ANTEPRIMA ULTIMA GIORNATA – GIRONI C/D

Chi passera il turno? Inghilterra e Germania vedono i propri destini ingarbugliarsi nei giochi probabilistici e nella necessità di battere Slovenia e Ghana.

GIRONE C

Squadra Pts V N P GF GS DG
Slovenia 4 1 1 0 3 2 +1
Stati Uniti 2 0 2 0 3 3 0
Inghilterra 2 0 2 0 1 1 0
Algeria 1 0 1 1 0 1 -1

Girone ancora tutto in discussione: la Slovenia è in testa, ma deve affrontare un’Inghilterra in disperato bisogno di raddrizzare il proprio Mondiale. Per la Slovenia basterebbe un pareggio per qualificarsi, mentre l’Inghilterra deve assolutamente vincere se vuole passare il turno. Gli Stati Uniti, con una vittoria, avrebbero la certezza degli ottavi, mentre pareggiando dovrebbero sperare in un risultato positivo della Slovenia. Infine, anche l’Algeria nutre qualche flebile chance, legata però alla necessità di battere gli Stati Uniti e al risultato dell’altro match: se la Slovenia vince l’Algeria passa il turno, mentre in caso di pareggio sarà determinante la differenza reti.

Il pronostico: Slovenia 55%, Inghilterra 50%, Stati Uniti 60%, Algeria 35%

GIRONE D

Squadra Pts V N P GF GS DG
Ghana 4 1 1 0 3 2 +1
Germania 3 1 0 1 4 1 +3
Serbia 3 1 0 1 1 1 0
Australia 1 0 1 1 1 5 -4

Nel Girone D la classifica può ancora ribaltarsi del tutto: perfino l’Australia può sperare, battendo la Serbia, che il Ghana vinca con la Germania aprendole il passaggio del turno. E persino il Ghana, se dovesse perdere contro la Germania, dovrebbe temere il risultato positivo dei serbi. Sulla carta, sembra proprio essere la squadra balcanica, solo terza in classifica, la favorita al passaggio di turno: per loro è sufficiente superare un’Australia non irresistibile, mentre in caso di pareggio dovrebbero puntare gli occhi al risultato di Ghana-Germania. Proprio questa è la partita che definirà il girone, permettendo il passaggio di turno all’eventuale vincente o, in caso di pareggio, ai ghanesi finora imbattuti.

Il pronostico: Ghana 65%, Germania 60%, Serbia 65%, Australia 10%

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 22 GIUGNO

Ci sono uscite e uscite: c’è chi lascia a testa bassa e chi è fiero di quanto fatto.

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



MESSICO-URUGUAY 0-1 (primo tempo 0-1)

MARCATORE: Suarez al 43′ p.t.

MESSICO (4-2-3-1): O. Perez; Osorio, Moreno (dal 12′ s.t. Castro), Rodriguez, Salcido; Torrado, Marquez, Guardado (dal 1′ s.t. Barrera); Dos Santos, Blanco (dal 18′ s.t. Hernandez); Franco. (Aguilar, Ochoa, Magallon, Torres, Bautista, Medina, Michel, Chavez). All. Aguirre.

URUGUAY (4-3-1-2): Muslera; M. Pereira, Lugano, Victorino, Fucile; Arevalo, R.D. Perez, A. Pereira (dal 31′ s.t. Scotti); Forlan; Cavani, Suarez (dal 39′ s.t. S. Fernandez). (Gargano, Eguren, Castillo, Abreu, Lodeiro, Gonzalez, A. Fernandez, Caceres, Silva, Godin). All. Tabarez.

ARBITRO: Kassai (Ungheria).

NOTE: Spettatori: 44.530. Angoli: 7-6 per l’uruguay. Ammoniti: Fucile, Hernandez, Castro. Recupero: 1′; 3′.

Esto
El Observador

FRANCIA-SUDAFRICA 1-2 (primo tempo 0-2)

MARCATORI: Khumalo (S) al 20′, Mphela (S) al 36′ p.t.; Malouda (F) al 25′ s.t.

FRANCIA (4-4-2): Lloris; Sagna, Gallas, Squillaci, Clichy; Ribery, Diarra (dal 37′ s.t. Govou), Diaby, Gourcuff; Gignac (dal 1′ s.t. Malouda), Cissè (dal 10′ s.t. Henry) (Mandanda, Abidal, Reveillere, Planus, Evra, Valbuena). All.: Domenech.

