PALLANUOTO: CHIUSA LA PRIMA FASE DI COPPA ITALIA

Passano il turno Florentia, Latina, la matricola Camogli e Bogliasco.

Mentre in giro per l’Europa si giocava il primo turno di qualificazione dell’Eurolega, in Italia era in programma la prima fase di Coppa Italia: otto le squadre scese in acqua, suddivise in due gironi.

Girone A. Tanti gol e tanto spettacolo alla piscina di Latina: eccezion fatta per un solo incontro, in tutte le partite disputate le due contendenti hanno segnato più di dieci reti ciascuna. C’era naturalmente molta attesa per il settebello locale, ripescato nella massima serie dopo che la Roma Pallanuoto ha ceduto il titolo sportivo: in panchina è arrivato il greco Yannis Giannouris, tecnico esperto e navigato che lo scorso anno ha portato il Vouliagmeni in Eurolega, ma i veri colpi di mercato sono il serbo Živko Gocić, recente medaglia di bronzo agli Europei di Zagabria e l’intramontabile Alessandro Calcaterra. La formazione laziale chiude al primo posto a pari punti con la Rari Nantes Florentia, premiata però per la miglior differenza reti: nella formazione toscana, guidata ancora da Dušan Popović, brillano nuovamente le stelle di Cosmin Radu e di Boris Popović. Fuori l’Ortigia nonostante i ben diciassette gol messi a segno dal neoacquisto Teo Đogas, campione del mondo nel 2007 con la nazionale croata.

CLASSIFICA

1) Rari Nantes Florentia 5 pti

2) Latina Pallanuoto 5 pti

3) Ortigia Siracusa 4 pti

4) Sportiva Nervi 1 pto

Girone B. Sarà stato il fattore campo, sarà l’entusiasmo per il ritorno nella massima serie, sarà l’entusiasmo per la mancata fusione con gli eterni rivali della Pro Recco. Sarà quel che sarà, ma la matricola Camogli inizia subito in forma smagliante la nuova stagione vincendo il girone B della prima fase di Coppa Italia: nella formazione guidata da Ricardo Azevedo il neoacquisto Luongo ha confermato quanto di eccellente ha mostrato agli Europei di Zagabria con la calottina del Settebello, mentre a centroboa Sadovyy ha eseguito alla perfezione il proprio dovere. Al secondo posto chiude il Bogliasco che si è rinforzato con l’acquisto di Heiko Nossek, capocannoniere della A1 due stagioni fa con la calottina del Sori: il tedesco è stato subito avversario del suo più recente passato, la Rari Nantes Imperia, giunta quarta nel girone e, dunque, eliminata. Terza piazza d’onore per la Lazio Nuoto di Cristiano Ciocchetti.

CLASSIFICA

1) Rari Nantes Camogli 9 pti

2) Rari Nantes Bogliasco 6 pti

3) Lazio Nuoto 3 pti

4) Rari Nantes Imperia 0 pti

Sabato e domenica si torna nuovamente a giocare per la seconda fase: il primo girone sarà composto da Rari Nantes Florentia, Bogliasco, Savona e Brixia Leonessa, nell’altro figurano invece Latina, Camogli, Pro Recco e Posillipo. Svetta, dunque, l’atteso derby tra recchelini e camogliesi, separati da un’antica rivalità: al principio dell’estate si era parlata di una clamorosa fusione che avrebbe coinvolto pure il Sori, ma per la gioia delle rispettive tifoserie la trattativa è naufragata.

Simone Pierotti

PALLANUOTO: EUROLEGA, AVANZA IL BRIXIA

Chiuso il primo turno di qualificazione di Eurolega: bene i lombardi, qualificate pure Budva, Primorje e Spandau.

Niente sorprese, niente colpi di scena. Nel primo turno di qualificazione della Eurolega di pallanuoto, i pronostici della vigilia vengono ampiamente rispettati e accedono così al secondo turno le solite note: tra queste c’è pure il Brixia Leonessa che chiude in vetta il proprio girone eliminatorio. Non mancano, tuttavia, alcune esclusionie eccellenti.

