SETTEROSA EPICO, È SEMIFINALE!

Battuta ai rigori (14-12) l’Australia al termine di un match bellissimo. Ora la Grecia, bestia nera delle azzurre.

“Questa squadra è giovane ma forte”. Parole profetiche, quelle pronunciate alla viglia da Monica Vaillant, già campionessa del Setterosa e oggi motivatrice della nazionale femminile: le azzurre di Fabio Conti sconfiggono l’Australia, una delle pretendenti al titolo mondiale, e conquistano la semifinale, dove troveranno un’altra favoritissima, la Grecia. Certo è che dopo il 14-12 inflitto, seppur dopo i tiri di rigore, alle oceaniche questa Italia è capace di tutto, ma proprio tutto.

La stessa partita odierna è una summa di tutto ciò che una squadra di pallanuoto possa fare, nel bene e nel male. Il primo tempo è piacevole, nonostante il risultato con cui termina dia adito a considerazioni di ben altro tenore: va a segno un solo tiro, quello dell’australiana Melanie Rippon in ripartenza dopo una conclusione alta di Cotti. La palla scotta: 0/7 il rapporto tra gol e conclusioni a rete delle azzurre, simile – 1/9 – quello delle Stingers. Poi succede l’inaspettato: l’Italia si sveglia, e gioca otto minuti che rasentano la perfezione. L’Australia non trova più il gol, neppure in superiorità numerica e la temutissima Webster centra solo due legni. Il Setterosa, invece, regala al pubblico di Shanghai una bellissima dimostrazione: spettacolare la Frassinetti al centro, che conquista ben due rigori trasformati da Emmolo e Savioli, bravissima quest’ultima che segna il momentaneo 1-1 concludendo impeccabilmente una controfuga. In chiusura, poi, un’altra gioia: la giovanissima Pomeri, classe 1993, segna il suo primo gol ad un Mondiale superando la McCormack sul primo palo dal lato destro, non certo la migliore delle posizioni per chi tira di destro. Bello, bellissimo. Forse troppo, per essere vero.

E infatti, come per incanto – o forse perché è una delle migliori squadre del pianeta – l’Australia rialza il capo. E per il Setterosa son dolori. La difesa a uomini dispari regge che è una meraviglia, e difatti le oceaniche chiuderanno l’incontro con un eloquente 0/7 in superiorità. I problemi, semmai, arrivano dal perimetro, dove Ralph e Rebecca Rippon infilano senza pietà la Gorlero, e dai movimenti senza il pallone delle centrovasca australiane. E così, se in due tempi il pubblico si gode appena cinque reti, in soli otto minuti ne vede segnare esattamente il doppio: con un tempo ancora da giocare l’Italia conduce di misura (8-7). L’ultimo periodo è perfettamente speculare al primo: tanti errori in fase di conclusione da ambo le parti, qualche fallo fischiato ai rispettivi centroboa e solo l’Australia va a segno, con Beadsworth che griffa il pareggio dopo una superiorità numerica sciupata dalle azzurre.

Si va ai supplementari e, paradossalmente, la squadra più stanca sembra proprio l’Italia a dispetto dei tre giorni di riposo: sono, infatti, le Stingers a trovare nuovamente la via del gol, con la Gorlero che capitola sulla palombella maligna della Ralph. L’incantesimo del Setterosa, a digiuno di reti da oltre dieci minuti, viene spezzato solamente nella seconda parte della proroga: il merito è di Giulia Emmolo che realizza in superiorità numerica. Due minuti più tardi, quando l’Italia beneficia di una superiorità numerica a pochi secondi dal termine, si verifica la stessa, identica azione ma con esito diverso: la palla, anziché gonfiare la rete, incoccia il palo. E adesso i rigori. Segnano tutte, fino al quarto tentativo delle australiane: Ralph conclude alla sua sinistra, Gorlero vola e vendica il pallonetto dell’8-9. Sull’altra sponda, Frassinetti spiazza Brown, scesa in acqua proprio per i tiri di rigore: è fatta. L’Italia va in semifinale, l’Italia batte l’Australia, come già avvenne ai Mondiali di Perth del 1998 e a Fukuoka tre anni dopo. Guarda caso, il Setterosa salì sul punto più alto del podio. Segnale premonitore?