SUDAFRICA (4-4-2): Josephs; Ngcongca, Mokoena, Khumalo, Masilela; Pienaar, Sibaya, Khuboni (dal 33′ s.t. Modise), Tshabalala: Mphela, Parker (dal 23′ s.t. Nomvethe). (Walters, Gaxa, Booth, Thwala, Sangweni, Davids, Letsholonyane, Moriri). All. Parreira.

ARBITRO: Ruiz (Colombia).

NOTE: spettatori 45mila circa. Espulso Gourcuff al 26′ p.t. per una gomitata a un avversario. Ammoniti: Diaby per gioco scorretto. Angoli: 3-5. Recuperi: 3′ p.t., 3′ s.t..

L'Equipe The Citizen

GRECIA-ARGENTINA 0-2 (Primo tempo 0-0)

MARCATORI: Demichelis al 32’, Palermo al 44’ s.t.

GRECIA (3-4-2-1): Tzorvas; Papadopoulos, Moras, Kyrgiakos; Vyntra, Papastathopoulos, Tziolis, Torosidis (dal 10’ s.t. Pasatzoglou); Katsouranis (dal 10’ s.t. Ninis), Karagounis (dall’1’ s.t. Spiropoulos); Samaras. (Chalkias, Sifakis, Seitaridis, Charisteas, Sapingidis, Gekas, Kapetanos, Malezas, Prittas.) All: Rehhagel.

ARGENTINA (4-3-1-2): Romero; Otamendi, Demichelis, Burdisso, C.Rodriguez; Maxi Rodriguez (dal 18’ s.t. Di Maria), Bolatti, Veron; Messi; Milito (dal 35’ s.t. Palermo), Aguero (dal 31’ s.t. Pastore). (Andujar, Pozo, Heinze, Higuain, Tevez, Garce, Mascherano.). All: Maradona.

ARBITRO: Irmatov (Uzb)

NOTE – Spettatori 38.891. Ammoniti Katsouranis e Bolatti per gioco scorretto. Angoli 10-1. Recuperi: primo tempo 1’, secondo tempo 2’.

Sportday Olè

NIGERIA-COREA DEL SUD 2-2 (primo tempo 1-1)

MARCATORI: Uche (N) al 12′, Lee Jung Soo (C) al 37′ p.t.; Park Chu Young (C) al 3′, Yakubu (N) al 24′ s.t.

NIGERIA (4-4-2): Enyeama; Shittu, Odiah, Yobo (1′ s.t. Echiejile), Afolabi; Yussuf Ayila, Etuhu, Obasi; Kanu (12′ s.t. Martins), Yakubu, Uche. All. Lagerback.
Panchina: Ejide, Aiyenugba, Taiwo, Utaka, Haruna, Ideye, Odemwingie , Obinna, , Adeleye.

COREA DEL SUD (4-4-2): Jung Sung Ryong; Cha Du Ri, Lee Young Pyo, Cho Yong Hyung, Lee Jung Soo; Kim Jung Woo, Ki Sung Yong (dal 42′ s.t. Kim Jae Sung), Park Ji Sung, Lee Chung Yong; Park Chu Young (48′ s.t. Kim Dong Jin), Yeom Ki Hun (dal 19′ s.t. Kim Nam Il). All: Huh Jung Moo.
Panchina: Lee W. Jae; Kim Young Kwang; Oh Beom Seok; Kim Hyung II, Kim Bo Kyung; Ahn Jung Hwan; Lee Seung Yeoul; Lee Dong Guk; Kang Min Soo.

ARBITRO: Benquerenqa (Portogallo)
NOTE: Ammonito Enyeama, Obasi, Yussuf Ayila

Chosun

Massimo Brignolo

FRANCIA AU REVOIR, ARGENTINA IRRESISTIBILE

Raymond DomenechSi conclude con la seconda sconfitta in tre partite il Mondiale di una Francia totalmente allo sbando tra faide interne, dissidi con il tecnico e reprimende federali. Il 2 a 1 inflitto ai Galletti da parte dei sudafricani padroni di casa sancisce infatti, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’addio transalpino. Allo stesso modo anche i Bafana Bafana stessi abbandonano la competizione: per la prima volta nella storia, quindi, il paese ospitante non accederà al secondo turno del Mondiale.

