GIRONE G: BRASILE E PORTOGALLO COME NELLE PREVISIONI

Brasile e Portogallo passano il turno nel girone dove la Costa d’Avorio di Didier Drogba non è riuscita a giocare il ruolo atteso da terzo incomodo protagonista.

Brasile-Portogallo
Foto:Ansa.it

Si conclude con un nulla di fatto tra le due protagoniste principali il Girone G, il gruppo di Sudafrica 2010 che ha riservato meno sorprese nel torneo. Brasile e Portogallo, praticamente sicure della qualificazione, non hanno punto nei 90 minuti ricchi solo di nervosismo e gioco duro figlio della grande rivalità tra i due paesi: più ammonizioni, sette tutte nel primo tempo, che occasioni da goal hanno segnato un pareggio a reti inviolate che promuove i verdeoro in prima posizione e i lusitani in seconda posizione per gli ottavi di finale di martedì.

Nell’altra partita del girone, una fin qui deludente Costa d’Avorio ha tentato un tardivo risveglio nella partita contro la Corea del Nord ben consapevole che solo una goleada di proporzioni storiche unita ad una vittoria del Brasile avrebbe consentito un rocambolesco passaggio del turno. Due reti nei primi venti minuti ad opera di Yayà Tourè e di Romaric hanno acceso le speranze degli ivoriani che però non sono andati oltre un inutile 3-0 siglato al 37′ del secondo tempo da Kalou.

Massimo Brignolo

ANTEPRIMA ULTIMA GIORNATA – GIRONI G/H

Brasile già qualificato e Portogallo con un piede agli ottavi, tutto ancora da giocare nel girone H.

GIRONE G

Squadra Pts V N P GF GS DG
Brasile 6 2 0 0 5 2 +3
Portogallo 4 1 1 0 7 0 +7
Costa d’Avorio 1 0 1 1 1 3 -2
Camerun 0 0 0 2 1 9 -8

Brasile certo del passaggio agli ottavi, Corea del Nord senza più possibilità di passare il turno, Costa d’Avorio costretta a sperare in una larga sconfitta del Portogallo e a segnare una messe di gol ai nordcoreani: così si può riassumere il girone G. Ai portoghesi basta anche solo un pareggio per passare il turno, ma anche nel caso in cui il Brasile interrompa la serie positiva di diciotto partite dei lusitani, la Costa d’Avorio difficilmente potrà scavalcarli e passare il turno. Pesano infatti come macigni sugli ivoriani i sette gol segnati dal Portogallo alla Corea del Nord, che regalano alla squadra iberica un vantaggio difficilmente colmabile in termini di differenza reti: Portogallo +7, Costa d’Avorio -2 con solo una rete messa a segno. Un divario che gli ivoriani devono colmare con 10 gol, sperando per esempio di replicare i Magnifici Sette dei portoghesi e vedere il Brasile dilagare 3-0.

Il pronostico: Brasile 100%, Portogallo 98%, Costa d’Avorio 2%, Corea del Nord 0%

GIRONE F

Squadra Pts V N P GF GS DG
Cile 6 2 0 0 2 0 +2
Spagna 3 1 0 1 2 1 +1
Svizzera 3 1 0 1 1 1 0
Honduras 0 0 0 2 0 3 -3

Nonostante guidi la classifica del girone a punteggio pieno, il Cile non può ancora dirsi sicuro della qualificazione. Ai cileni basterebbe fare un punto contro la Spagna per assicurarsi l’ottavo, ma in caso di sconfitta le cose si complicherebbero parecchio: in caso di vittoria elvetica su Honduras Spagna, Svizzera e Cile si ritroverebbero in tre a pari merito con sei punti. In tal caso la Spagna godrebbe di una differenza reti migliore a quella dei cileni che, quindi, dovrebbero fare il raffronto delle reti con quelle della Svizzera. Per aver la certezza del passaggio del turno la Spagna è obbligata a vincere, mentre se pareggiasse dovrebbe sperare in un risultato positivo di Honduras. Nella remota possibilità di una sconfitta spagnola e di una vittoria honduregna, Spagna, Svizzera e Honduras si giocherebbero il secondo posto e il passaggio di turno alla differenza reti. Gli honduregni sono quasi del tutto fuori dai giochi: solo una vittoria cilena e una goleada contro gli svizzeri li potrebbe far approdare agli ottavi di finale.