 

Lunedì 25 luglio 2011
ITALIA-AUSTRALIA 14-12 dtr (0-1, 4-0, 4-6, 0-1; 0-1, 1-0; 5-3)
Natatorium, Shanghai

 

ITALIA: Gorlero, Abbate, Casanova, Pomeri 1, Savioli 2, Lapi, Colaiocco, Bianconi 3, Emmolo 2, Rambaldi, Cotti, Frassinetti 1, Gigli. All. Conti.

AUSTRALIA: McCormack, Beadsworth 2, Smith, Rebecca Rippon 1, Moran, Knox 1, Webster 1, Gynther, Ralph 2, Lincoln Smith, Melissa Rippon 1, Zagame 1, Brown. All. McFadden.

ARBITRI: Juház (HUN) e Borrell (ESP).

NOTE: superiorità numeriche Italia 3/9 + 3 rig., Australia 0/7. Sequenza rigori: Bianconi gol, Gynther gol, Cotti gol, Webster gol, Emmolo gol, Knox gol, Pomeri gol, Ralph parato, Frassinetti gol.

SHANGHAI, AL VIA I QUARTI

Australia per il Setterosa, Spagna per il Settebello: in palio semifinali e un posto per Londra 2012.

Tre giorni di riposo, tre giorni per ricaricare le pile, tre giorni per studiare vizi e virtù degli avversari. Adesso, però, è il momento di tuffarsi nuovamente, consapevoli che è vietato sbagliare. I Mondiali di nuoto di Shanghai entrano nel vivo della competizione nei due tornei di pallanuoto: domani le nazionali femminili scendono in acqua al Natatorium per disputare i quarti di finale, martedì toccherà agli uomini. Chi vince la seconda tornata di partite da dentro o fuori – ieri e oggi è stata la volta degli spareggi per i quarti – entra in zona medaglie e, soprattutto, si qualifica per le Olimpiadi di Londra.

Il Setterosa, dopo la vittoria con qualche brivido sulla Cina, si appresta ad affrontare l’Australia che, ieri, ha sconfitto in dirittura d’arrivo l’Ungheria (10-9). Avversario ostico e sulla carta superiore, il gruppo allenato da Greg McFadden: ai Mondiali giocati in casa a Melbourne, nel 2007, ottenne l’argento ed in quella squadra comparivano le esperte sorelle Rippon – Rebecca e Melissa -, il centroboa Gemma Beadsworth – il fratello Jamie è stato in nazionale maschile – e Bronwen Knox. Ma il vero spauracchio del Setterosa si chiama Rowena Webster: attaccante classe 1987, può occupare più ruoli ed è la miglior marcatrice delle Stingers con undici reti personali, quattro segnate nella sola partita con l’Ungheria. Se la difesa azzurra riesce a limitarla, le semifinali potrebbero non essere un miraggio. Esperienza da vendere anche in porta con Alicia McCormack, altra reduce dal secondo posto di quattro anni fa.

Quarto di finale carico di significato, invece, per il Settebello che affronta la Spagna vittoriosa di misura sull’Australia (9-8) e vicecampione in carica: sarà, innanzitutto, un derby tra cubani naturalizzati. Da una parte c’è l’azzurro Amaurys Pérez, difensore classe 1976, nella selezione iberica ha fatto il suo ritorno il centroboa Iván Pérez, 40 anni lo scorso giugno: dati i rispettivi ruoli, è molto probabile che si ritrovino a marcarsi l’un l’altro. C’è poi la cabala: nelle ultime edizioni dei Mondiali ha sempre vinto la Spagna, anche se un anno fa, a Zagabria, un successo sugli iberici segnò l’esordio dell’Italia agli Europei. Successe nel 2001 a Fukuoka in semifinale (4-2), si è ripetuto quattro anni dopo a Montréal – 7-5 nel girone eliminatorio e 7-4 nelle semifinali per i piazzamenti dal quinto all’ottavo posto – ed un paio di anni più tardi a Melbourne, ai quarti di finale (7-5). E, infine, c’è il ricordo della leggendaria finale olimpica di Barcellona 92, con la rete dell’azzurro Gandolfi che regalò l’oro al Settebello chiudendo una sfida protrattasi addirittura per sei tempi supplementari). Detto del sempiterno centroboa di origini caraibiche, quattro sono gli avversari da tenere d’occhio nel settebello di Rafa Aguilar: Guillermo Molina, possente centrovasca in forza alla Pro Recco; il compagno di club Felipe Perrone, difensore con licenza di segnare (tre gol su altrettanti tentativi a rete contro gli australiani); Marc Minguell, recentemente acquistato dal Posillipo; Javier García, fastidioso mancino del Primorje reduce da una tripletta negli ottavi di finale.