Il tutto, comunque, è scorso in maniera molto tranquilla e pulita. Chi si aspettava un biscottone tra Messico ed Uruguay è stato infatti puntualmente smentito: partita più vera che mai quella di Rustenburg dove a prevalere è stata, alla fine, la Celeste, capace di imporsi grazie ad una rete messa a segno da Suarez. Uruguay che affronterà quindi la Corea del Sud agli ottavi: il 2 a 2 rimediato contro i nigeriani basta infatti alla Repubblica asiatica per staccare un pass per gli ottavi, dove l’aspetta una sfida certamente non facile ma quantomeno abbordabile.

Molto più ostico sarà invece il tutto per il Messico: la Tri se la dovrà infatti vedere con l’Argentina, anche oggi vincente in quel di Polokwane. A decidere il 2 a 0 sulla Grecia, cui la sconfitta sancisce l’eliminazione senza appello, sono le reti siglate nell’ultimo quarto d’ora del match da Demichelis e Palermo. La galoppata della banda Maradona, insomma, continua.


Francesco Federico Pagani

ANTEPRIMA ULTIMA GIORNATA – GIRONI A/B

Chi può passare il turno nei primi due gironi della Coppa del Mondo? Matematicamente ancora tutte le otto squadre sono in lizza, benchè le possibilità per Francia, Sudafrica e Nigeria siano abbastanza limitate.

GIRONE A

Squadra Pts V N P GF GS DG
Uruguay 4 1 1 0 3 0 +3
Messico 4 1 1 0 3 1 +2
Francia 1 0 1 1 0 2 -2
Sudafrica 1 0 1 1 1 4 -3

Con Uruguay e Messico in testa con una vittoria e un pareggio, la Francia distanziata di tre punti e il Sudafrica di quattro, molti hanno paventato la possibilità del biscotto tra le due squadre dell’America Latina, dimenticando però quanto sia importante l’incontro diretto per stabilire chi si qualifica agli ottavi come prima del girone e, conseguentemente, evita lo scontro con l’Argentina. Se quindi l’Uruguay può avere interesse in un pareggio, il Messico con ogni probabilità vorrà scombinare le carte in tavola vincendo e, in questo caso, bisognerebbe guardare all’incontro tra Francia e Sudafrica. Comunque difficilissima la qualificazione di una di queste due squadre, che dovrebbero colmare un gap nella differenza reti pur vincendo.

Il pronostico: Messico e Uruguay 95%, Francia 8%, Sudafrica 2%

GIRONE B

Squadra Pts V N P GF GS DG
Argentina 6 2 0 0 5 1 +4
Corea del Sud 3 1 0 1 3 4 -1
Grecia 3 1 0 1 2 3 -1
Nigeria 0 0 0 2 1 3 -2

L’Argentina ormai è in testa al girone, per giunta con una differenza reti molto favorevole: potrebbe essere una speranza per la Grecia che, con un pareggio contro l’Albiceleste e una vittoria della Nigeria sulla Corea del Sud, potrebbe passare il turno. Sembra comunque messa meglio la Corea che, seppur a parità di punti e di differenza reti, ha segnato più gol degli ellenici e ha lo scontro sulla carta più facile da affrontare nell’ultima giornata, a meno che i nigeriani non abbiano una reazione d’orgoglio inaspettata: per gli africani l’unica speranza di qualificazione passa da una vittoria con due reti di scarto sulla Corea e una concomitante vittoria degli argentini sulla Grecia.

Il pronostico: Argentina 100%, Corea del Sud 70%, Grecia 20%, Nigeria 10%

MISERIA E NOBILTA’ DEL 4-2-3-1 MENTRE BIELSA INNOVA

TatticaCon il secondo turno dei gironi, siamo arrivati all’impasse. Questo benedetto 4-2-3-1 è il ritrovato magico per coprire in modo razionale il campo e avere efficacia d’attacco (vedi Brasile) oppure un modulo che non crea profondità, non mette la punta nemmeno una volta fronte alla porta e non da la possibilità alle ali di giocare in velocità con il terzino della sua catena di fascia (vedi Italia)? La risposta forse è nelle parole di Mondonico il quale, commentando la prima partita dell’Italia, ha affermato che per giocare bene con quel modulo ci vogliono tre fenomeni dietro la punta centrale, mentre per noi è molto più adatto il 4-4-2.