Girone A. L’anno che, a breve, volgerà alla conclusione rischia di essere ricordato come l’annus horribilis per la pallanuoto maschile spagnola, mestamente ottava agli ultimi Europei di Zagabria: il Club Natació Terrassa, infatti, non è riuscito a superare lo scoglio del primo turno di qualificazione. La formazione catalana, inserita nel girone che vedeva anche la partecipazione di Spandau 04 , Hornets Košice e Galatasaray, chiude al terzo posto e dovrà così ripiegare sulla Coppa LEN. A Košice l’avventura europea inizia subito male con la sconfitta (11-8) per mano della formazione di casa, poi il ko contro lo Spandau estromette definitivamente di fatto il Terrassa dalla qualificazione al secondo turno. E pensare che ai catalani non mancavano giocatori di esperienza, come l’ex nazionale iberico Piralkov e quello attuale Gallego.Il girone viene letteralmente dominato dallo Spandau: la squadra tedesca, che fornisce alla nazionale numerosi elementi (allenatore Hagen Stamm compreso), si è ulteriormente rafforzata con il rientro in patria dell’ex posillipino Marc Politze.

CLASSIFICA

1) Spandau 04 (GER) 9 pti

2) CH Hornets Košice (SVK) 4 pti

3) CN Terrassa (ESP) 3 pti

4) Galatasaray (TUR) 1 pto

Girone B. B come Brixia Leonessa: il settebello bresciano vince agevolmente il proprio girone, disputato a İstanbul. Le uniche preoccupazioni sono arrivate dai greci del Vouliagmeni che, se da un lato non hanno consentito alla formazione guidata da Alessandro Bovo di prendere il largo (10-8), dall’altro sono sempre stati costretti ad inseguire. Positive le prove del vicecampione europeo Presciutti e dei neoacquisti, in particolare del difensore croato Marko Elez, acquistato dallo Jadran Herceg Novi, e del centroboa Marino Franicević, valida alternativa sui due metri al veterano Roberto Calcaterra. Alle spalle dei bresciani chiude il Vouliagmeni di Theodoros Lorandos, chiamato a sostituire Yannis Giannouris approdato al Latina: la vera novità degli ellenici è il ventenne serbo Slavko Gak, tagliato fuori dalla nazionale dopo l’oro mondiale di un anno fa. Chiudono all’ultimo posto, a quota tre punti, le altre tre formazioni del girone.

CLASSIFICA

1) Brixia Leonessa (ITA) 12 pti

2) NO Vouliagmeni (GRE) 9 pti

3) ASC Duisburg (GER) 3 pti

4) İYİK İstanbul (TUR) 3 pti

5) BMK Charkiv (UKR) 3 pti

Girone C. I pronostici della vigilia indicavano i croati del Primorje Rijeka ed i padroni di casa del Szeged Beton come le principali favorite al passaggio del turno. E così è stato. Il settebello della città di Fiume ed i magiari si qualificano per il secondo turno ai danni dei francesi del Montpellier e dei rumeni dell’Oradea, sconfitti un po’ a sorpresa anche dalla formazione transalpina e, dunque, ultimi in classifica a zero punti. Decisiva per assegnare il primo posto l’ultima giornata: nello scontro diretto si impongono i croati per 7-5. La formazione allenata da Zoran Roje potrebbe essere una delle sorprese della competizione: in estate, infatti, sono arrivati gli ungheresi Dénes e Daniel Varga dal Vasas campione nazionale, mentre il nuovo mancino è lo spagnolo Xavi García, lo scorso anno all’Atletic Barceloneta.