Nelle altre sfide, in campo femminile c’è già una finale anticipata, quella tra Stati Uniti e Russia, con le americane, campionesse mondiali in carica, che partono da favorite. Da seguire anche Grecia-Olanda, mentre il Canada dovrebbe spuntarla sulla Cina che sarà, come sempre, seguita dal pubblico di casa. Tra gli uomini è da appuntare il derby balcanico – ma guarda un po’… – tra Croazia e Montenegro: da questa sfida uscirà il nome dell’avversaria di Italia o Spagna in semifinale. Nell’altra parte del tabellone, l’Ungheria parte avvantaggiata contro gli Stati Uniti mentre la Germania non dovrebbe impensierire i campioni mondiali in carica della Serbia.

 

AI QUARTI ANCHE IL SETTEBELLO

Vittoria sulla Germania (7-6) dopo una rincorsa di tre tempi: la pallanuoto qualifica entrambe le nazionali ai quarti.

Se non accede direttamente ai quarti di finale dei Mondiali di Shanghai sia con la nazionale femminile che con quella maschile non è l’Italia. Se non vince di misura, e con tanta sofferenza, l’ultima partita della fase eliminatoria non è l’Italia. Viva il Setterosa, allora, che evita gli spareggi tra seconde e terze classificate domando le cinesi per 10-9. E viva anche il Settebello che sconfigge una Germania più coriacea che mai – 7-6 il finale, ma sarebbe bastato anche un pareggio -, si qualifica per i quarti di finale ed evita di incrociarvi la temibile Serbia. Chiaro, è ancora presto per dirlo, ma viene da pensare che, sulla scia del doppio argento messo al collo in World League, tanto le donne quanto gli uomini stiano ridando alla pallanuoto italiana quel prestigio che pareva oramai smarrito, dopo anni e anni di trionfi.

Due vittorie simili, quelle del Setterosa prima e del Settebello poi, nella giornata decisiva della fase eliminatoria: entrambe costituivano uno scontro diretto per la vetta del girone, entrambe sono state strappate con un solo gol di vantaggio. Eppure sono maturate in maniera diversa, quasi agli antipodi. Mentre le ragazze di Fabio Conti hanno subìto il ritorno delle cinesi dopo tre tempi da regine indiscusse dell’acqua, gli uomini di Sandro Campagna inseguono gli scorbutici tedeschi per buona parte dei ventiquattro minuti, salvo poi tramortirli nell’ultimo parziale. Dopo gli iniziali vantaggi siglati da Figlioli (1-0) e Aicardi (2-1), il Settebello smarrisce la diritta via: a destare stupore sono le reti incassate con la difesa schierata a uomini pari – quattro su sei totali – che mettono a nudo la giornata nera di Stefano Tempesti, beffato dai non irresistibili fendenti di Real e dell’ex posillipino Politze. Compassato, poco lucido in fase di conclusione, il Settebello arriva all’intervallo lungo sotto di due reti ed il distacco rimane tale per buona parte del terzo parziale.

Ed è proprio nella prima, vera situazione di difficoltà di questo torneo che gli azzurri dimostrano di essere squadra vera, dandosi una mano l’un l’altro e reagendo con grande determinazione ma senza affrettare le operazioni di gioco: Tempesti decide di chiudere bottega dalle sue parti, i giocatori di movimento provano a calare la carta delle controfughe e della scaltrezza. Risultato: la rete che dimezza lo svantaggio in superiorità numerica (Fiorentini), il fondamentale pareggio che arriva in ripartenza (Aicardi, autore di una spumeggiante tripletta) ed infine il gol della liberazione con una sassata di Gitto dai cinque metri. Una grossa mano, va detto che dopo due tempi abbandona il proprio fortino il grande Čigir’, infortunato, sostituito dal meno invalicabile Kong. Ma si finirebbe per sminuire la grande rimonta degli azzurri. Che, adesso, avranno tre giorni a disposizione per smaltire qualche tossina, perfezionare ciò che oggi non è andato e prepararsi per i quarti di finale, dove affronteranno la vincente della sfida tra Spagna ed Australia.

