Dopo il successo contro la Spagna, l’Italia batte anche il Montenegro (11-10) agli Europei di Zagabria.
Chi aveva già battuto il titolo “Amaro Montenegro”, per commentare quella che sembrava essere una probabile sconfitta dell’Italia contro i campioni europei in carica, ha dovuto ben presto rifare tutto da capo. Perché il Settebello, nella seconda uscita agli Europei di Zagabria, non sfigura. Anzi. Bissa la vittoria di ieri contro la Spagna e batte anche la squadra di Petar Porobić, indubbiamente una delle candidate più credibili all’oro continentale, al termine di un’altra battaglia all’insegna della sofferenza (11-10).
Tra le file dei montenegrini debutta tra i pali Šefik, il portiere che fino a due anni fa difendeva la porta della Serbia, mentre Campagna schiera lo stesso sette titolare della partita contro la Spagna, con un’unica eccezione: fuori Deni Fiorentini, dentro Figlioli, al rientro dopo la giornata di squalifica comminatagli alla Vodafone Cup in Ungheria. Ma il risultato non cambia, il Settebello parte bene. Benissimo. Dopo aver indotto all’errore il neoacquisto recchelino Ivović in situazione di superiorità numerica, è Felugo a gonfiare la rete proprio sul rientro di un giocatore avversario dal pozzetto. Si riparte dal centro: il Montenegro guadagna un’altra espulsione e, questa volta, Mlađan Janović non si fa pregare siglando il pareggio dei balcanici. Che, un minuto dopo, raddoppiano con Gojković. L’Italia non si perde d’animo e, dopo il salvataggio di Šefik su Gallo, raggiunge gli Squali rossi con Luongo che sorprende l’estremo difensore avversario. E quando la prima frazione volge ormai al termine, Gitto opera il sorpasso con un tiro diretto dalla linea dei cinque metri. Nel secondo quarto, poi, l’Italia cala il poker con una bordata di Deni Fiorentini: toccato il massimo vantaggio, gli azzurri replicano il gioco del gatto e del topo anche contro i montenegrini, che accorciano le distanze con Jokić che sfrutta un altro uomo in più. Il leit motiv prosegue con Figlioli che segna il suo primo gol in un Europeo: il Montenegro prova a cambiare tattica, dirottando i palloni a centroboa con la speranza di guadagnare espulsioni o rigori. A favore dei balcanici vengono decretate due massime punizioni e, dalla linea dei cinque metri, il savonese Mlađan Janović trafigge Tempesti in entrambe le occasioni. Di nuovo parità: 5-5. E così sarà pure a fine parziale, con Petrović che risponde al gol in superiorità di Figlioli.
Nell’intervallo l’Italia cambia – come da regolamento – la porta da difendere, ma non il proprio (efficiente) stile di gioco. E trova il nuovo vantaggio con Felugo che sfrutta l’espulsione temporanea di Petrović. Potrebbe allungare ulteriormente, ma il rigore di Figlioli si stampa sul palo. Scampato il pericolo, il Montenegro si proietta in avanti e, con Mlađan Janović in superiorità, riprende per la quarta volta gli azzurri. E, così come era successo nella frazione iniziale, i balcanici sorpassano ancora il Settebello con Nikola, il fratello maggiore degli Janović, un passato con la calottina del Posillipo. Ma è un fuoco di paglia: trascorrono trenta secondi e, dopo il salvataggio sulla conclusione di Figlioli, Šefik capitola sul giovane Luongo, che conferma così le belle premesse nel percorso di avvicinamento agli Europei. Poi Aicardi segna il primo gol dell’Italia dalla posizione di centroboa, ma Ivović in superiorità frena ancora la possibile fuga azzurra. Il match si decide, così, negli ultimi otto minuti: nel giro di venti secondi Mlađan Janović e Felugo si imitano vicendevolmente segnando all’altezza della linea del rigore, poi a poco più di due minuti dall’epilogo è di Christian Presciutti il gol della vittoria italiana, con l’attaccante del Brixia che buca il neoentrato Radić da dieci metri. Gitto prima e Tempesti poi, nella delicata fase difensiva, completano l’impresa del Settebello. A punteggio pieno dopo due giornate, a punteggio pieno dopo aver sconfitto vicecampioni del mondo e campioni d’Europa: se qualcuno lo avesse detto un mese fa, lo si sarebbe accusato di essere un visionario. Domani delicata sfida con la Romania, che questa mattina ha inflitto il secondo ko consecutivo alla Spagna.
Piccola nota a margine: la cronaca che avete letto è frutto del comunicato dell’ufficio stampa della Federnuoto italiana e del resoconto, minuto per minuto, sul sito ufficiale della Omega. Questo perché la televisione croata ha deciso di oscurare gli incontri del mattino, compreso quello degli azzurri. Difficile capire il motivo: qualche anno fa la LEN, massimo organo degli sport acquatici nel Vecchio Continente, aveva spinto affinché la pallanuoto avesse un suo Europeo, separatamente da quelli di nuoto. E tutto questo per garantire maggior visibilità (?). Questa sì che si chiama strategia di marketing.
Lunedì 30 agosto 2010
ITALIA-MONTENEGRO 11-10 (3-2, 3-4, 3-3, 2-1)
Mladost Sports Center, Zagabria
ITALIA: Tempesti, Gallo, Figlioli 2, Gitto 1, Felugo 3, Presciutti 1, Aicardi 1; Pastorino, Luongo 2, Bertoli, Giacoppo, Fiorentini 1, Deserti. All. Campagna.
MONTENEGRO: Šefik, Vukčević, Tičić, Ivović 1, N. Janović 1, M. Janović 5, Gojković 1; Radić, Petrović 1, Pasković, Danilović, Zloković, Jokić 1. All. Porobić.
ARBITRI: Kun (Ungheria) e Stravidis (Grecia).
NOTE: superiorità numeriche Italia 5/6, Montenegro 7/10. Al 3’30” del terzo tempo Figlioli sbaglia un rigore.
Simone Pierotti