CICLISMO – IL SUCCESSO DI PINOTTI CHIUDE LA SETTIMANA TRICOLORE

Tutti i risultati della Settimana Tricolore che ha assegnato i titoli italiani

Marco PinottiNessuna sorpresa nella giornata conclusiva dei campionati italiani di ciclismo. Marco Pinotti, il miglior cronoman italiano degli ultimi anni e reduce da un ottimo giro d’Italia, si riconferma campione d’Italia rifilando un minuto secco a Cataldo e ottenendo la seconda vittoria in stagione. In campo femminile terzo tricolore a cronometro in carriera per Tatiana Guderzo. Fra gli under 23 il successo va a Mammini.

Si chiude così la Settimana tricolore; ottima la cornice di pubblico, peccato solo per l’annullamento delle gare in linea dell’hand bike e dei paralimpici.

Tutti i risultati:

Sabato 19 giugno 2010
Mogliano Veneto (Tv)
Hand Bike e Paralimpici
Cronometro Uomini:
MH1: Mauro Cattai (società  Basket e Non Solo) 26’03’. MH2: Vittorio Podestà (HCR Team) 23’42”. MH3: Giovanni Achenza (S.I.S.A. ASD). MH4: Alessandro Zanardi (GSC Giambenini) 23’44’’. MT2: Giorgio Farroni (Endurancenter Giacomazzi) 30’38”. MB: Luca Pizzi – Ivano Pizzi (Pol.Dil. Eureka) 19’28”. MC1: Massimo Bortoletti (Basket e Non Solo) 28’18”. MC2: Fabrizio Macchi (UC Trevigiani Dynamon Bottoli) 21’55”. MC3: Paolo Viganò (GS Fiamme Azzurre) 21’42”. MC4: Roberto Margna (Enduracenter Giacomazzi) 21’54”. MC5: Andrea Tarlao (Enduracenter Giacomazzi) 20’12”.
Cronometro Donne:
H1 Graziella CALIMERO (CUS Verona) 46’03”. H2: Francesca FENOCCHIO (Sportabili Alba) 29’35”. WH3: Valeria CORAZZIN (Basket e Non Solo) 35’42”. WB: Patrizia SPADACCINI-Daniela FLORIDUZ (SC Fontanafredda-Basket e Non Solo) 24’05”. WC4: 1°Silvana VINCI (Team MG K Vis-LGL-Viner) 27’08”. WC5: 1°Desirè CRISAFULLI (Moveo ASD) 29’35”.
Allievi Uomini – prova a cronometro – 8,6 Km
1. Riccardo Donato ASS. DILETT. U.C. MIRANO 11’39’’
2. Federico Zurlo A.S.D.POSTUMIA 73 DINO LIVIERO a 8″
3. Philippe Chini U.S.AURORA PETROLVILLA GROUP a 10″
Allievi Donne – prova a cronometro – 8,6 Km
1. Sara Romanin C.S. LIBERTAS SCORZE’ 13’00”
2. Ilaria Bonomi OFF.ALBERTI U.C. VAL D’ILLASI a 7″
3. Jessica Schiavo G.S. C.M.B. CYCLE WOMEN a 7″
Juniores Uomini – prova a cronometro – 20,9 Km
1. Luca Sterbini GUAZZOLINI CORATTI – FASSA BORTOLO 26’31”
2. Stefano Verona GS BERTI MOBILI BENASSI a 13″
3. Mirko Trosino TEAM AMBRA CAVALLINI VANGI a 15″
Juniores Donne – prova a cronometro – 15,4 Km
1. Susanna Zorzi ARTUSO-LIEVORE DETERSIVI-AVANTECH 22’28”
2. Viviana Gatto ARTUSO-LIEVORE DETERSIVI-AVANTECH a 1″
3. Rossella Ratto CASSINA RIZZARDI a 13″
Martedì 22 giugno 2010
Vidor (Tv)
Juniores Uomini – prova in linea – 138,6 Km
1.Paolo Simion GIORGIONE ALISEO VENTILCONV. 3h28’02’’
2. Ignazio Moser U.S. MONTECORONA
3. Luca Wackermann CICL. BIRINGHELLO
Mercoledì 23 giugno 2010
Riese Pio X (Tv)
Juniores Donne – prova in linea – 82,2 Km
1. Susanna Zorzi ARTUSO-LIEVORE DETERSIVI-AVANTEC 2h15’28’’
2. Elena Cecchini SC VECCHIA FONTANA a 50″
3. Rossella Ratto CASSINA RIZZARDI st
Donne Elites – prova in linea – 137 Km
1. Monia Baccaille G.S. FIAMME AZZURRE 3h44’31”
2. Alessandra D’Ettorre G.S. FORESTALE st
3. Lorena Foresi GS. SAFI PASTA ZARA MANHATTAN st
Giovedì 24 giugno 2010
Motta di Livenza (Tv)
Elites senza contratto – prova in linea – 174,9 Km
1. Federico Rocchetti CASATI NGC PERREL A.S.D. 3h42’01”
2. Thomas Tiozzo S.C. F.W.R. BATA CICLISMO st
3.Marco Da Castagnori EL A.S.DIL. U.C. PISTOIESE 1930 st
Venerdì 25 giugno 2010
Pieve di Soligo (Tv)
Under 23 – prova in linea – 164,8 Km
1. Stefano Agostini G.S. ZALF DESIREE FIOR 4h12’49”
2. Stefano Locatelli BERGAMASCA COLPACK DENARDI st
3. Salvetti Tommaso BRUNERO-CAMEL-PEDALANDO IN LANG st
Sabato 26 giugno 2010
Conegliano (Tv)
Professionisti – prova in linea – 259,6 Km
1. Giovanni Visconti ISD NERI GIAMBENINI 6h46’36”
2. Ivan Santaromita LIQUIGAS-DOIMO a 46″
3. Alessandro Ballan BMC RACING TEAM a 50″
Domenica 27 giugno 2010
Treviso
Donne Elite – prova a cronometro – 26,9 Km
1. Tatiana Guderzo G.S. FIAMME AZZURRE 36’50”
2. Silvia Valsecchi ASD G.S. TOP GIRLS a 23″
3. Noemi Cantele COLUMBIA HTC WOMEN a 33″
Under 23 – prova a cronometro – 26,9 Km
1. Matteo Mammini G.S. MASTROMARCO nd
2. Gianluca Leonardi MARCHIOL-PASTA a 17″
3. Alessandro Stocco U.C. TREVIGIANI DYNAMON BOTTOLI a 21″
Professionisti – prova a cronometro – 37,3 Km
1. Marco Pinotti TEAM HTC-COLUMBIA 44’32”
2. Dario Cataldo QUICK STEP a 1’00”
3. Adriano Malori LAMPRE-FARNESE VINI a 1’38”