Il pronostico: Cile 65%, Spagna 70%, Svizzera 60%, Honduras 5%

ALMANACCO DI SUDAFRICA 2010: 24 GIUGNO

La storia essenziale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010 raccontata, giorno dopo giorno, partita dopo partita, attraverso i tabellini e le reazioni della stampa delle nazioni in campo: una carrellata di prime pagine che fornisce uno spaccato di cultura sportiva, emozioni, tecnica giornalistica e non, design editoriale che permette di costruire un racconto non convenzionale della Coppa del Mondo 2010.



SLOVACCHIA-ITALIA 3-2 (primo tempo 1-0)

MARCATORI: Vittek (S) al 25’ p.t.; Vittek (S) al 28’, Di Natale (I) al 36’, Kopunek al 44’ s.t., Quagliarella (I) al 47’ s.t.

SLOVACCHIA (4-2-3-1): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik; Strba (dal 42’ s.t. Kopunek), Kucka; Stoch, Hamsik, Jendrisek (dal 49’ s.t. Jendrisek); Vittek (dal 47’ s.t. Sestak). (Pernis, Cech, Salata, Weiss, Sapara, Kuciak, Holosko, Jakubko, Kozak). All. Weiss.

ITALIA (4-3-3): Marchetti; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito (dal 1’ s.t. Maggio); Montolivo (dall’11’ s.t. Pirlo), De Rossi, Gattuso (dal 1’ s.t. Quagliarella); Pepe, Iaquinta, Di Natale. (De Santis, Bonucci, Bocchetti, Palombo, Marchisio, Camoranesi, Gilardino, Pazzini). All. Lippi.

ARBITRO: Webb (Ing).

NOTE: spettatori 53.412. Espulsi. Ammoniti Strba, Cannavaro, Vittek, Pekarik, Chiellini, Pepe, Mucha, Quagliarella. Recupero: 3’ p.t., 4’ s.t.

Corriere dello Sport


Pravda


PARAGUAY-NUOVA ZELANDA 0-0

PARAGUAY (4-3-3): Villar; Caniza, J.Caceres, Da Silva, Morel; Riveros, V.Caceres, Vera; Santa Cruz, Valdez (20′ st Benitez), Cardozo (20′ st Barrios). (Veron, Bonet, E.Barreto, Santana, D.Barreto, Torres, Lucas, Ortigoza, Alcaraz, Gamarra). All. Martino.

NUOVA ZELANDA (3-4-3): Paston; Reid, Nelsen, Smith; Bertos, Elliott, Vicelich, Lochhead; Killen (34′ st Brockie), Fallon (23′ st Wood), Smeltz. (Sigmund, Brown, Moss, Barron, Mc Glinchey, Clapham, Mulligan, Boyens, Christie, Bannatyne). All. Herbert.

ARBITRO: Nishimura (Giappone).

NOTE: Giornata nuvolosa, terreno in buone condizioni. Spettatori: 45.264. Angoli: 2-0 per il Paraguay. Ammoniti: V. Caceres (P), Santa Cruz (P), Nelsen (N). Recupero: 1’pt; 3’st.

Ultima Hora Waikato Times


DANIMARCA-GIAPPONE 1-3 (primo tempo 0-2)

MARCATORI: Honda (G) al 17’, Endo (G) al 30’ p.t.; Tomasson (D) al 36’, Ozazaki (G) al 42’ s.t.

DANIMARCA (4-2-3-1): Sorensen; Jacobsen, Agger, Kroldrup (dall’11’ s.t. Larsen), S. Poulsen; C. Poulsen, Jorgensen (dal 34’ p.t. J. Poulsen); Rommedahl, Tomasson, Kahlenberg (dal 18’ s.t. Eriksen); Bendtner. (Andersen, Christensen, Kvist, Mtiliga, Jensen, Gronkjaer, Enevoldsen, Beckmann). All.: Olsen .