 

Venerdì 22 luglio 2011
ITALIA-GERMANIA 7-6 (2-3, 1-2, 1-1, 2-0)
Natatorium, Shanghai

 

ITALIA: Tempesti, Pérez, Gitto 1, Figlioli 1, Giorgetti, Felugo 1, Figari, Gallo, Presciutti, Fiorentini 1, Aicardi 3, Deserti, Pastorino. All. Campagna.

GERMANIA: Čigir’, Naroska, Schroedter, Real 2, Marko Stamm, Politze 2, Bukowski, Schüler 1, Kreuzmann, Oeler 1, Schlotterbeck, Eidner, Kong. All. Hagen Stamm.

ARBITRI: Borrell (ESP) e Stavridis (GRE).

NOTE: superiorità numeriche Italia 3/8, Germania 2/6. Espulso definitivamente Schroedter a 3’40” tt per somma di falli. 100 presenze in nazionale per Presciutti.

IL SETTEBELLO SOFFRE, MA VA IN SEMIFINALE

L’Italia batte con qualche patema di troppo (7-6) la ruvida Australia: ritroverà la Croazia di Ratko Rudić.

dal nostro inviato

FIRENZE Spesso, nello sport, si verificano certi incroci maledetti. Squadre (teoricamente) più deboli, facili da affrontare, che alla fine riesci a sconfiggere, faticando tuttavia più del dovuto. L’Australia è una di quelle, almeno per l’Italia: ai Mondiali di Melbourne del 2007 ci si giocava l’accesso ai quarti di finale e solo una magia di Felugo, un ibrido tra audacia e incoscienza, all’ultimo secondo ci diede la vittoria. Quattro anni dopo diversi sono i giocatori – anzi, c’è chi, come Figlioli, ha pure cambiato passaporto -, diversi gli allenatori, diverso lo scenario. Eppure Italia-Australia, quarto di finale della World League di Firenze, non riesce a svincolarsi dai canoni che la vogliono partita scorbutica, poco spettacolare ma avvincente quanto a trama. E incerta fino all’ultimo.

Gol col contagocce. Il primo tempo della sfida della “Costoli” sembra quasi portare indietro nel tempo pubblico e addetti ai lavori. Agli anni in cui la pallanuoto era (forse) più tecnica ma anche meno dinamica. In otto minuti ne esce fuori un solo gol, quello che Presciutti realizza in controfuga a 1’47” dal riposo: quello che viene prima è un duello tra squadre all’apparenza contratte, incapaci di prevalere l’una sull’altra, nemmeno quando gli arbitri spediscono nel pozzetto un giocatore favorendo, dunque, chi in quel momento sta attaccando. 0/2 il dato degli azzurri, 0/1 quello degli aussie. Le difese, ancor prima che i portieri, sono imperforabili: l’Australia – scena inusuale in questa World League – si cimenta nel pressing, con il cagnaccio Martin che gioca in anticipo su Aicardi, l’Italia raddoppia su difensore e centrovasca dalla mano sbagliata. Più che una partita di pallanuoto, una guerra di logoramento.

