ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 26 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



URUGUAY-COREA DEL SUD 2-1

MARCATORI: Suarez (U) al 7′ p.t; Chung-Yong (S) al 23′, Suarez (U) al 35′ s.t.

URUGUAY (4-3-1-2): Muslera; Maxi Pereira, Lugano, Godin (1’st Victorino), Fucile; Diego Perez, Arevalo, Alvaro Pereira (24′ st Lodeiro); Forlan; Suarez (40′ st A.Fernandez), Cavani. (Castillo, Silva, Gargano, Eguren, Abreu, I.Gonzalez, Scotti, S.Fernandez, Caceres). All. Tabarez.

COREA DEL SUD (4-4-1-1): Sungryong; Cha Du-Ri, Yong-hyung, Jung- Soo, Young-Pyo; Jae-Sung (16′ st Dong-Gook), Jung-Woo, Sung-Yeung (40′ st Ki-Hun), Chung-Yong; Park Ji-Sung; Chu-Young. (Woon-Jae, Young-Kwang, Beom-Seok, Hyung-il, Nam-Il, Bok-Young, Jungh-Wan, Seung-Yeoul, Dong-Jin, Min-Soo). All. Huh.

ARBITRI: Stark (Germania)

NOTE: spettatori 40.000 circa. Angoli: 3-3. Ammoniti: Jung-Woo, Yongh-Yung. Recupero: 1′; 3′.

El Observador



Kuki News

STATI UNITI-GHANA 1-2 d.t.s.  primo tempo 0-1, (1-1 al 90′)

MARCATORI: Prince Boateng (G) al 5′ p.t.; Donovan (S) rig al 17′ ; Gyan (G) al 3′ p.t.s.

STATI UNITI (4-4-2): Howard; Cherundolo, Bornstein, Demerit, Bocanegra; Dempsey, Clark (31′ s.t. Edu), Michael Bradley, Donovan; Altidore (1′ s.t.s Gomez), Findley (1′ s.t. Feilhaber). All. Bob Bradley.
Panchina: Guzan, Hahnermann, Goodson, Spector, Onyewu, Torres, Holden, Clark, Buddle

GHANA (4-2-3-1): Kingson; Pantsil, Jonathan Mensah, John Mensah, Sarpei (28′ s.t Addy); P. Boateng (32′ s.t Appiah), Annan; Inkoom (7′ p.t.s. Muntari), K. Asamoah, André Ayew; Asamoah Gyan. All: Rajevac.
Panchina: Agyei, Ahorlu, Tagoe, Derek Boateng, Vorsah, Abeyie, Amoah, Vorsah, Ibahim Ayew, Adiyiah.

ARBITRO: Kassai (Ungheria)

NOTE: ammoniti: Clark, Cherundolo, Jonathan Mensah, Ayew.

Miami Herald

The National (EAU)


Massimo Brignolo

LE STELLE NERE DEL GHANA AI QUARTI

Il Ghana eguaglia Camerun e Senegal e raggiunge i quarti di finale della Coppa del Mondo.

Ghana - Stati Uniti
Foto: Ansa.it

Per la terza occasione nella storia dei mondiali, e a otto anni dall’ultima volta, una squadra africana raggiunge i quarti di finale. A eguagliare il Camerun del 1990 e il Senegal del 2002 è il Ghana, sempre più ancora di salvezza di un movimento calcistico – quello africano – che poteva approfittare del primo mondiale giocato nel continente nero per sbocciare e che invece ha tradito le (esagerate) aspettative. Per vedere le Stelle Nere superare l’ostacolo Stati Uniti ci sono voluti 120 minuti e una prodezza atletica e tecnica di Asamoah Gyan, ma ora Appiah e compagni possono cullare il sogno di arrivare lì dove nessuna africana è mai riuscita: alle semifinali, e quindi alla zona medaglie. Dipenderà dall’estro dell’Uruguay di Forlàn e di Suarez, avversario ai quarti di finali dopo la vittoria per 2-1 sulla Corea del Sud, ma soprattutto dalla maturità di una squadra finora ben messa in campo da Milovan Rajevac.

