FIRENZE Spesso, nello sport, si verificano certi incroci maledetti. Squadre (teoricamente) più deboli, facili da affrontare, che alla fine riesci a sconfiggere, faticando tuttavia più del dovuto. L’Australia è una di quelle, almeno per l’Italia: ai Mondiali di Melbourne del 2007 ci si giocava l’accesso ai quarti di finale e solo una magia di Felugo, un ibrido tra audacia e incoscienza, all’ultimo secondo ci diede la vittoria. Quattro anni dopo diversi sono i giocatori – anzi, c’è chi, come Figlioli, ha pure cambiato passaporto -, diversi gli allenatori, diverso lo scenario. Eppure Italia-Australia, quarto di finale della World League di Firenze, non riesce a svincolarsi dai canoni che la vogliono partita scorbutica, poco spettacolare ma avvincente quanto a trama. E incerta fino all’ultimo.
Gol col contagocce. Il primo tempo della sfida della “Costoli” sembra quasi portare indietro nel tempo pubblico e addetti ai lavori. Agli anni in cui la pallanuoto era (forse) più tecnica ma anche meno dinamica. In otto minuti ne esce fuori un solo gol, quello che Presciutti realizza in controfuga a 1’47” dal riposo: quello che viene prima è un duello tra squadre all’apparenza contratte, incapaci di prevalere l’una sull’altra, nemmeno quando gli arbitri spediscono nel pozzetto un giocatore favorendo, dunque, chi in quel momento sta attaccando. 0/2 il dato degli azzurri, 0/1 quello degli aussie. Le difese, ancor prima che i portieri, sono imperforabili: l’Australia – scena inusuale in questa World League – si cimenta nel pressing, con il cagnaccio Martin che gioca in anticipo su Aicardi, l’Italia raddoppia su difensore e centrovasca dalla mano sbagliata. Più che una partita di pallanuoto, una guerra di logoramento.
Canguri indomiti. Una volta spezzati gli equilibri, la gara decolla: il Settebello raddoppia a inizio secondo tempo con Aicardi in superiorità numerica, Gitto fa centro dalla lunga distanza dopo quattro minuti di digiuno e, infine, Aicardi si destreggia abilmente tra Cotterill e Miller dopo che gli australiani hanno ridotto lo svantaggio sfruttando un paio di uomini in più. Nel terzo parziale gli uomini di Campagna allungano ancora con le legnate di Giorgetti e Luongo (6-2) ma poi, negli otto minuti conclusivi, anziché archiviare definitivamente la pratica si lasciano piano piano recuperare da un’Australia che pareva tagliata fuori. Succede tutto nel quarto parziale: McGregor approfitta immediatamente di una leggerezza di Tempesti per far sì che gli wallabies siano ancora lì, in scia, a non demordere. Per cinque minuti reti inviolate, Presciutti in tutta solitudine riporta a tre le reti di vantaggio azzurre, ma poi, a poco più di 120 secondi dal termine, l’Italia rischia di mandare tutto all’aria: Younger non fallisce in superiorità numerica, gli azzurri mandano sotto la doccia McGregor per somma di falli. Potrebbe essere il colpo decisivo, e invece non solo il Settebello spreca ma subisce una ripartenza che si conclude con la rete di Miller propiziata anche da un Tempesti colto in controtempo. Brividi nel finale quando, a venti secondi e poco più dalla fine, gli azzurri perdono un altro pallone che, per loro fortuna, Martin manda su uno dei gonfiabili collocati dietro le due porte. Il Settebello riesce a condurre in porto una vittoria travagliata: adesso c’è la Croazia in semifinale. Una Croazia che fa paura, perché finora ha sempre vinto, senza mai dover ricorrere ai rigori. Una Croazia completa in ogni reparto, con possenti centroboa e difensori e longilinei nuotatori sulle corsie esterne. Ma l’Italia di Campagna, rispetto allo sfortunato epilogo degli Europei di Zagabria, ha preso maggior coscienza dei propri mezzi. E, stavolta, avrà tredici effettivi, con un Felugo non più infortunato e con un Aicardi non più febbricitante. E allora tutto può succedere, anche di tornare a mettere al collo una medaglia che, in World League, manca da sette anni. E che non è mai stata del metallo più prestigioso…
Venerdì 24 giugno 2011
ITALIA-AUSTRALIA (1-0, 3-2, 2-1
Piscina Paolo Costoli, Firenze
ITALIA: Tempesti, Luongo 1, Gitto 1, Figlioli, Pérez, Felugo, Giacoppo, Gallo, Presciutti 2, Fiorentini, Aicardi 2, Lapenna, Giorgetti 1. All. Campagna.
AUSTRALIA: Dennerley, Campbell, Younger, Baird, Maitland, Martin 1, Cotterill, McGregor 1, Swift, Woods, Howden 1, Miller 2, Roach. All. Fox.
ARBITRI: Čirić (SRB) e Stavropoulos (GRE).
NOTE: superiorità numeriche Italia 2/6, Australia 3/6. Espulso definitivmente McGregor a 1’36” qt per somma di falli.
Simone Pierotti