Nicola Sbetti e Marco Regazzoni

INGHILTERRA: FALLIMENTO EPICO

Danno e beffa per l’Inghilterra di Capello, travolta 4-1 dai tedeschi ed eliminata dal Mondiale.

Fonte: ANSA

La sconfitta era nell’aria, ma che potesse essere così pesante era difficile immaginarlo: dopo le brutte prestazioni profuse in un girone più che abbordabile non ci si poteva aspettare molto da un’Inghilterra spenta, sfilacciata e sconclusionata, oltre che spuntata. I problemi dei Figli di Albione non si sono però notati solo là davanti, dove i postumi dell’infortunio patito da Rooney si sono fatti sentire sulle prestazioni dello stesso: prendere quattro reti in un ottavo di finale è sintomo di mancanza della giusta amalgama, in una squadra con falle notevoli. Non si può poi nemmeno attribuire tutta la colpa a James, portiere che comunque ha messo del suo nella sconfitta. La difesa ha fatto acqua, specialmente in mezzo, così come il centrocampo che si è fatto prendere troppo spesso d’infilata. Barry, poi, ha giocato una partita assolutamente negativa. E nonostante questo è stato tolto solo a dieci minuti dal termine. Capello, insomma, ha le sue belle responsabilità al riguardo e nonostante avesse appena rinnovato sino al 2012 si troverà ora sommerso dalle critiche: non è assolutamente detto che il suo rapporto con la nazionale inglese continuerà oltre questo Mondiale.