CLASSIFICA

1) Primorje Rijeka (CRO) 9 pti

2) Szeged Beton (HUN) 6 pti

3) Montpellier (FRA) 3 pti

4) CSM Oradea (ROU) 0 pti

Girone D. Il secondo gruppo che, al pari del girone A, ha regalato qualche piccola sorpresa rispetto alla previsioni. Tra le squadre che passano il turno mancano i russi dello Šturm Čehov che, solamente due anni fa, alzavano al cielo la Coppa LEN. Qualcosa, però, è effettivamente cambiato: hanno abbandonato la cittadina alle porte di Mosca i vari Stratan, Yatsev, Belofastov, Yurčik e Davitašvili, elementi che avevano contribuito ai successi in campo nazionale ed internazionale. Così come il georgiano Čomakidze ed il fuoriclasse serbo Šapić, oramai appartenenti al passato. Avvicendamento anche in panchina, dove il montenegrino Zoran Maslovar rileva il connazionale Petar Porobić. E così, a qualificarsi al secondo turno, sono i montenegrini del Budva ed i francesi del Marsiglia: la formazione balcanica è destinata a fare molta strada nella competizione, giacché i nuovi acquisti si chiamano Jokić, Vukčević (entrambi in entrata dallo Jadran Herceg Novi) e Basić, senza poi dimenticare due veterani come il serbo Petar Trbojević ed il croato Ivan Zanetić.

CLASSIFICA

1) VK Budva (MNE) 12 pti

2) CN Marsiglia (FRA) 9 pti

3) Schuurman BRC (NED) 6 pti

4) Šturm 2002 Čehov (RUS) 3 pti

5) LSTW Łódź (POL) 0 pti

Le prime due classificate di ogni girone – evidenziate in corsivo – accedono così al secondo turno di qualificazione, in programma dall’8 al 10 ottobre: entreranno in gioco altre otto squadre, tra cui la Rari Nantes Savona. Le squadre eliminate, invece, torneranno in acqua per il secondo turno di qualificazione della Coppa LEN (22-24 ottobre).

Simone Pierotti

PALLANUOTO: AL VIA EUROLEGA E COPPA ITALIA

Gran week-end all’insegna della pallanuoto: si giocano il primo turno di Eurolega e di Coppa Italia maschile.

Riparte, dopo gli Europei di Zagabria, la nuova stagione della pallanuoto italiana e continentale: già da stasera, infatti, si gioca il primo turno di qualificazione dell’Eurolega, massima competizione europea. In acqua, per l’Italia, scende il Brixia Leonessa: al secondo turno, in programma dall’8 al 10 ottobre, entrerà in gioco la Rari Nantes Savona mentre la Pro Recco campione in carica è già qualificata alla fase a gironi che avrà inizio a partire dal 13 novembre. Sabato e domenica, invece, spazio anche alla prima fase della Coppa Italia.

Questa la composizione dei gironi del primo turno di Eurolega:

Girone A (a Košice)

CN Terrassa (ESP)

CH Hornets Košice (SVK)

Spandau 04 Berlino (GER)

Galatasaray İstanbul (TUR)

Girone B (a İstanbul)

Brixia Leonessa (ITA)

NO Vouliagmeni (GRE)

ASC Duisburg (GER)

İYİK İstanbul (TUR)

BMK Charkiv (UKR)

Girone C (a Szeged)

Szeged Beton (HUN)

Primorje Rijeka (CRO)

Montpellier (FRA)

CSM Oradea (ROU)

Girone D (a Budva)

Šturm 2002 Čehov (RUS)

CN Marsiglia (FRA)

LSTW Łódź (POL)

VK Budva (MNE)

Schurmann BRC (NED)

Le prime due classificate di ogni girone accedono al secondo turno di qualificazione, in programma dall’8 al 10 ottobre: verranno formati altri quattro gironi, da quattro squadre ciascuno, al quale prenderanno parte anche Club Natació Barcelona (Spagna), Eger (Ungheria), Mladost Zagabria (Croazia), Panionios (Grecia), Primorac Kotor (Montenegro), Rari Nantes Savona (Italia), Sintez Kazan (Russia) e Vojvodina Novi Sad (Serbia).

Già qualificate, invece, alla fase a gironi Atlétic Barceloneta (Spagna), Jadran Herceg Novi (Montenegro), Jug Dubrovnik (Croazia), Olympiakos (Grecia), Partizan Belgrado (Serbia), Pro Recco (Italia, campione in carica), Spartak Volgograd (Russia) e Vasas Budapest (Ungheria).

