In Italia diciamo “cin cin” e ci ispiriamo ai marinai di Canton, in Germania ripescano una locuzione latina ed esclamano “prosit”, in Ungheria addirittura si lanciano in un “kedves egeszségedre”. Tre espressioni diverse per indicare lo stesso gesto: il brindisi. Quello a cui si sono prestati ieri azzurri, tedeschi e magiari agli Europei di Zagabria. E, vincendo contro i rispettivi avversari, non solo hanno festeggiato la matematica qualificazione alla fase successiva – resta da decidere se sarà subito semifinale o se dovranno prima passare dai quarti – ma acquisiscono pure il diritto di partecipare il prossimo anno ai Mondiali di Shangai, raggiungendo così Serbia (ha vinto la World League), Montenegro (finalista di World League), Croazia, Spagna e Romania, qualificatesi attraverso la Coppa FINA.
Nel girone A è ancora l’Italia di Sandro Campagna a regnare incontrastata: gli azzurri calano il poker di vittorie consecutive battendo anche la Romania che, però, non è ancora del tutto estromessa dai giochi che contano. E adesso, per l’accesso diretto alla semifinale, sarà sufficiente vincere o persino pareggiare contro la Croazia. I padroni di casa, tuttavia, sono rientrati in gioco dopo la sconfitta all’esordio contro il Montenegro e a questa tornata hanno sconfitto la già eliminata Spagna (8-6): tutto facile fin da subito per la squadra di Rudić che viaggia sempre sulla media dei due gol di vantaggio. Cambiano nuovamente i protagonisti della vittoria: questa volta è il turno della strana coppia Petar Muslim-Samir Barač, entrambi a segno per due volte. Nella Spagna ha giocato ininterrottamente, senza mai essere sostituito, il secondo portiere Daniel López. Scontata, infine, la vittoria del Montenegro sulla cenerentola Turchia: finisce 22-3 per gli uomini di Petar Porobić che continuano, così, a tallonare l’Italia e ad alimentare il sogno di qualificarsi direttamente per le semifinali. I balcanici liquidano la pratica con undici gol per metà gara: i più in forma sono il savonese Mlađan Janović ed i neorecchelini Ivović e Zloković con quattro reti ciascuno.
L’incontro più interessante del girone B era quello che opponeva Germania e Grecia in una sorta di spareggio per il terzo posto, che garantiva da una parte la matematica certezza di proseguire l’Europeo e, dall’altra, la qualificazione ai Mondiali di Shangai. Al termine di un’autentica battaglia, ricca di colpi di scena e incerta fino all’ultimo, si impongono i tedeschi con un risicato 6-5: tutto tranquillo fino alla fine del terzo tempo, chiuso in vantaggio di due reti, poi nel parziale decisivo gli ellenici provano (inutilmente) a mettere in apprensione la squadra di Hagen Stamm. Ad un minuto esatto dal termine Afroudakis realizza il rigore della speranza, ma nell’azione successiva il centroboa Mylonakis incappa in un’espulsione temporanea e condanna così la Grecia alla sconfitta e, contemporaneamente, all’eliminazione dagli Europei. Tra i tedeschi in evidenza il “solito” Marc Politze con una tripletta, decisivo anche il portiere Aleksandr Čigir’, moscovita di nascita e tedesco dal 1997, che para un rigore a Miralis. Povera di spunti tecnici interessanti, Ungheria-Russia è una partita che mantiene tuttavia il suo fascino. Soprattutto perché rievoca la celebre sfida ai Giochi di Melbourne del 1956 – all’epoca, però, era ancora saldamente in piedi la vecchia Unione Sovietica – ed anche perché è una sfida diretta tra due delle più prestigiose scuole pallanotistiche dell’Est europeo. A dir la verità, lo strapotere sovietico è crollato assieme al muro di Berlino: a cavallo tra gli anni Novanta ed il nuovo millennio la nazionale raccolse qualche soddisfazione – un argento ed un bronzo olimpico, la vittoria in World League e in Coppa FINA – ma quei successi sembrano ormai delle fotografie buone per riempire l’album dei ricordi. In acqua finisce 14-10, con quattro gol a testa per Dénes Varga e per Vitalij Jurčik: da segnalare la sfida a distanza tra il giocatore più giovane del torneo – il magiaro Márton György Vámos, 18 anni – e quello più anziano – il secondo portiere russo Dmitrij Dugin, ancora sulla cresta dell’onda a dispetto dei suoi 42 anni. Infine, la Serbia non si risparmia contro la Macedonia: 19-9 il finale in favore di Vanja Udovičić (quattro gol per lui) e compagni.
Oggi giornata decisiva nel torneo femminile: Russia e Grecia si giocano il primo posto nel girone A, lo stesso dell’Italia, mentre nel girone B basta un punto alla Spagna, già qualificatasi ai Mondiali come il Setterosa, per l’accesso diretto alle semifinali.
EUROPEI DI PALLANUOTO 2010
RISULTATI 4a GIORNATA (TORNEO MASCHILE)
GIRONE A
Montenegro-Turchia 22-3
Italia-Romania 10-7
Spagna-Croazia 6-8
CLASSIFICA: Italia 12 pti, Croazia e Montenegro 9 pti, Romania 6 pti, Spagna e Turchia 0 pti. Italia già qualificata alla fase successiva.
GIRONE B
Serbia-Macedonia 19-9
Ungheria-Russia 14-10
Grecia-Germania 5-6
CLASSIFICA: Ungheria 10 pti, Serbia e Germania 9 pti, Grecia 4 pti, Macedonia 3 pti, Russia 0 pti. Ungheria, Serbia e Germania qualificate alla fase successiva.
OGGI IN ACQUA – TORNEO FEMMINILE
ore 15.00 Germania-Ungheria
ore 16.30 Spagna-Olanda
ore 18.00 Croazia-Grecia
ore 19.30 Russia-Italia
Simone Pierotti