I tedeschi invece si confermano ancora una volta una squadra capace di esaltarsi sui grandi palcoscenici. Sono infatti loro a detenere il record di presenze in semifinale (traguardo raggiunto in undici occasioni, come loro nessuno mai) e sono proprio loro a dare sempre quell’impressione di solidità contro cui vanno poi spesso a sfaldarsi altre squadre, quand’anche più quotate come è il caso dell’Inghilterra odierna (che, sulla carta, era squadra superiore a quella tedesca). E se in Italia ci disperiamo pensando a quello che sarà della nostra nazionale in Germania il futuro appare radioso: negli ultimi anni, infatti, i tedeschi hanno raccolto anche grandi risultati a livello giovanile e quei ragazzi, alcuni dei quali già in campo oggi, assicurano un futuro di livello a questa squadra.

La partita, comunque, è stata sicuramente influenzata da una decisione arbitrale più che discutibile: poco dopo il goal dell’1 a 2 realizzato da Upson, capace di riaprire il match svettando in mezzo all’area teutonica, era arrivato il pareggio di Lampard, abile a sfruttare un cattivo posizionamento di Neuer per batterlo con un tiro da fuori. Il pallone, però, ha giocato un brutto scherzo agli inglesi e, soprattutto, ad arbitro ed assistente: dopo aver sbattuto contro la traversa è infatti rimbalzato al di là della linea di porta, per poi però uscirne traendo quindi in inganno la terna, che ha deciso di lasciar correre il gioco. Decisione davvero tremenda che ha sicuramente influenzato il match: perché se da una parte è vero che la Germania ha assolutamente meritato di vincere, è anche altrettanto vero che una vittoria così larga è avvenuta solo grazie ai buchi dovuti allo sbilanciamento inglese, con i ragazzi di Capello troppo intenti a cercare il pareggio e presi d’infilata dai contropiedi tedeschi. Quarantaquattro anni dopo il Mondiale inglese, insomma, la Storia ha presentato il conto. Che per i Figli di Albione è risultato salatissimo.

Domenica 27 giugno 2010
GERMANIA – INGHILTERRA 4-1 (2-1)
Free State, Bloemfontein (RSA)

GERMANIA: Neuer – Lahm (c), Friedrich, Mertesacker, Boateng – Schweinsteiger, Khedira – Müller (72′ Trochowski), Özil (83′ Kießling), Podolski – Klose (72′ Gómez).

INGHILTERRA: James – Johnson (87′ Wright-Phillips), Upson, Terry, A.Cole – Milner (64′ J.Cole), Lampard, Barry, Gerrard (c) – Defoe (71′ Heskey), Rooney.

ARBITRO: Larrionda (URU)

GOL: 20′ Klose (GER), 32′ Podolski (GER), 37′ Upson (ENG), 67′ e 70′ Müller (GER)

NOTE: ammoniti Friedrich (GER) e Johnson (ENG). Al 38′ l’arbitro non ha assegnato una rete valida a Lampard (ENG).

F1: VETTEL CHIUDE UN WEEKEND PERFETTO

Sebastian Vettel su Red Bull vince il GP d’Europa a Valencia, precedendo Lewis Hamilton e Jenson Button su McLaren

