ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 28 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



OLANDA-SLOVACCHIA 2-1 (Primo tempo 1-0)

MARCATORI: Robben (O) al 18′ p.t.; Sneijder (O) al 39′, Vittek (S) su rigore al 49′ s.t.

OLANDA (4-5-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Kuyt, Van Bommel, Sneijder (dal 45′ st Afellay), De Jong, Robben (dal 25′ st Elia); Van Persie (dal 34′ st Huntelaar). In panchina: Vorm, Boulahrouz, Ooijer, De Zeuuw, Braafheid, Schaars, Babel, Boschker, Van der Vaart. Allenatore: Van Marwijk

SLOVACCHIA (4-5-1): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik (dal 41′ st Jakubko); Weiss, Stoch, Hamsik (dal 41′ st Sapara), Kucka, Jendrisek (dal 26′ st Kopunek); Vittek. In panchina: Pernis, Cech, Kozak, Sestak, Sapara, Holosko, Salata, Petras, Kuciak Allenatore: Weiss.

ARBITRO: Undiano (Spagna)

NOTE: Pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori: 69.957. Angoli: 5-2 per l’Olanda. Ammoniti: Robben, Kucka, Kopunek, Skrtl, Stekelenburg per gioco scorretto. Recuperi 0′; 3′

De Telegraaf



Pravda


BRASILE-CILE 3-0 (primo tempo 2-0)

MARCATORI: Juan al 34’, Luis Fabiano al 38’ p.t.; Robinho al 14’ s.t.

BRASILE (4-3-1-2): Maicon, Lucio, Juan, Bastos; Daniel Alves, Gilberto Silva, Ramires; Kakà (dal 36’ s.t. Kleberson); Luis Fabiano (dal 30’ Nilmar), Robinho (dal 40’ Gilberto). (Gomes, Doni, Luisao. Thiago Silva, Josue, Grafite). All. Dunga.

CILE (3-4-3): Bravo; Jara, Fuentes, Contreras (dal 1’s.t. Tello); Isla (dal 16’ s.t. Millar), Carmona, Beausejour, Vidal; Sanchez, Suazo, Gonzalez (dal 1’ s.t. Valdivia). (Pinto, Marin, Fernandez, Orellana, Fierro, Paredes, Ponce, Estrada, Medel). All. Bielsa.

ARBITRO: Webb (Ing).

NOTE: spettatori 54.096. Ammoniti Kakà, Vidal, Ramires, Fuentes, Millar. Angoli 8-6. Recuperi 1’ p.t., 2′ s.t.

Campeao

La Nacion



Massimo Brignolo

BRASILE: AVANTI DI SLANCIO

Troppo forte il Brasile per una Roja decimata in difesa dalle squalifiche.

Brasile
Foto: Ansa.it

La prima sudamericana eliminata in un Mondiale come questo non poteva che arrivare da uno scontro diretto: il Cile di Bielsa saluta infatti la massima competizione per nazionali venendo sconfitto con un secco 3 a 0 dal Brasile di Dunga, che accede di slancio ai quarti di finale. La Roja è stata una delle poche note liete di questo Mondiale, tra i meno spettacolari dell’intera storia, probabilmente. I cileni hanno infatti messo in campo un gioco piuttosto piacevole, forti anche di una squadra che dalla cintola in su è dotata di talento notevole. Se solo fossero dotati allo stesso modo anche a livello difensivo sarebbero un outsider davvero pericoloso.

Proprio nel reparto arretrato, per altro, pagano anche una scarsezza di peso e centimetri che spesso può farsi sentire, come sull’1 a 0 segnato dal romanista Juan, liberissimo di svettare in area sugli sviluppi di un corner per sbloccare il risultato dopo poco più di mezz’ora. Fatto il primo, quindi, il Brasile decide di chiudere subito la partita, con Luis Fabiano che raddoppia nell’arco di tre minuti. Il tre a zero arriva invece dopo un quarto d’ora dall’inizio del secondo tempo, e pesa come un macigno sulla malcapitata Roja, che non può far altro che piegarsi al cospetto dei pentacampioni Verdeoro.

Brasile che avanza di slancio, come detto. Squadra molto quadrata quella costruita da Dunga, che, e fa molto senso dirlo, può contare su di una delle difese migliori al mondo (se non la migliore in assoluto di questo Mondiale) oltre che su un mix di talento (Robinho e Kakà su tutti) e cinismo (Luis Fabiano) da paura. Non è spettacolare come è lecito attendersi quando si guarda il Brasile, questa squadra, ma è proprio quel senso di compattezza tutta europea che lascia in chi guarda a fare paura. E visto che fuori dall’Europa non c’è mai stata squadra del Vecchio Continente capace di imporsi… che possa finire con l’essere Brasile – Argentina, per la prima volta nella storia del Mondiale, la finalissima che deciderà il successore dell’Italia come Campione del Mondo?