I 23 di Bradley escono a testa alta dal mondiale, pagando fin troppo caramente due sole leggerezze nell’arco di due ore di gioco, tutt’e due capitate a inizio frazione, a gambe fresche ma a mente leggera. La prima, infatti, capita al 5’ del primo tempo: Clark si addormenta a centrocampo con la palla tra i piedi, Prince Boateng gliela strappa e s’invola verso Howard, bruciandolo in uscita con un sinistro rasoterra sul primo palla. È l’inizio di mezz’ora di supremazia territoriale ghanese, che non porta a nessuna azione di rilievo ma tiene gli USA lontanissimi dalla porta di Kingson fino al 35’ quando un disimpegno sbagliato di Mensah concede a Dempsey l’assist a Finley, il cui rasoterra è respinto del portiere. Da lì l’inerzia del match s’inverte, dando il “la” a un secondo tempo tutto a stelle e strisce che comincia con un’altra chiusura provvidenziale di Kingson su Feilhaber (1’ st) e porta al pareggio un quarto d’ora dopo, quando Donovan lancia Dempsey in area e Mensah lo stende ingenuamente causando un rigore solare. Donovan dagli undici metri spiazza il portiere, diventando il miglior marcatore statunitense nella storia dei mondiali (5 reti). Gli USA sono in palla e ci credono, confermando di avere una solida organizzazione di gioco, il Ghana invece si ritrova spesso a difendere, pur concedendo poche serie opportunità agli avversari, le più pericolose delle quali capitano sui piedi di Bradley al 30’ (rasoterra di sinistro in area, bloccato da Kingson) e soprattutto cinque minuti dopo su quelli di Altidore, che su un lancio dalla propria trequarti ingaggia un duello spalla a spalla con Mensah per poi concludere in caduta con un sinistro a lato. Un’azione che è l’esatta copia di quella che deciderà il match tre minuti dopo l’inizio degli inevitabili supplementari, finora mai giocati ai mondiali da nessuna delle due nazionali. Al 3’ pts infatti tocca ad Asamoah Gyan resistere al contrasto aereo con Bocanegra – ultimo baluardo di una difesa totalmente presa di sorpresa – e controllare di petto un lancio alla cieca dalla sua trequarti, per poi coordinarsi alla perfezione per scoccare un sinistro al volo che buca l’incolpevole Howard. È la rottura degli equilibri di un match la cui inerzia sembrava favorire gli americani, i quali avrebbero ancora il tempo di rimediare, ma non la lucidità e la freschezza atletica necessaria. Finisce 2-1 per il Ghana, e a nulla vale l’assalto finale degli uomini di Bradley con Howard a cercare l’impresa disperata.

Stati Uniti-Ghana 1-2 dts

Ghana: Howard; Cherundolo, Bornstein, Demerit, Bocanegra; Dempsey, Clark (31′ st Edu), Michael Bradley, Donovan; Altidore (1′ sts Gomez), Findley (1′ st Feilhaber). All.: Bob Bradley.

Stati Uniti: Kingson; Pantsil, Jonathan Mensah, John Mensah, Sarpei (28′ .t Addy); P. Boateng (32′ st Appiah), Annan; Inkoom (7′ pts Muntari), K. Asamoah, André Ayew; Asamoah Gyan. All.: Rajevac.

Arbitro: Kassai (Ungheria).

Reti: 5’ pt Prince Boateng; 17’ st Donovan (rig.); 3’ pts Asamoah Gyan.

Note: ammoniti Clark, Cherundolo, Jonathan Mensah, Ayew.

Riccardo Patrian

SUAREZ PORTA L’URUGUAY AI QUARTI

E’ la Celeste la prima squadra ad approdare ai quarti di finale dopo una battaglia contro la Corea del Sud ormai protagonista fissa dei Mondiali.