Valencia
Foto: Ansa.it

In pochi alla vigilia del Gp d’Europa avrebbero scommesso su una vittoria di Sebastian Vettel, e invece il tedeschino ha servito a tutti un fine settimana perfetto. Pole position e vittoria, comandando dal primo all’ultimo giro, controllando il ritorno di Lewis Hamilton, l’unico che dopo la frattura creata dalla safety car è riuscito a mantenersi a una distanza accettabile dalla Red Bull. Gara comunque pesantemente alterata dallo spaventoso incidente di Webber – esatta copia dell’incidente occorso la mattina a Josef Kral nella gara di Gp2 – e dal corollario di safety car e mosse più o meno furbe sfoggiate da parte di parecchi piloti.  Lewis Hamilton su tutti, ma anche il mega gruppo, Button, Hülkenberg, Barrichello, Kubica, Petrov, Sutil, Liuzzi, Buemi e de la Rosa, di piloti la cui posizione è ancora in bilico a causa della loro eccessiva velocità nel giro in cui era in pista la safety car.

Chi ne è uscita con le ossa rotte da quei giri in cui la gara ha preso la propria fisionomia, è la Ferrari, che, ligia ai regolamenti, si è vista stoppare la corsa di Alonso e Massa proprio dalla safety car appena uscita dai box, mentre Vettel davanti proseguiva indisturbato verso il suo pit stop, e Lewis Hamilton fingeva di non vedere o capire (ma a questo punto i casi nella sua carriera si stanno ripetendo un po’ troppo spesso). La penalità inflitta a Hamilton si è rivelata praticamente indolore, complice Kobayashi che ha creato un solco tra i primi due e il resto, e l’inglese che creato lo spazio per non perdere posizioni dal drive through che si è visto infliggere. Alonso e Massa dopo un’ottima partenza e le premesse di una gara molto consistente si sono visti sprofondare, e la classifica finale è probabilmente bugiarda nei confronti dei valori in pista espressi dalle vetture di Maranello.

Manca Webber autore di una partenza problematica  e poi decollato sulle ruote di Kovalainen, e rimane quello che probabilmente se ne va da Valencia con il maggior sollievo. Il suo volo ha lasciato tutti con il fiato sospeso, e le conseguenze per lui sono state minime grazie solo alla incredibile solidità raggiunte dalle Formula 1 odierne. Terzo Jenson Button, che con la sua solita gara d’attesa sfrutta ogni minima occasione e porta a casa un podio insperato. Dietro di lui il gruppo di piloti sotto investigazione.

Notevoli le prestazioni di Barrichello, Buemi e Kobayashi. Il brasiliano arriva quarto al traguardo chiudendo al meglio un fine settimana fantastico per lui e la Williams. Il giapponese si trova terzo dopo la safety car e decide di non mollare la posizione sino a una manciata di giri dalla fine. Posizione che comunque difende senza particolari problemi dagli inseguitori, girando su ritmi notevoli, e mantenendo un margine sempre di sicurezza su Button. Da incorniciare poi come riesca e riprendersi due posizioni nei giri finali con una grinta incredibile a spese di Alonso e Buemi. In una giornata di decisioni regolamentari discutibili è furbate la sua gara è stato il fatto più bello da ricordare. Sfortunato anche Schumacher, e la sua gara non è proprio giudicabile, perché dopo delle pessime prove, la sua gara non era nata male, grazie a una bella partenza ma, al pari di Alonso e Massa, l’ingresso della safety car lo risucchiato verso il fondo classificia.

Ecco comunque le classifiche, ma aspettiamoci altre sorprese nelle prossime ore:

 1.  Vettel        Red Bull-Renault           1h40:29.571
 2.  Hamilton      McLaren-Mercedes           +     5.042

 3.  Button        McLaren-Mercedes           +     7.658
 4.  Barrichello   Williams-Cosworth          +    20.627
 5.  Kubica        Renault                    +    22.122
 6.  Sutil         Force India-Mercedes       +    25.168

 7.  Kobayashi     Sauber-Ferrari             +    30.965
 8.  Buemi         Toro Rosso-Ferrari         +    31.299
 9.  Alonso        Ferrari                    +    32.809
10.  De la Rosa    Sauber-Ferrari             +    42.414

11.  Petrov        Renault                    +    43.287
12.  Rosberg       Mercedes                   +    44.382
13.  Liuzzi        Force India-Mercedes       +    45.890
14.  Massa         Ferrari                    +    46.621