Coppa Italia. Sabato e domenica si apre ufficialmente anche la nuova stagione della pallanuoto nazionale con il primo turno di Coppa Italia: scendono in acqua otto delle dodici squadre iscritte al campionato di serie A1. Questi i gironi del primo turno:

Girone A (a Latina)

Canottieri Ortigia

Latina Pallanuoto

Rari Nantes Florentia

Sportiva Nervi

Girone B (a Camogli)

Lazio Nuoto

Rari Nantes Bogliasco

Rari Nantes Camogli

Rari Nantes Imperia

La prima classificata del girone A e la seconda del girone B finiranno nel secondo turno nello stesso gruppo di Rari Nantes Savona e Brixia Leonessa. Pro Recco e Posillipo, invece, affronteranno la seconda del girone A e la prima del girone B. Le prime due classificate di questi due gironi accederanno poi alla Final Four.

Simone Pierotti

PALLANUOTO: ARRIVEDERCI A EINDHOVEN 2012

Si chiudono gli Europei che hanno visto la rinascita della pallanuoto azzurra, conferme e novità.

Con la finalissima tra Croazia ed Italia, e quella di consolazione tra Serbia ed Ungheria, è calato definitivamente il sipario sugli Europei di Zagabria. Europei che hanno assistito al riscatto della pallanuoto nostrana, seconda con il Settebello e ai piedi del podio con il Setterosa (nessun’altra nazionale ha portato entrambe le selezioni tra le prime quattro classificate). Europei che hanno confermato lo strapotere delle squadre balcaniche, vincitrici indiscusse del titolo continentale da nove anni a questa parte, in campo maschile e della Russia in quello femminile. Europei che, al contrario, hanno messo in luce il difficile momento della pallanuoto ungherese, all’asciutto di medaglie e alle prese con un processo di rinnovamento in vista delle Olimpiadi di Londra. Europei che hanno visto più di una squadra ricorrere ad una difesa a zona mista – raddoppio nelle sole posizioni 2 e 3 – volta a spingere a concludere i (presumibili) peggiori tiratori avversari e a dare avvio a controfughe. Europei che hanno avuto note negative, come la mancata copertura televisiva degli incontri mattutini – noi italiani ci siamo persi le vittorie contro Montenegro e Turchia – e lo scarso numero di spettatori nelle partite in cui non giocavano le rappresentative croate.

E adesso l’attenzione è rivolta a Eindhoven, sede della prossima rassegna iridata continentale: già qualificate, oltre all’Olanda organizzatrice, le varie Croazia, Italia, Serbia, Ungheria e Montenegro. Le squadre che invece a Zagabria si sono classificate dal sesto al dodicesimo posto vanno a completare la griglia dei gironi di qualificazione. Cioè i seguenti:

Gruppo A: Turchia, Malta, Polonia
Gruppo B: Germania, Slovenia, Portogallo, Bulgaria
Gruppo C: Spagna, Macedonia, Bielorussia
Gruppo D: Russia, Francia, Svizzera
Gruppo E: Grecia, Gran Bretagna, Georgia
Gruppo F: Romania, Slovacchia, Ucraina, Israele

Il 30 ottobre inizieranno le prime partite: per ogni girone sono previsti incontri di andata e ritorno tra tutte le squadre. Le prime due classificate accedono alla fase successiva, che sarà a eliminazione diretta e inizierà ad ottobre 2011.

Infine, sono stati premiati come miglior marcatore del torneo maschile il capitano serbo Vanja Udovičić con 18 reti (una in più del rumeno Radu e due in più dello spagnolo Molina) e come miglior realizzatrice del torneo femminile la greca Angeliki Gerolymou con 17 reti.

EUROPEI DI PALLANUOTO 2010

RISULTATI TORNEO MASCHILE

FINALE 3°-4° POSTO

Serbia-Ungheria 10-8

FINALE 1°-2° POSTO

Croazia-Italia 7-3

CROAZIA CAMPIONE D’EUROPA (prima volta)

CLASSIFICA FINALE TORNEO MASCHILE

1 ) Croazia

2 ) ITALIA

3 ) Serbia

4 ) Ungheria

5 ) Montenegro

6 ) Germania

7 ) Romania

8 ) Spagna

9 ) Grecia

10 ) Turchia

11 ) Russia

12 ) Macedonia

Simone Pierotti

PALLANUOTO: SETTEBELLO, SCONFITTA CON ONORE

Nella finalissima degli Europei di Zagabria l’Italia si inchina ai padroni di casa (7-3) ma esce a testa alta.