Canguri indomiti. Una volta spezzati gli equilibri, la gara decolla: il Settebello raddoppia a inizio secondo tempo con Aicardi in superiorità numerica, Gitto fa centro dalla lunga distanza dopo quattro minuti di digiuno e, infine, Aicardi si destreggia abilmente tra Cotterill e Miller dopo che gli australiani hanno ridotto lo svantaggio sfruttando un paio di uomini in più. Nel terzo parziale gli uomini di Campagna allungano ancora con le legnate di Giorgetti e Luongo (6-2) ma poi, negli otto minuti conclusivi, anziché archiviare definitivamente la pratica si lasciano piano piano recuperare da un’Australia che pareva tagliata fuori. Succede tutto nel quarto parziale: McGregor approfitta immediatamente di una leggerezza di Tempesti per far sì che gli wallabies siano ancora lì, in scia, a non demordere. Per cinque minuti reti inviolate, Presciutti in tutta solitudine riporta a tre le reti di vantaggio azzurre, ma poi, a poco più di 120 secondi dal termine, l’Italia rischia di mandare tutto all’aria: Younger non fallisce in superiorità numerica, gli azzurri mandano sotto la doccia McGregor per somma di falli. Potrebbe essere il colpo decisivo, e invece non solo il Settebello spreca ma subisce una ripartenza che si conclude con la rete di Miller propiziata anche da un Tempesti colto in controtempo. Brividi nel finale quando, a venti secondi e poco più dalla fine, gli azzurri perdono un altro pallone che, per loro  fortuna, Martin manda su uno dei gonfiabili collocati dietro le due porte. Il Settebello riesce a condurre in porto una vittoria travagliata: adesso c’è la Croazia in semifinale. Una Croazia che fa paura, perché finora ha sempre vinto, senza mai dover ricorrere ai rigori. Una Croazia completa in ogni reparto, con possenti centroboa e difensori e longilinei nuotatori sulle corsie esterne. Ma l’Italia di Campagna, rispetto allo sfortunato epilogo degli Europei di Zagabria, ha preso maggior coscienza dei propri mezzi. E, stavolta, avrà tredici effettivi, con un Felugo non più infortunato e con un Aicardi non più febbricitante. E allora tutto può succedere, anche di tornare a mettere al collo una medaglia che, in World League, manca da sette anni. E che non è mai stata del metallo più prestigioso…

 

Venerdì 24 giugno 2011
ITALIA-AUSTRALIA (1-0, 3-2, 2-1
Piscina Paolo Costoli, Firenze

 

ITALIA: Tempesti, Luongo 1, Gitto 1, Figlioli, Pérez, Felugo, Giacoppo, Gallo, Presciutti 2, Fiorentini, Aicardi 2, Lapenna, Giorgetti 1. All. Campagna.

AUSTRALIA: Dennerley, Campbell, Younger, Baird, Maitland, Martin 1, Cotterill, McGregor 1, Swift, Woods, Howden 1, Miller 2, Roach. All. Fox.

ARBITRI: Čirić (SRB) e Stavropoulos (GRE).

NOTE: superiorità numeriche Italia 2/6, Australia 3/6. Espulso definitivmente McGregor a 1’36” qt per somma di falli.

 

Simone Pierotti

SERBIA E CROAZIA VEDONO LE SEMIFINALI

Le due balcaniche chiudono al primo posto nei rispettivi gironi e ai quarti pescano le avversarie più abbordabili.

dal nostro inviato

FIRENZE Chi si attendeva una giornata tranquilla e avara di emozioni, alla Super Final della World League di pallanuoto maschile, ha avuto di che ricredersi. I pronostici sono stati rispettati, è vero. Ma certamente non possono passare inosservati i cinque espulsi definitivi – uno per atto di brutalità, con conseguente squalifica – nella partita tra Serbia e Stati Uniti o la vittoria ai rigori del Montenegro sull’Australia, brava ancora a non farsi distrarre dalla squalifica per doping di due anni al suo portiere James Stanton.

Nel girone A, la Serbia guadagna il primo posto ma, al contempo, perde una pedina fondamentale come Milan Aleksić, espulso per fallo di brutalità: quasi sicuramente salterà i quarti di finali contro il Canada. Partita a dir poco bizzarra, con cinque espulsi in via definitiva, con il centroboa slavo Duško Pijetlović che segna una tripletta in meno di due tempi (finisce sotto la doccia poco prima di metà gara), con il connazionale Prlainović che rimane sorprendentemente a secco dopo due giornate da indiscusso protagonista.