Lunedì 28 giugno 2010

BRASILE-CILE 3-0 (primo tempo 2-0)

MARCATORI: Juan al 34’, Luis Fabiano al 38’ p.t.; Robinho al 14’ s.t.

BRASILE: Maicon, Lucio, Juan, Bastos; Daniel Alves, Gilberto Silva, Ramires; Kakà (dal 36’ s.t. Kleberson); Luis Fabiano (dal 30’ Nilmar), Robinho (dal 40’ Gilberto). All. Dunga.

CILE : Bravo; Jara, Fuentes, Contreras (dal 1’s.t. Tello); Isla (dal 16’ s.t. Millar), Carmona, Beausejour, Vidal; Sanchez, Suazo, Gonzalez (dal 1’ s.t. Valdivia).  All. Bielsa.

ARBITRO: Webb (Ing).

NOTE: . Ammoniti Kakà, Vidal, Ramires, Fuentes, Millar.

Francesco Federico Pagani

SLOVACCHIA, LA CENERENTOLA CHE ESCE A TESTA PIU’ CHE ALTA

L’Olanda batte per 2-1 la Slovacchia e si prepara ad affrontare il Brasile come nello spettacolare Quarto di USA ’94

Kuyt e Skrtel
Karim Jaafar/AFP/Getty Images)

Il primo degli ottavi di lunedì consegna agli Orange un posto ai quarti: la squadra di van Maarwijk si sbarazza infatti dell’ostacolo slovacco, nazionale che per quanto esordiente è stata capace di passare il primo turno, grazie ai due gioielli più luminosi del proprio lotto, Robben e Sneijder.

Le due reti con cui gli olandesi si assicurano la vittoria sono infatti opera loro: che dopo aver trascinato i rispettivi club in finale di Champions i due possano ripetersi anche in nazionale? Fuori a testa alta, comunque, la piccola Slovacchia: la compagine allenata da Weiss aveva già infatti compiuto un mezzo miracolo battendo i Campioni del Mondo nel terzo turno del girone, sancendo, come tutti – ahinoi – ricorderete, l’eliminazione Azzurra da questo Mondiale. Dopo aver staccato il biglietto per gli ottavi, traguardo già di per sè storico essendo alla prima apparizione iridata, arriva quindi la buona prova contro una squadra tra le più quotate al mondo.

Slovacchia che nonostante vada sotto dopo meno di venti minuti di gioco, quando Robben segna da par suo in contropiede, resterà in partita sino al termine del match creando anche qualche grattacapo alla retroguardia avversaria già prima che Sneijder chiuda il match a sei minuti dal termine. Ed è un goal fondamentale, quello realizzato dal trequartista nerazzurro: senza di esso, infatti, la partita si chiuderebbe sul pareggio. Perché nonostante i giochi fossero ormai chiusi gli slovacchi decidono di non darsi per vinti, trovando quindi il goal della bandiera, realizzato su rigore dal solito Vittek, capocannoniere all-time di questa tutto sommato giovane nazionale. Mondiale chiuso con onore, quindi, da parte slovacca. Mondiale che continuerà almeno per un altro turno, invece, per la nazionale Orange, che avendo ritrovato Arjen Robben vorrà sicuramente provare a dire la sua anche per l’accesso alle semifinali.

Lunedì 28 luglio 2010
OLANDA-SLOVACCHIA 2-1 (1-0)
Moses Mabhida, Durban (RSA)

OLANDA: Stekelenburg – van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, van Bronckhorst – Kuyt, van Bommel, Sneijder (90′ Afellay), de Jong, Robben (70′ Elia) – van Persie (79′ Huntelaar). Allenatore: van Marwijk.

SLOVACCHIA: Mucha – Pekarík, Škrtel, Ďurica, Zabavník (86′ Jakubko) – Weiss, Stoch, Hamšík (86′ Sapara), Kucka, Jendrišek (71′ Kopúnek); Vittek. Allenatore: Weiss.

ARBITRO: Undiano (ESP)

GOL: 18′ Robben (NED), 84′ Snejder (NED), 94′ rig. Vittek (SVK)

NOTE: ammoniti Robben e Stekelenburg (NED), Kucka, Kopúnek e Škrtel (SVK).

Francesco Federico Pagani

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 27 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



GERMANIA-INGHILTERRA 4-1 (Primo tempo 2-1)

MARCATORI: Klose (G) al 20, Podolski (G) al 32′, Upson (I) al 37′ p.t.; Mueller (G) al 22′ e al 25′ s.t.

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Mertesacker, Friedrich, Boaeting; Schweinsteiger (dal 38′ s.t. Kiessling), Khedira; Mueller (dal 27′ s.t. Trochowski), Oezil, Podolski; Klose (dal 27′ s.t. Gomez). (Wiese, Butt, Jansen, Aogo, Tasci, Badstuber, Kroos, Marin, Cacau). All: Low.