Luis Suarez
Foto: Ansa.it

Nel primo ottavo di finale l’Uruguay ha la meglio, non senza difficoltà, su una buona Corea del Sud. Gli asiatici partono piuttosto bene tanto che, al 4° minuto di gioco, Park Chu- Young colpisce il palo su calcio di punizione. Scossa dal pericolo corso, la reazione dell’Uruguay non si fa attendere. Ci pensa il trio offensivo uruguaiano a scuotere la Celeste. Prima con un tiro debole dal limite di Forlan poi, all’8, con una combinazione dei tre attaccanti finalizzata da un colpo sottoporta di Suarez: 1 a 0 per l’Uruguay. L’attaccante dell’Ajax si dimostra abile a sfruttare un clamoroso errore del portiere Yung Sung Ryong e l’immobilismo della linea difensiva coreana.

Forte del vantaggio la Celeste prova a gestire l’incontro ma dopo l’inizio scoppiettante la partita torna sui ritmi che hanno contraddistinto la quasi totalità degli incontri del Mondiale sudafricano. I coreani non rinunciano ad attaccare soprattutto con i due Park e col terzino Cha Du-Ri. La difesa della Celeste, ben guidata da Diego Lugano, non va mai in sofferenza ed è sempre pronta a ripartire. Proprio in una di queste ripartenze gli uruguaiani si lamentano per un fallo di mano giudicato involontario dall’arbitro.

Nel secondo tempo l’Uruguay riparte con Victorino al posto di Godin ma non rinuncia ad attaccare. La Corea del Sud approfitta degli spazi concessi dai sudamericani per rendersi pericolosa prima con Lee Young –Pyo, poi con Park Chu-Yoong e infine con un insidiosissimo colpo di testa di Park Ji Sung ben parato da Muslera. Spaventata dal forcing dei coreani, la Celeste si rinchiude nella propria metà campo. Con l’ingresso di Lee Dong i coreani alzano il baricentro. Al ’67 in mischia su calcio piazzato la Corea del Sud trova il meritato pareggio grazie al colpo di testa di Lee Young-Pyo. Muslera, non esente da colpe in occasione del goal con la sua incerta uscita, perde dunque la sua imbattibilità.

Il pareggio è uno schiaffo per gli uruguaiani che come d’incanto riprendono ad attaccare. Tabarez si gioca la carta Lodeiro ma è nuovamente Suarez all’80° a riportare in avanti la Celeste con una vera e propria magia. Impossessatosi di una sfera vagante dopo un calcio d’angolo il numero 9 scocca un magnifico tiro a giro che si infila sul palo più lontano alle spalle del portiere. Negli ultimi minuti la Corea è ancora pericolosissima con Lee Dong ma il risultato non cambia.

I coreani, ormai una realtà del calcio internazionale, escono a testa alta dimostrando non solo un buon gioco di squadra ma anche ottime individualità. L’Uruguay ha giocato un ottimo primo tempo ma nei secondi 45 minuti di gioco ha colpevolmente arretrato il baricentro (pur continuando a mantenere il tridente) ed è stato giustamente colpito dalla rete di Lee Young-Pyo. Il talento dei sudamericani è però inesauribile e davanti alla magia di Suarez anche i coreani si sono dovuti inchinare.

URUGUAY – COREA DEL SUD 2-1

Reti: Suarez 8′pt, Chung-yong Lee 23′st, Suarez 35’st

URUGUAY (4-3-3): Muslera, Fucile, Lugano, Godin (1’st victorino), M. Pereira, Perez, Arevalo, A. Pereira (29’st Lodeiro), Cavani, Suarez (39’st A.Fernandez), Forlan . A disposizione: I.Gonzalez, Abreu, S. Fernandez, Castillo, Eguren, Scotti, Silva, Caceres, Gargano, All.: Oscar Tabarez.

