissime sconfitte patite dalla nazionale di Lievremont sono preoccupanti a un anno dalla Coppa del Mondo, ma potrebbero anche dare la sveglia a una squadra che ha bisogno di nuove motivazioni e di scrollarsi di dosso una sorta di appagamento da Grande Slam.
Sabato 26 giugno 2010
ARGENTINA – FRANCIA 41-13 (19-6)
Estadio José Amalfitani, Buenos Aires (ARG)
ARGENTINA: Rodríguez – Amorosino, Tiesi, Fernández (77′ Agulla), Carballo – F.Contepomi, Vergallo – J.M.Fernández Lobbe, Campos (55′ Leguizamón), Fessia – Albacete, Carizza – Scelzo (56′ Figallo), Ledesma (65′ Creevy), Roncero (62′ Ayerza).
FRANCIA: Porical – Clerc, Mazars (51′ Mermoz), Fritz, Malzieu – Trinh-Duc, Parra (61′ Yachvili) – Picamoles, Bonnaire (50′ Lamboley), Dusatoir (c) – Nallet (50′ Pierre), Papé – Mas (72′ Poux), Szarzewski (61′ Guirado), Barcella.
ARBITRO: Dickinson (AUS)
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MARCATORI |
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2′ |
p. Porical |
FRA |
0-3 |
4′ |
p. F.Contepomi |
ARG |
3-3 |
8′ |
p. F.Contepomi |
ARG |
6-3 |
18′ |
p. Parra |
FRA |
6-6 |
26′ |
p. F.Contepomi |
ARG |
9-6 |
36′ |
amm. Fritz |
FRA |
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37′ |
p. F.Contepomi |
ARG |
12-6 |
40′ |
m. J.M.Fernández Lobbe t. F.Contepomi |
ARG |
19-6 |
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Fine Primo Tempo |
19-6 |
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48′ |
mt. F.Contepomi |
ARG |
26-6 |
53′ |
m. Malzieu t. Parra |
FRA |
26-13 |
59′ |
m. Carballo |
ARG |
31-13 |
62′ |
p. F.Contepomi |
ARG |
34-13 |
68′ |
mt. F.Contepomi |
ARG |
41-13 |
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FINALE |
41-13 |
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Molto meglio l’Irlanda, battuta di misura dall’Australia. Nessuna meta per gli irlandesi, i cui punti sono giunti da cinque calci piazzati dell’erede di Ronan O’Gara, Jonathan Sexton, mentre l’Australia ha varcato la linea di meta in due occassioni con il mediano Luke Burgess e l’apertura Quade Cooper, vincendo una gara molto equilibrata per 22-15. La vittoria è arrivata grazie al maggior possesso di cui han goduto gli Wallabies contro una prima linea ultimamente parecchio sofferente e grazie a un’ottima prestazione della cerniera dei mediani. L’Irlanda ha tenuto il campo egregiamente rimanendo in vantaggio per buona parte del primo tempo, ma ha bisogno di fornire maggiore solidità in mischia per attivare una buona linea di trequarti: Paddy Wallace e O’Driscoll ai centri, gli Ulstermen Bowe e Trimble alle ali, con Kearney estremo e Sexton a fare da metronomo.
Sabato 26 giugno 2010
AUSTRALIA – IRLANDA 22-15 (16-15)
Suncorp Stadium, Sydney (AUS)
AUSTRALIA: O’Connor – Mitchell, Horne (41′ Beale), Giteau, Ashley-Cooper – Cooper, Burgess – Brown, Pocock, Elsom (c) – Chisholm, Mumm – Ma’afu, Faingaa, Daley (54′ Slipper).
IRLANDA: Kearney (53′ Murphy) – Bowe, B.O’Driscoll (c), P.Wallace, Trimble – Sexton, O’Leary – Henry (68′ Ruddock), Jennings, Ronan – M.O’Driscoll (71′ Tuohy), O’Callaghan – Buckley (41′ Court), Cronin (70′ Varley), Healy.