15.  Alguersuari   Toro Rosso-Ferrari         +    48.239
16.  Schumacher    Mercedes                   +    48.826
17.  Di Grassi     Virgin-Cosworth            +     1 lap
18.  Chandhok      HRT-Cosworth               +    2 laps

19.  Glock         Virgin-Cosworth            +    2 laps
20.  Senna         HRT-Cosworth               +    2 laps
21.  Trulli        Lotus-Cosworth             +    4 laps

Giro più veloce: Button, 1:38.766

Ritirati:

Pilota        Team                         Giro
Hulkenberg    Williams-Cosworth            50
Kovalainen    Lotus-Cosworth               9
Webber        Red Bull-Renault             9

Classifiche:                

Piloti:                    Costruttori:             
 1.  Hamilton     127        1.  McLaren-Mercedes          248
 2.  Button       121        2.  Red Bull-Renault          218

 3.  Vettel       115        3.  Ferrari                   163
 4.  Webber       103        4.  Mercedes                  108
 5.  Alonso        96        5.  Renault                    89
 6.  Kubica        83        6.  Force India-Mercedes       43

 7.  Rosberg       74        7.  Williams-Cosworth          20
 8.  Massa         67        8.  Toro Rosso-Ferrari         12
 9.  Schumacher    34        9.  Sauber-Ferrari              8
10.  Sutil         31       

11.  Barrichello   19
12.  Liuzzi        12
13.  Buemi          9
14.  Kobayashi      7
15.  Petrov         6
16.  Alguersuari    3
17.  Hulkenberg     1       

18.  De la Rosa     1

Andrea Corbetta

CANOA SLALOM: MOLMENTI IN VETTA ALLA COPPA DEL MONDO

Daniele MolmentiUna vittoria ai Campionati Australiani (prova alternativa con i Campionati Asiatici), una vittoria la scorsa settimana a Praga e l’ennesima affermazione oggi a La Seu d’Urgell: Daniele Molmenti, campione europeo 2009, è il dominatore incontrastato della prima parte della stagione di Coppa del Mondo di Canoa Slalom.

Quando manca ancora una prova che si svolgerà il prossimo fine settimana ad Augsburg, il canoista di Pordenone, a punteggio pieno con 180 punti, ha 47 punti di vantaggio sullo svizzero Kurt, l’avversario più ostico quest’anno.

Conclusa la Coppa del Mondo, la stagione continuerà con il recupero dei Campionati Europei previsto per il 15 agosto a Bratislava e i Campionati Mondiali che si svolgeranno dal 9 al 12 settembre a Tacen in Slovenia.

Massimo Brignolo

MORNÉ STEYN E IL SUDAFRICA DEMOLISCONO GLI AZZURRI

Morné Steyn mette a tacere i dubbi di settimana scorsa, guidando con mano il Sudafrica a una larga vittoria sugli azzurri.

Nulla ha potuto stavolta l’Italia, demolita da un Sudafrica ben più convincente di quello visto settimana scorsa e sapientemente guidato da Morné Steyn, ormai consacrato come apertura titolare degli Springboks. Vessante il punteggio finale, che vede i sudafricani trionfare 55-11 nella gara di East London: sette mete a una con Steyn, due volte in meta nella prima mezz’ora, autore di 22 dei 27 punti della sua squadra nel primo tempo e di altri sei nella ripresa.