GIAPPONE (4-3-3): Kawashima; Komano, Nakazawa, Tanaka, Nagatomo; Matsui (dal 29’ s.t. Ozazaki), Abe, Endo; Hasebe, Honda, Yo. Okubo (dal 43’ s. t. Konno). (Narazaki, Eiji, Kawaguchi, Yuji, Yuichi, Iwamasa, Yuto, Uchida, S. Nakamura, K. Nakamura, Inamoto, Tamada). All.: Okada.

ARBITRO: Damon (Sudafrica).

NOTE: spettatori 27.967. Ammoniti Kroldrup, Bendtner, C. Poulsen per gioco scorretto; Endo, Nagatomo per comportamento non regolamentare . Angoli 6-4. Tiri in porta 5 (1 traversa)-8 (1 palo). Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 0-3. Recuperi: 2’ p.t. 4’, s.t..

Ekstra Bladet Sports Nippon

CAMERUN-OLANDA 1-2 (primo tempo 0-1)

MARCATORI: Van Persie (O) al 36′ pt; Eto’o (C) su rigore al 20′, Huntelaar (O) al 38′ st.

CAMERUN (4-4-2): Souleymanou; Geremi, Mbia, Nkoulou (28’st R.Song), Assou-Ekotto; Makoun, Chedjou, Nguemo, Bong (12’st Aboubakar); Eto’o, Choupo-Moting (27’st Idrissou). (Kameni, Ndy Assembe, Bassong, A.Song, Emana, Webo, Matip, Eyong, Mandjeck). All.: Le Guen.

OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt (21’st Elia ), Sneijder, Van der Vaart (28’st Robben); Van Persie (14’st Huntelaar). (Vorm, Boschker, Van der Wiel, Ooijer, De Zeeuw, Braafheid, Schaars, Babel, Afellay). All.: Van Marwijk.

ARBITRO: Pozo (Cile).

NOTE: cielo sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori 60 mila circa. Ammoniti Kuyt, Nkoulou, Van der Vaart, Van Bronckhorst, Mbia. Angoli 6-1 per il Camerun. Recupero: 1′, 2′.

De Telegraaf

Massimo Brignolo

GIRONE E: PASSANO OLANDA E GIAPPONE

L’Olanda già qualificata arrotonda battendo il Camerun, mentre il Giappone convince nello scontro diretto con i danesi.

Mentre l’Italia, a testa china, ha dovuto cedere il passo nel percorso verso gli ottavi a Slovacchia e Paraguay, il Giappone vince in maniera netta e convincente lo scontro diretto per il passaggio del turno con la Danimarca, battendo la squadra di Morten Olsen 3-1. Un successo che sottolinea il valore effettivo di una nazionale giapponese che già aveva ben impressionato contro Olanda e Camerun.

La partita si definisce già nella prima mezz’ora: due calci di punizione di Keisuke Honda e di Yasuhito Endō al 17′ e al 30′ fissano il risultato sul 2-0 all’intervallo. A dieci minuti dalla fine, con la propria sorte ormai segnata, i danesi provano a riaprire la partita: è Jon Dahl Tomasson a ribattere in rete il proprio rigore respinto dal portiere giapponese Eiji Kawashima. Sul 2-1 la Danimarca ha bisogno di segnare altre due reti per sperare nel passaggio del turno, ma all’87’ il Giappone chiude definitivamente il match: è Shinji Okazaki a insaccare su suggerimento di Honda la rete che mette la parola fine alla partita.

Nessuna difficoltà per l’Olanda, comunque già qualificata, unica squadra finora, insieme all’Argentina, a chiudere il girone a punteggio pieno (domani potrebbero riuscirci Brasile e Cile). Gli Oranje vanno in vantaggio con Robin van Persie nel primo tempo, poi un rigore di Samuel Eto’o fa sperare il Camerun, già eliminato. All’83’ chiude la partita Huntelaar, bucando la porta difesa da Souleymanou con la rete del 2-1 finale.