Robinho-Pepe, Kakà-Marchisio, Elano-Iaquinta sono tre paragoni impossibili che spiegano tanto dei peccati di supponenza lippiana. E non è solo una questione di tecnica di base, velocità, resistenza, intuizione, i tre brasiliani giocano meglio perché giocano dove vogliono e sanno, senza confusioni e forzature. Non si può preparare una squadra in un mese cambiando il ruolo a 3-4 calciatori. La voglia lippiana di dire sempre altro rispetto al lavoro degli allenatori del campionato lo sta facendo naufragare (a cui si deve aggiungere un fatto gravissimo, evidenziato da pochi commentatori: Lippi struttura la Nazionale su tre blocchi di squadre che nella seconda parte del campionato hanno giocato il peggior calcio possibile, Juve, Fiorentina e Udinese, mentre le squadre migliori del campionato e del girone di ritorno soprattutto, Inter, Roma e Sampdoria, sono quasi per niente rappresentate).

Insieme a questa angosciante querelle sul 4-2-3-1, il secondo turno di gironi ha portato in auge alcune vecchie-nuove novità che hanno fatto la fortuna di Uruguay e Messico. Il Maestro Tabarez ha riscoperto il numero 10 (Forlan dietro gli attaccanti Cavani-Suarez, messi in campo da un Tabarez che nell’ultima partita vinta dall’Uruguay ai mondiali aveva schierato Francescoli dietro Sergio Martinez e Ruben Sosa, riproponendo un terzetto per la vittoria contro il Sudafrica), mentre Aguirre ha lasciato spazio all’unico centrocampista metodista ancora non estinto (con Marquez che contro la Francia ha controllato Ribery e ha chiuso gli spazi non coperti da Osorio quando saliva ed è stato il primo a giocare la palla, aiutato nella costruzione della manovra dal regista della squadra, Torrado, spostato leggermente sulla destra ad irretire Abou Diaby).

Le squadre si sono sbloccate perché la seconda di girone è una sorta di ritorno di coppa. Aspettiamo adesso il terzo turno con partite che assomigliano in alcuni casi a supplementari, in altri a gare di fine stagione. Ci sarà quindi molta confusione e gioco brutto da una parte e mollezza cosciente dall’altra.

Una delle poche squadre che esce fuori dallo spartito ormai noiosissimo del 4-2-3-1 e del 4-4-2 ultra difensivo è il Cile, che Bielsa, uno che non ha mai seguito la corrente, schiera con il 3-3-1-3. L’assetto di Bielsa è molto particolare e dice molte cose nuove sotto diversi punti di vista, ma quello che bisogna evidenziare di più del gioco cileno è la sua capacità di dominare le fasce sia in fase difensiva che in quella offensiva. Lo schieramento cileno permette di avere 3 uomini per ogni fascia, attivando un meccanismo di movimenti di attacco e difesa molto interessanti. Quando si attacca sull’ala, un solo difensore centrale, Ponce, rimane bloccato al centro, mentre il difensore della fascia debole stringe, il laterale della stessa catena di fascia debole scala in difesa. A completare il tutto, Carmona accorcia sulla fascia forte, nel caso si perda la palla. In questo modo l’equilibrio regge e sulla fascia di attacco ci sono tre uomini, il laterale di difesa, quello di centrocampo e l’ala d’attacco. Una superiorità così evidente permette di giocare con la palla in fascia e velocizza le sovrapposizioni, ma fa muovere perfettamente i 3 anche senza palla, così la mezzapunta può facilmente trovare un uomo in corsa che spesso non si deve più occupare nemmeno dell’1 contro 1. È un vero gioiello la squadra di Bielsa e grazie agli uomini che ha, il tecnico riesce a giocare con diverse soluzioni di attacco e difesa (con la Svizzera in inferiorità numerica, fuori Arturo Vidal, perfetto nella doppia fase che descrivevamo prima e dentro Mark Gonzalez, utile quasi esclusivamente in fase d’attacco e pronto a chiudere verso il centro nell’azione del suo gol). Adesso il Cile aspetta la prova più difficile, la partita con un squadra che, nonostante il 4-2-3-1 inibente per il gioco sulle ali, ha calciatori così bravi e veloci che riescono a sfondare spesso sulle fasce. Se il Cile riesce a superare anche l’ostacolo Spagna, diventa la più grande sorpresa del Mondiale e un esempio di calcio da seguire.

Jvan Sica