ARBITRO: Lawrence (NZL)
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MARCATORI |
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2′ |
p. Sexton |
IRL |
0-3 |
9′ |
p. Sexton |
IRL |
0-6 |
12′ |
p. Cooper |
AUS |
3-6 |
17′ |
m. Burgess |
AUS |
8-6 |
22′ |
p. Sexton |
IRL |
8-9 |
29′ |
p. Sexton |
IRL |
8-12 |
33′ |
p. Cooper |
AUS |
11-12 |
35′ |
p. Sexton |
IRL |
11-15 |
39′ |
m. Cooper |
AUS |
16-15 |
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Fine Primo Tempo |
16-15 |
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52′ |
p. Giteau |
AUS |
19-15 |
61′ |
p. Giteau |
AUS |
22-15 |
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FINALE |
22-15 |
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Positiva anche la prova del Galles che, dopo esser stato travolto dagli All Blacks settimana scorsa, stavolta ha concesso molto di meno ai neozelandesi pur uscendo dal campo sconfitto 29-10. Parte del merito va a un’ottima prestazione dell’apertura Dan Biggar, il nuovo nome dei Dragoni per la maglia numero 10, anche se la grande abilità dei gallesi è stata quella di rallentare il ritmo di gioco della Nuova Zelanda, impedendole di dilagare come fece la scorsa settimana anche grazie a una difesa migliore. Per gli All Blacks qualche dubbio riguardo la mischia chiusa, apparentemente in fase calante. Per i gallesi in meta il centro Jamie Roberts, mentre per i neozelandesi sono andati in meta Cory Jane e Aaron Cruden, quest’ultimo alla sua prima realizzazione a livello internazionale. Diciassette punti al piede per un Dan Carter che non perdona nessuna infrazione da parte del Galles.
Sabato 26 giugno 2010
NUOVA ZELANDA – GALLES 29-10 (13-3)
Waikato Stadium, Hamilton (NZL)
NUOVA ZELANDA: Muliaina – Jane, Kahui, Stanley (55′ Ranger), Guildford – Carter (71′ Cruden), Cowan (48′ Weepu) – Read (63′ Whitelock), McCaw (c), Kaino – Donnelly (48′ Thomson), Thorn – Tialata (59′ Woodcock), Mealamu (71′ de Malmanche), Woodcock (21′-26′, 56′ Franks).
GALLES: Byrne – Halfpenny, J.Davies, Roberts, Prydie (69′ Harries) – Biggar (64′ S.Jones), Phillips (66′ R.Rees) – R.Jones (c) (26′ McCusker), G.Thomas, J.Thomas – Al.Jones, B.Davies (56′ D.Jones) – Ad.Jones (63′ Mitchell), M.Rees (66′ Bennett), James.
ARBITRO: Kaplan (RSA)
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MARCATORI |
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3′ |
p. Halfpenny |
WAL |
0-3 |
13′ |
p. Carter |
NZL |
3-3 |
24′ |
m. Jane t. Carter |
NZL |
10-3 |
41′ |
amm. Byrne |
WAL |
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42′ |
p. Carter |
NZL |
13-3 |
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Fine Primo Tempo |
13-3 |
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44′ |
p. Carter |
NZL |
16-3 |
51′ |
p. Carter |
NZL |
19-3 |
55′ |
p. Carter |
NZL |
22-3 |
69′ |
amm. Whitelock |
NZL |
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71′ |
amm. G.Thomas |
WAL |
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77′ |
m. Roberts t. S.Jones |
WAL |
22-10 |
80′ |
m. Cruden t. Weepu |
NZL |
29-10 |
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FINALE |
29-10 |
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Infine, nel rugby minore, Samoa ha vinto per la prima volta la Pacific Nations Cup, superando Figi, Tonga e Giappone. Una vittoria giunta anche grazie alla mancanza nella competizione dei Junior All Blacks, una squadra di seconde scelte della nazionale neozelandese che però ha sempre spadroneggiato nelle edizioni precedenti. Samoa, dopo aver perso 31-23 contro un sorprendente Giappone settimana scorsa, aveva bisogno di battere i propri avversari diretti, i figiani, con bonus e tredici punti di distacco. Il risultato finale, 31-9, non rende forse l’idea della drammaticità del finale di partita, visto che fino a sette minuti dalla fine i samoani avevano messo a segno solo tre mete, senza quindi raggiungere il bonus, scattato solo al 73′ con la seconda marcatura di Alafoti Faosilivia. Nell’altro incontro della giornata il Giappone ha ottenuto un’altra vittoria, stavolta ai danni di Tonga con il risultato di 26-23. L’ala della nazionale allenata da John Kirwan, Hirotoki Onozawa, deve segnare ancora una meta per entrare nella top ten dei maggiori realizzatori di mete a livello internazionale di sempre: al momento, con quaranta realizzazioni, è appena fuori dalla top ten a pari merito con l’australiano Chris Latham e un’altra marcatura permetterebbe al giapponese di eguagliare due mostri sacri come l’irlandese Brian O’Driscoll e il gallese Gareth Thomas. La classifica è guidata da un altro giapponese, Daisuke Ohata, autore di 69 mete in 58 partite internazionali ufficiali disputate.
Damiano Benzoni