Damiano Benzoni

IL MONDIALE DELL’ITALIA SI FERMA A JOHANNESBURG

Slovacchia – Italia 3-2: finisce ingloriosamente il Mondiale azzurro e l’era Lippi si chiude nel suo punto più basso.

Non bastano sedici minuti di intensità e convinzione a riparare quasi quattro ore e mezza di pochezza: l’Italia reagisce tardi, dopo esser stata per più di metà partita in balia della Slovacchia, e i tumultuosi minuti finali non le regalano quel pareggio che avrebbe significato un passaggio di turno per il rotto della cuffia, visto il concomitante pareggio 0-0 della gara di Polokwane tra Paraguay e Nuova Zelanda. Resa dei conti amara per la seconda gestione di Marcello Lippi, che lascia la Coppa del Mondo sudafricana da ultima in classifica senza aver nemmeno centrato una vittoria. Agli ottavi passano Paraguay e Slovacchia, mentre le due finaliste dell’edizione precedente mancano clamorosamente la fase ad eliminazione di Sudafrica 2010.

Il giustiziere dell’Italia è Róbert Vittek, ben sostenuto dagli instancabili Juraj Kucka e Miroslav Stoch. Proprio Vittek apre le marcature al 25′ su un passaggio sbagliato da De Rossi e intercettato da Kucka: la punta calcia dal limite dell’area e batte Marchetti sulla sua destra. Lippi cerca di cambiare le carte in tavola e di risvegliare una nazionale allo sbando: dentro Maggio per Criscito, Quagliarella per Gattuso e Pirlo per un Montolivo sbiadito e irriconoscibile rispetto alle altre due partite. L’ingresso di Pirlo e la stanchezza della Slovacchia portano Di Natale vicino al pareggio, salvato sulla linea da Martin Škrtel. Al 73′ poi, Vittek colpisce ancora, andando in rete su un cross rasoterra di Marek Hamšík. Due a zero e Italia apparentemente priva di reazioni. Eppure improvvisamente qualcosa si accende dentro agli azzurri: all’81’ Di Natale si trova tra i piedi la palla del 2-1 e poco dopo Quagliarella si vede annullare il pareggio per fuorigioco. La rete che spezza i cuori degli azzurri arriva all’89’, con Cannavaro e Chiellini fuori posizione su una rimessa laterale, facilmente infilati da Kamil Kopúnek, subentrato solo due minuti prima a Štrba.

Due minuti più tardi, gli azzurri riaprono nuovamente la partita, con un tiro di Quagliarella che batte Mucha da fuori area. Come già detto in precedenza, però, non basta una reazione frenetica nell’ultimo quarto d’ora di una Coppa del Mondo per risollevare le sorti di una nazionale. Il recupero è una lunga agonia di nervosismo e perdite di tempo da parte degli slovacchi e quando Di Natale manca la porta al 96′, l’arbitro mette fine alle sofferenze di una nazionale scialba e per nulla incisiva. Ora c’è Cesare Prandelli, che dovrà ricostruire su quanto si è visto di buono in questo Mondiale: le lacrime di Quagliarella, le discrete prestazioni di Di Natale, Montolivo e Pepe, la classe di De Rossi.

SLOVACCHIA – ITALIA 3-2 (1-0)
Ellis Park, Johannesburg

SLOVACCHIA: Mucha, Pekarík, Škrtel, Ďurica, Zabavník, Hamšík (c), Štrba (87′ Kopúnek), Kucka, Stoch, Vittek (92′ Šesták), Jendrišek (94′ Petráš).

ITALIA: Marchetti, Zambrotta, Cannavaro (c), Chiellini, Criscito (46′ Maggio), Gattuso (46′ Quagliarella), De Rossi, Montolivo (56′ Pirlo), Pepe, Iaquinta, Di Natale.

ARBITRO: Webb (ENG)

GOL: 25′ e 73′ Vittek (SVK), 81′ Di Natale (ITA), 89′ Kopúnek (SVK), 92′ Quagliarella (ITA)

NOTE: ammoniti Mucha, Pekarík, Štrba, Vittek (SVK), Chiellini, Cannavaro, Pepe, Quagliarella (ITA).

Damiano Benzoni