COREA DEL SUD (4-4-2): Sung-ryong Jung, Du-ri Cha, Young-pyo Lee, Yong-hyung Cho, Jung-soo Lee, Jung-woo Kim, Sung-yeung Ki (40’st Ki-Hun Yeom), Jae-sung Kim (16’st Dong-gook Lee), Ji-sung Park, Chung-yong Lee, Chu-young Park. A disposizione: Woon-jae Lee, Young-kwang Kim, Hyung-il Kim, Beom-seok Oh, Min-soo Kang, Bo-kyung Kim, Nam-il Kim, Jung-hwan Ahn, Seung-yeoul Lee. All.: Jung-moo Huh.

Nicola Sbetti

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 25 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



PORTOGALLO-BRASILE 0-0

PORTOGALLO (4-1-4-1): Eduardo; Ricardo Costa, Ricardo Carvalho, Bruno Alves, Fabio Coentrao; Pepe (dal 19′ s.t. Pedro Mendes); Duda (dal 9′ s.t. Simao), Tiago, Raul Meireles (dal 39′ s..t Veloso), Danny; Cristiano Ronaldo. (3 Paulo Ferreira, 4 Rolando, 9 Liedson, 12 Beto, 13 Miguel, 18 Hugo Almeida, 22 Daniel Fernandes). All. Queiroz.

BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Michel Bastos; Gilberto Silva, Felipe Melo (dal 44′ p.t. Josuè); Dani Alves, Julio Baptista (dal 37′ s.t. Ramires), Nilmar; Luis Fabiano (dal 40′ s..t Grafite). (11 Robinho, 12 Gomes, 14 Luisao, 15 Thiago Silva, 16 Gilberto, 20 Kleberson, 22 Doni). All. Dunga.

ARBITRO: Archundia (Messico).

NOTE: Angoli 7-4 per il Brasile. Recupero: 1′ e 5′. Ammoniti: Luis Fabiano, Fabio Coentrao, Pepe, Felipe Melo per gioco scorretto, Juan e Tiago per comportamento antiregolamentare, Duda per proteste. Spettatori: 62.760.

Record


A Tarde

COREA DEL NORD-COSTA D’AVORIO 0-3

RETI: 14′ Yaya Tourè, 20′ Romaric, 81′ Kalou.

COREA DEL NORD: Ri Myong-guk; Ri Kwang-chon, Cha Jong-hyok, Pak Chol-jin, Ri Jun-il, Ji Yun-nam, Mun In-guk (67′ Choe Kum), An Yong-hak, Pak Nam-chol, Hong Yong-jo, Jong Tae-se. All.: Kim Jong Hun

COSTA D’AVORIO: Barry; Boka, Kolo Toure, Zokora, Eboué; Romaric (79′ Doumbia), Yaya Touré, Tiote; Gervinho (63′ Dindane), Drogba, Keita (63′ Kalou). All.: Eriksson

ARBITRO: Alberto Undiano (Spagna)

Soir Info


CILE-SPAGNA 1-2 (primo tempo 0-2)

MARCATORI: Villa (S) al 24′, Iniesta (S) al 37′ p.t.; Millar (C) al 2′ s.t.

CILE (4-3-3): Bravo; Isla, Jara, Ponce, Medel; Estrada, Vidal, Valdivia (dal 1′ s.t. Paredes); Gonzalez (dal 1′ s.t. Millar), Sanchez (dal 20′ s.t. Orellana), Beausejour. (Pinto, Marin, Fuentes, Contreras, Fierro, Tello, Suazo). All.: Bielsa.

SPAGNA (4-1-4-1): Casillas; Ramos, Puyol, Piqué, Capdevila; Busquets; Xabi Alonso (dal 28′ s.t. Martinez), Xavi, Iniesta, Villa; Torres (dal 10′ s.t. Fabregas). (Valdes, Reina, Albiol, Marchena, Arbeloa, Silva, Pedro, Llorente, Navas). All.: Del Bosque.