Nel girone B, invece, il Montenegro conferma le difficoltà incontrate in questa prima fase di Super Final: dopo la sofferta vittoria sul Canada nel match inaugurale, dopo la sconfitta senza attenuanti con la Croazia, arriva il successo strappato ai rigori ad un’Australia che renderà sicuramente la vita difficile all’Italia nei quarti di finale. Per quasi due tempi i montenegrini, ancora privi di Nikola Janović per infortunio, sembrano condurre agevolmente, poi si lasciano acciuffare sino all’epilogo dei rigori, dove viene scongiurato il rischio del terzo posto (e di beccare l’Italia padrona di casa ai quarti). Vince anche la Croazia sul Canada, senza premere più del dovuto sull’acceleratore: Rudić preserva le energie togliendo un centroboa – Dobud – e portando in panchina il portiere di riserva Nižić. Bella prova per il ventunenne Sandro Sukno, nuovo acquisto della Pro Recco, a segno per ben quattro volte, tra i canadesi il centroboa Constantin si conferma un giovane promettente realizzando una tripletta: chissà che qualche squadra europea non metta gli occhi su di lui.

 

WORLD LEAGUE SUPER FINAL
FIRENZE, 21-26 GIUGNO
3a GIORNATA

 

GIRONE A

SERBIA-STATI UNITI 11-5 (3-1, 4-1, 3.1, 1-2)

SERBIA: Soro, Avramović, Gocić, Vanja Udovičić 2, Ćuk, Duško Pijetlović 3, Nikić 2, Aleksić 1, Rađen, Filipović 3, Prlainović, Mitrović, Gojko Pijetlović. All. Dejan Udovičić (squalificato, in panchina Dejan Stanojević).

STATI UNITI: Moses, Varellas, Hudnut, Powers 1, Wright, Buckner, Beaubien, Azevedo 1, Bailey 1, Hutten, Smith 2, Krumpholz, Mann. All. Schroeder.

ARBITRI: Peris (CRO) e Naumov (RUS).

NOTE: superiorità numeriche Serbia 7/8 + 2 rig., Stati Uniti 3/13. Espulsi definitivamente per somma di falli Duško Pijetlović a 0’03” st, Smith a o’26” tt, Gocic a 5’36” qt e Hudnut a 2’32” qt. Espulso definitivamente per atto di brutalità – con squalifica – Aleksić a 2’57” qt.

 

CINA-ITALIA 9-12

CLASSIFICA: Serbia 8 pti, Italia 7 pti, Stati Uniti 3 pti, Cina 0 pti.

 

GIRONE B

MONTENEGRO-AUSTRALIA 8-5 dtr (2-1, 1-1, 0-1, 1-1; 4-1)

MONTENEGRO: Radić, Draško Brguljan, Radović 2, Danilović, Vukčević, Tičić, Mlađan Janović 2, Drašković, Klikovac, Darko Brguljan, Petrović, Jokić, Šefik. All. Porobić.

AUSTRALIA: Quinlivan, Campbell, Cleland, Baird 1, Maitland, Martin, Cotterill, McGregor, Younger 1, Woods, Howden 1, Miller, Roach 1. All. Fox.

ARBITRI: Goldenberg (USA) e Ni Shi (CHI).

NOTE: superiorità numeriche Montenegro 1/7 + 2 rig., Australia 1/7. Sequenza rigori: Radović gol, Howden gol, Mlađan Janović gol, Miller sbagliato, Danilović gol, Maitland sbagliato, Petrović gol.

 

CANADA-CROAZIA 8-13 (3-3, 2-3, 3-4, 0-3)

CANADA: Randall, Kudaba, Touni 1, Constantin 3, Boyd, Robinson 1, Conway, Graham 3, Gasic, Dakic, Vikalo, McElroy, Aleksic. All. Jovanović.

CROAZIA: Pavić, Burić 1, Bošković 1, Buljubašić 2, Marković, Muslim, Karač 1, Bušlje 1, Sukno 4, Barać 2, Paškvalin, Obradović 1, Nižić. All. Rudić.

ARBITRI: Margeta (SLO) e Moliner (ESP).

NOTE: superiorità numeriche Canada 5/7, Croazia 6/9.

CLASSIFICA: Croazia 9 pti, Montenegro 5 pti, Australia 4 pti, Canada 0 pti.

 

QUARTI DI FINALE

Ore 16.00: STATI UNITI-MONTENEGRO

Ore 17.30: SERBIA-CANADA

Ore 19.00: CINA-CROAZIA

Ore 20.30: ITALIA-AUSTRALIA

Simone Pierotti