“Le parole sono importanti” ammoniva Nanni Moretti nei panni di Michele Apicella nel  film “Palombella rossa”. Giusto. E quindi è più corretto dire non che l’Italia della pallanuoto maschile ha perso l’oro, ma che ha vinto l’argento. Perché questo secondo posto agli Europei di Zagabria coincide davvero con la rinascita di un movimento che nel corso degli anni aveva patito troppe delusioni, specialmente tra gli uomini. Il Settebello ha stupito tutti: ha superato un girone difficilissimo battendo Spagna e Montenegro, ha spezzato la serie negativa con la Romania, ha giocato magnificamente con l’Ungheria. Certo, è mancata la ciliegina sulla torta contro la Croazia, alla prima affermazione europea, confermatasi bestia nera degli azzurri di Sandro Campagna in questa tornata. Ed è proprio lui, il tecnico siciliano, il principale artefice di questo miracolo: era stato criticato per alcune convocazioni – vedi Bertoli e Fiorentini quando altri caldeggiavano Figari e Giorgetti – ma i fatti gli hanno dato ragione. Merito suo e dei suoi straordinari giocatori se il Settebello è tornato tra le grandi d’Europa, se è tornato a farci gioire ed emozionare. Che questo argento sia davvero un nuovo punto di partenza per la nostra pallanuoto.

Come era facile prevedere gli spalti del “Mladost Sports Center” sono colonizzati dai sostenitori croati e c’è pure Ivo Josipović, presidente della Repubblica: 5mila tifosi in bianco e rosso che fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte degli uomini di Ratko Rudić. Che, dopo aver rischiato lo svantaggio sull’uomo in meno (decisiva la deviazione di capitan Barač su tiro dal vertice destro di Gallo), fanno subito infiammare il pubblico: arriva la prima superiorità numerica e Bošković pesca sul secondo palo il solitario Bušlje che non ha difficoltà a schiacciare il pallone in rete. L’Italia, da copione, si difende a zona raddoppiando, però, solo dalle posizioni 2 e 3: è una tattica per non far giungere a destinazione i servizi al centro, dove Gitto e Fiorentini si alternano nella simil-lotta grecoromana con il possente Dobud. Ma, dall’altro lato, lascia troppo spazio a Bošković che inquadra lo specchio e scaglia violentemente il pallone all’incrocio dei pali, con Tempesti che nulla può di fronte a cotanta potenza. Gli azzurri raccolgono pazientemente i primi cocci rotti e ripartono con serenità: guadagnano subito un’altra espulsione e questa volta fanno centro con un gol di Luongo, bravo a sfruttare la marcatura morbida di Bošković e a infilare Pavić sul primo palo. La partita si accende: il legno di Obradović fa il pari con quello di Figlioli, Aicardi riesce a girarsi al centro ma la sua conclusione viene strozzata. E a otto secondi dalla fine gli azzurri pareggiano con una staffilata di Figlioli che trova l’angolo basso, laggiù, dove la mano di Pavić non arriva. Il Settebello c’è. Eccome se c’è. Una volta vinta l’emozione dei minuti iniziali, esce allo scoperto e mette paura alla Croazia. Pavić vola su due conclusioni di Figlioli, la girata da breve distanza di Gitto finisce fuori per una questione di centimetri e poi lo stesso portiere croato fa buona guardia su una beduina di Deserti. Sul fronte della difesa gli azzurri chiudono i varchi, ma si arrendono al gol del capitano Samir Barač, tra i protagonisti dei primi successi del Brescia, che mette a sedere difensori e Tempesti in superiorità: è l’unico gol di un parziale che ci vede arrembanti, ordinati in difesa e sfortunati in attacco, giacché Aicardi e Deserti svolgono un gran lavoro sui due metri vanificato solamente dai salvataggi di un Pavić in grande forma.