ARBITRO: Rodriguez (Mes).

NOTE: spettatori 41.958. Espulso Estrada al 37′ p.t. per somma di ammonizioni. Ammoniti Medel per gioco scorretto, Ponce per c.n.r.. Angoli: 3-4. Recupero: 2′ p.t., 2′ s.t..

Las Ultimas Noticias ABC

SVIZZERA-HONDURAS 0-0

SVIZZERA (4-4-2): Benaglio; Lichtsteiner, Grichting, Von Bergen, Ziegler; Barnetta, Inler, Huggel (dal 33′ s.t. Shaqiri), Fernandes (dal 1′ s.t. Yakin); Derdiyok, Nkufo (dal 24′ s.t. Frei). (12 Wolfli, 21 Leoni, 3 Magnin, 14 Padalino, 18 Bunjaku, 20 Schwegler, 22 Eggimann, 4 Senderos). All: Hitzfeld.

HONDURAS (4-4-2): Valladares; Sabillon, Chavez, Bernardez, Figueroa; Alvarez, W. Palacios, Thomas, Nuñez (dal 22′ s.t. Martinez); Jerry Palacios (dal 33′ s.t. Welcome), Suazo (dal 42′ s.t. Turcios). (1 Canales, 22 Escober, 4 J.Palacios, 9 Pavon, 13 Espinoza, 14 Garcia, 20 Guevara, 21 Izaguirre, 23 Mendoza). All: Rueda.

ARBITRO: Baldassi (Arg).

NOTE: spettattori 28.042. Ammoniti Thomas (H), Fernandes (S), Suazo (H), Chavez (H) e W. Palacios (H) per gioco scorretto. Angoli 5-3 per la Svizzera. Recuperi p.t. 1′, s.t. 4′.

Le Matin El Heraldo

Massimo Brignolo

GIRONE H: SVIZZERA A SECCO, QUALIFICATE SPAGNA E CILE

La Spagna supera il Cile e conquista il primo posto nel girone dove viene bocciata la sterilità svizzera.

David Villa
Foto: Ansa.it

Una rete in 270 minuti: la sterilità offensiva costa alla Svizzera la qualificazione agli ottavi di finale. I rossocrociati dovevano andare a segno contro l’Honduras per nutrire speranze di qualificazione e non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo, al contrario esponendo il fianco ai contrattacchi dell’Honduras che non voleva uscire dai Mondiali senza colpo ferire. Ne è uscito un pareggio a reti inviolate che non serve a nessuna delle due squadre che abbandonano la compagnia delle magnifiche 16 di Sudafrica 2010.

La partita clou del girone tra Spagna e Cile ha garantito lo spettacolo che era nelle previsioni: per mezz’ora la Spagna, che solo una vittoria metteva al sicuro da sorprese, ha avuto il suo da fare a controllare il calcio champagne del Cile di Bielsa. Quindici minuti a metà del primo tempo hanno rovesciato la partita: un errore del portiere Bravo in uscita fuori area su un affondo di Torres ha regalato a David Villa la palla del 1-0 al 24′ mentre 13 minuti più tardi una bella azione spagnola ha portato al goal Iniesta con contemporanea cervellotica espulsione da parte del messicano Rodriguez ai danni del cileno Estrada. A questo punto il destino del Cile è appeso ad un filo, ad una radiolina che se annunciasse una rete a Bloemfontein lo elimirebbe. Nell’intervallo Bielsa riorganizza la squadra e 2 minuti dopo il ritorno in campo Millar accorcia le distanze dalle furie rosse e scava un solco incolmabile nei confronti della Svizzera. L’ultima mezz’ora è pura accademia.

La Spagna vince il girone e incrocerà i tacchetti con il Portogallo mentre il Brasile, in un derby tutto sudamericano, affronterà un Cile che nel reparto arretrato esce decimato per le ammonizioni dalla partita di questa sera.

Massimo Brignolo