Nonostante l’ampiezza del punteggio, rimane qualche ombra sul gioco sudafricano alla vigilia del Tri Nations: a un grande pack e a un’apertura di valore come Morné Steyn non corrisponde una linea di trequarti che possa creare grossi problemi a Australia e Nuova Zelanda: Januarie non ha dimostrato la solidità necessaria, i centri sono molto macchinosi e la maglia numero 15, se Peter de Villiers si ostina nella sua scelta di non convocare François Steyn, rimane un’incognita irrisolta. A un anno di distanza dalla Coppa del Mondo, riuscire a registrare il gioco dei trequarti è vitale. Convince invece tutta la mischia: Spies è ormai assodato all’otto, Louw si è guadagnato in questo tour l’ipoteca sulla maglia numero 7, la seconda linea è un reparto solido e ricco di opzioni e in Gurthrö Steenkamp i Boks hanno trovato una macchina per demolizioni di prima linea invidiabile. Ad affiancarlo tornerà per il Tri Nations Tendai Mtawarira, conosciuto come The Beast, il pilone nativo dello Zimbabwe che non era stato più chiamato in nazionale dopo una richiesta ministeriale di non convocare atleti che non fossero in possesso del passaporto sudafricano, recentemente ottenuto dal pilone degli Sharks.

L’Italia ha giocato in maniera diligente, è riuscita a spegnere le maul sudafricane sul nascere e ha avuto la possibilità di confezionare una bella meta per un giovane promettente come Michele Sepe. La coperta della nazionale di Mallett sembra ormai troppo corta però: a meno di terremoti nel movimento rugbistico, la nazionale sembra non avere più molto potenziale da realizzare. Se non ci sarà materiale per un rinnovamento generazionale, e se questo rinnovamento non verrà gestito bene, l’Italia potrebbe declinare in fretta nei prossimi anni. Fanno ben sperare individualità come quelle di Sepe, Zanni e di un Simon Picone che riesce a dare il ritmo anche dietro a una mischia che soffre, ma è l’ora di dare spazi importanti anche agli under 25. In questo senso, ha poco significato affidare il ruolo di apertura a un trentaduenne incompleto per il ruolo come Craig Gower, scelta che limita le opzioni di gioco al piede, ormai vitale per sopravvivere a livello internazionale, soprattutto se si tiene all’ala un Mirco Bergamasco poco utile soltanto per piazzare. Monumentale, come sempre, Sergio Parisse, tornato in maniera convincente dal suo lungo infortunio: il capitano però è costretto ormai da tempo a tirare la carretta da solo, sobbarcandosi anche più incombenze del necessario (due tentativi di drop nella partita di East London), mentre è necessario evitare che il suo rendimento cali come è successo ai vari Bergamasco, Castrogiovanni e Bortolami.

Sabato 26 giugno 2010
SUDAFRICA – ITALIA 55-11 (27-6)
Buffalo City Stadium, East London (RSA)

SUDAFRICA: Aplon – J.de Villiers, Fourie, de Jongh (60′ Pienaar), Habana (60′ Oliver) – M.Steyn (61′ James), Januarie – Spies, Louw, Burger (61′ Potgieter) – Bekker, B. Botha (61′ van der Merwe) – du Plessis (61′ BJ Botha), Smit (c) (70′ Ralepelle), Steenkamp.

ITALIA: McLean – Sepe, Canale, Masi, Mi.Bergamasco – Gower (71′ Bocchino), Picone (52′ Tebaldi) – Parisse (c), Derbyshire (60′ Zanni), Vosawai – Bortolami (52′ Geldenhuys), Del Fava – Cittadini (63′ Sbaraglini), Ongaro (52′ Ghiraldini), Perugini (80′ Cittadini).

ARBITRO: Small (ENG)

MARCATORI
4′ p. M.Steyn RSA 3-3
8′ p. Mi.Bergamasco ITA 3-3
11′ mt. M.Steyn RSA 10-3
15′ p. Mi.Bergamasco ITA 10-6
20′ p. M.Steyn RSA 13-6
31′ mt. M.Steyn RSA 20-6
37′ m. Spies t. M.Steyn RSA 27-6
Fine Primo Tempo 27-6
52′ m. du Plessis t. M.Steyn RSA 34-6
57′ m. Habana t. M.Steyn RSA 41-6
60′ m. van der Merwe t. M.Steyn RSA 48-6
65′ m. Sepe ITA 48-11
79′ m. BJ Botha t. Pienaar RSA 55-11
FINALE 55-11

Damiano Benzoni