Il dato negativo degli azzurri è proprio la fase offensiva, dove il solo Luongo ha segnato in superiorità numerica e dove andiamo in bianco per l’intero secondo tempo: frenesia e precipitosità sono le nostre consigliere fraudolente. Si vede, insomma, che manca Felugo. Ed è così pure nei successivi otto minuti, nei quali la porta avversaria ci sembra un cantuccio piccolo piccolo e la Croazia inizia a mettere le mani sull’oro con due reti identiche a quelle che ci hanno già segnato: Bošković si fa ancora apprezzare per i tiri da posizione 2, con il pallone che schizza sotto la traversa, mentre Buslje è nuovamente smarcato sul secondo palo in superiorità numerica, pronto ad accompagnare la sfera tricolore in fondo alla rete. Mancano tre lunghezze da recuperare, ad otto minuti dalla conclusione: non sarebbe un’impresa impossibile se l’Italia non incontrasse tutte queste difficoltà nell’andare a segno. Ci pensano comunque i croati a mettere a tacere qualsiasi velleità di rimonta: Joković spara sotto l’incrocio un tiro che Tempesti può solo sfiorare e, successivamente, Muslim sigla una rete che fa assumere al risultato le sembianze di una punizione fin troppo severa nei confronti del Settebello. Che mette dentro l’ultimo gol dell’incontro con Gallo, una conclusione dalla distanza che fa breccia in uno dei pochi momenti in cui Pavić non è irreprensibile. Il portiere del Mladost, infatti, neutralizza anche gli ultimi, disperati tentativi degli azzurri. Bacia il pallone ogni volta che salva il risultato. Ed è il primo ad alzare le braccia prima del triplice fischio che sancisce la prima volta europea della Croazia. Nove anni dopo, l’Italia si ferma ancora una volta a un passo dall’oro. Ma a Budapest non fece tanto scalpore, oggi sì perché è un argento conquistato con un gruppo – sì, un gruppo – rivoluzionato da un anno a questa parte e con numerosi giovani tanto inesperti quanto generosi e impagabili per abnegazione. A Shangai torneremo a presentarci tra le favorite: è soprattutto dalle sconfitte che si costruiscono i successi più luminosi. Il futuro è anche nostro. Basta volerlo, Federazione e società in primis.

 

Sabato 11 settembre 2010

CROAZIA-ITALIA 7-3 (2-2, 1-0, 2-0, 3-1)

Mladost Sports Center, Zagabria

CROAZIA: Pavić, Joković 1, Bošković 2, Burić, Barač 1, Sukno, Dobud; Muslim 1, Karač, Bušlje 2, Hinić, Obradović, Buljubašić. All. Rudić.

ITALIA: Tempesti, Gallo 1, Fiorentini, Gitto, Figlioli 1, Presciutti, Aicardi; Pastorino ne, Luongo 1, Bertoli, Felugo ne, Giacoppo, Deserti. All. Campagna.

ARBITRI: Tulga (Turchia) e Stavridis (Grecia).

NOTE: superiorità numeriche Italia 1/8, Croazia 3/7. Spettatori 5000. Presenti in tribuna il presidente della FIN Paolo Barelli, il segretario generale della FIN Antonello Panza ed il presidente della Repubblica croata Ivo Josipović.

 

ALBO D’ORO EUROPEI PALLANUOTO

1926 Ungheria
1927 Ungheria
1931 Ungheria
1934 Ungheria
1938 Ungheria
1947 ITALIA
1950 Olanda
1954 Ungheria
1958 Ungheria
1962 Ungheria
1966 Urss
1970 Urss
1974 Urss
1977 Ungheria
1981 Germania Ovest
1983 Urss
1985 Urss
1987 Urss
1989 Germania Ovest
1991 Jugoslavia
1993 ITALIA
1995 ITALIA
1997 Ungheria
1999 Ungheria
2001 Jugoslavia
2003 Serbia-Montenegro
2006 Serbia
2008 Montenegro
2010 Croazia

Simone Pierotti