INGHILTERRA (4-4-2): James; G.Johnson (dal 42′ s.t. Wright-Phillips), Terry, Upson, A.Cole; Milner, Lampard, Barry, Gerrard; Defoe (dal 26′ s.t. Heskey), Rooney. (Green, Hart, Dawson, Lennon, J.Cole, Warnock, Carragher, King, Carrick, Crouch). All: Capello.

ARBITRO: Larronda (Uruguay)

NOTE – Spettatori 40.510. Ammoniti Johnson e Friedrich per gioco scorretto. Angoli 4-6. Recuperi p.t. 1′; s.t 2′.

Berliner Kurier



The Independent


ARGENTINA-MESSICO 3-1 (primo tempo 2-0)

MARCATORI: Tevez (A) al 26’, Higuain (A) al 33’ p.t.; Tevez (A) al 7’, Hernandez (M) al 26’ s.t.

ARGENTINA (4-3-1-2): Romero; Otamendi, Demichelis, Burdisso, Heinze; Maxi Rodriguez (dal 42’ s.t. Pastore), Mascherano, Di Maria (dal 34’ s.t. Gutierrez); Messi; Tevez (dal 24’ s.t. Veron), Higuain. (Pozo, Andujar, Samuel, Clemente Rodriguez, Garce, Bolatti, Palermo, Milito, Aguero). All. Maradona.

MESSICO (4-4-2): Perez, Juarez, Osorio, Rodriguez, Salcido; Giovani, Marquez, Torrado, Guardado (dal 16’ s.t. Franco); Hernandez, Bautista (dal 1’ s.t. Barrera). (Ochoa, Michel, Castro, Blanco, Vela, Aguilar, Moreno, Magallon, Torres, Medina). All. Aguirre.

ARBITRO: Rosetti.

NOTE: spettatori 84.377. Ammonito Marquez. Recupero 2’ p.t., 3′ s.t.

Diario Uno

La Prensa


Massimo Brignolo

EL TRI FUORI A TESTA ALTA

L’Argentina passa ai quarti di finale, ma il Messico non delude ed è fermato solo da due errori.

Carlos Tevez
Foto: Ansa.it

Esprime un buon gioco, ma questo non basta. Finisce quindi ancora una volta agli ottavi contro l’Argentina, esattamente come accaduto nel 2006, il Mondiale messicano. Questa volta, a dispetto di quanto accadde quattro anni fa, sono bastati i novanti minuti regolamentare agli argentini per regolare i propri avversari, che comunque si sono fatti valere eccome. Esattamente come accaduto nel pomeriggio all’Inghilterra, poi, decisivo ai fini dello sbloccare il match è stato un errore arbitrale, questa volta compiuto dalla terna italiana: Ayroldi e Rosetti non notano infatti la nettissima posizione di fuorigioco di Tévez, liberissimo nell’insaccare di testa a porta vuota. Una volta convalidato quel gol, quindi, ecco arrivare anche l’attimo di follia di Osorio, che regala scioccamente il 2 a 0 ad Higuaín, chiudendo di fatto il match.

Come dicevo, comunque, a livello di gioco sono stati sicuramente superiori i messicani, bravi a sfruttare in campo in tutta la sua ampiezza per poi provare a bucare centralmente la non certo irreprensibile difesa argentina.

Il gol più bello della serata lo segna, comunque, Tévez: il suo destro da fuori si infila infatti imparabile alla sinistra di un Pérez che per quanto appesantito non avrebbe potuto parare quel missile nemmeno se si fosse reincarnato in Jašin. Bello anche il goal di Hernández, che si conferma punta molto interessante: curiosi, quindi, di vedere cosa possa combinare in quel di Manchester.

Sempre tra le fila messicane, poi, sarà interessante seguire l’evoluzione di un giocatore come Barrera, che sarebbe bene qualche nostro dirigente si decida a portare in Italia. Allo stesso modo interessantissimi anche, per il futuro, i gioiellini dell’ex under 17 campione del mondo, Dos Santos e Vela. Squadra giovane, quindi, questo Messico. Se saprà crescere a dovere nei prossimi quattro anni chissà che non possa superare lo scoglio degli ottavi, nel corso della prossima competizione iridata.

Domenica 27 giugno 2010
ARGENTINA-MESSICO 3-1 (2-0)
Soccer City, Johannesburg (RSA)

ARGENTINA : Romero – Otamendi, Demichelis, Burdisso, Heinze – Maxi Rodríguez (87’ Pastore), Mascherano, di María (79′ Gutiérrez) – Messi – Tévez (69′ Verón), Higuaín. All. Maradona.

MESSICO: Pérez – Juárez, Osorio, Rodríguez, Salcido – dos Santos, Márquez, Torrado, Guardado (61′ Franco) – Hernández, Bautista (46′ Barrera). All. Aguirre.

ARBITRO: Rosetti (ITA)

MARCATORI: 26′ Tévez (ARG), 33′ Higuaín (ARG), 52′ Tévez (ARG), 71′ Hernández (MEX)

NOTE: spettatori 84.377. Ammonito Márquez. Recupero 2’ p.t., 3′ s.t.

Francesco Federico Pagani