PARIGI E ROLAND GARROS: LA STORIA CONTINUA

Dopo un anno di incertezza, la Federazione tennistica francese ha deciso: la sede del Roland Garros sarà Parigi anche dopo il 2016.

Roland Garros 1928Il Roland Garros dovrebbe restare a Parigi. Tra le sue mura si può respirare la storia del tennis. È importantissimo; e se ci si dovesse trasferire, anche in una struttura più grande, perderemmo tutti una parte della nostra anima” (Rafael Nadal)

Dei quattro complessi del Grande Slam, il Roland Garros è da molto tempo il più piccolo. Dopo che tra gli anni settanta e ottanta gli Open degli Stati Uniti e di Australia sono stati trasferiti in strutture più periferiche e decisamente più imponenti, e dopo i più recenti ampliamenti del complesso di Wimbledon, da più parti si era chiesto un adeguamento anche per il Roland Garros.

Effettivamente, con i suoi 8,5 ettari di superficie, il complesso parigino appariva quasi lillipuziano, se confrontato con i 14 ettari di Flushing Meadows e i 19 di Wimbledon e del Melbourne Park. I campi francesi dalla terra rossa richiedevano una ristrutturazione; e per questo, già nel 2008 il comune di Parigi, in quanto proprietario dell’area, aveva lanciato una gara per il progetto di ampliamento, ottemperando alla richiesta della Federtennis francese, alla disperata ricerca della grandeur perduta.

Ma all’inizio del 2010, la federazione prese la decisione di vagliare altre ipotesi, preoccupata dai tentennamenti del sindaco di Parigi, il socialista Bertrand Delanoë, stretto tra la pressione degli alleati ecologisti e quella dei comitati dei residenti del quartiere adiacente di Porte d’Auteuil, contrari alla imminente cementificazione, e soprattutto alla distruzione di una serra storica alla fine dei lavori.

Era stato quindi deciso di opporre tre ipotesi alternative a Parigi: Versailles, Gonesse, e la sede di Eurodisney, Marne la Vallée. Tutte erano meno suggestive dal punto di vista della memoria sportiva, ma presentavano progetti d’avanguardia architettonica, tali da farle diventare potenzialmente i complessi tennistici più grandi al mondo.

Dopo che alcuni grandi tennisti del momento, tra i quali Roger Federer e Rafael Nadal si erano schierati con decisione per il mantenimento del Roland Garros nella sede attuale, ieri la Federtennis francese ha riunito i suoi 195 membri per prendere una decisione definitiva. E con una maggioranza superiore ai 2/3, come richiesto dal regolamento, ha scelto di far prevalere la storia e la tradizione di Parigi su tutte le altre concorrenti.

E la storia del complesso del Roland Garros risale al 1927, quando venne decisa la costruzione di un moderno impianto tennistico, come degna cornice per la finale di Coppa Davis tra gli USA e la Francia, rappresentata a quell’epoca da un quartetto, soprannominato I quattro moschettieri: Jacques Brugnon, Jean Borotra, Henri Cochet e René Lacoste. Il nuovo stadio avrebbe preso il posto dello Stade Francais, a condizione che venisse intitolato ad uno dei membri del suo sport club; e per questo gli venne dato il nome di Roland Garros, un aviatore precursore di Charles Lindberg, detto anche “L’uomo che bacia le nuvole”, e morto sul campo poco prima della fine della Grande Guerra, anche se appassionato più al rugby che al tennis. Lo stadio, che durante l’occupazione nazista fu tristemente utilizzato come campo di concentramento per detenuti politici ed ebrei, venne ampliato più volte, ed affiancato tra il 1980 e il 1994 da due nuovi di capienza inferiore.

La delibera della federazione ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla maggior parte degli appassionati di tennis francesi, compreso il sindaco Delanoë, terrorizzato dall’idea di perdere anche gli internazionali di Francia, dopo la sconfitta per la sede delle olimpiadi 2012 a favore di Londra. Le polemiche però non sono mancate ugualmente, e i verdi e il comitato di quartiere di Porte d’Auteuil hanno preannunciato una battaglia legale contro i lavori di ampliamento del complesso, che porteranno la superficie a 13,5 ettari, compreso un nuovo stadio da 5.000 posti, proprio la dove sorge la vecchia serra.

Questi lavori graveranno sul bilancio parigino per un budget di circa 250 milioni di euro, da ribaltarsi comunque interamente alla Federtennis, per terminare nel 2016, quando sarà inaugurato il nuovo Roland Garros in versione allargata, con una capacità di 55.000 spettatori complessivi, al posto dei 35.000 attuali, e con una copertura rimovibile elettronicamente, sul modello di quella già in uso al campo centrale di Wimbledon.

IERI & OGGI: IL CAREER SLAM DI TIGER WOODS

Tiger WoodsNel Golf come nel Tennis, il Grand Slam è una invenzione giornalistica per indicare l’insieme dei quattro tornei più importanti, i Major, della stagione. Nel Golf il concetto venne introdotto nel 1930 quando ci si trovò nella necessità di etichettare la stagione perfetta di Bobby Jones che vinse The Open Championship, lo U.S. Open Championship, lo United States Men’s Amateur Golf Championship e The (British) Amateur Championship.

Con il passare degli anni e l’avvento del professionismo i due ultimi, riservati ai dilettanti, sono stati rimpiazzati dal Masters di Augusta e dal PGA Championships ma nella storia del golf nessuno è più riuscito nell’impresa di completare il Grand Slam nella stessa stagione al punto che l’attenzione si è rivolta su coloro che nel corso della carriera siano riusciti ad aggiudicarsi almeno una volta i 4 Major: sono sufficienti le dita di una mano per contare cinque grandissimi della storia del golf a partire da Gene Sarazen che completò il Career Slam nel 1935 proseguendo con Ben Hogan (1953), il sudafricano Gary Player (1965), l’Orso d’Oro Jack Nicklaus (1966) e Tiger Woods.

Programmato per la vittoria sin dalla più tenera infanzia, Eldrick Tiger Woods, dopo aver vinto per tre edizioni consecutive lo US Junior Amateur Championship ed essere stato nel 1994 il più giovane vincitore dello US Amateur Championship, è passato professionista nell’agosto del 1996 e otto mesi dopo ha vinto il suo primo Major, The Masters con il punteggio record di 18 sotto il par, il vantaggio record di 12 colpi sul secondo diventando il più giovane vincitore del Masters nella storia.  Dopo un periodo fisiologico di calo, successivo al passaggio al professionismo, Tiger nell’estate del 1999 vince il PGA Championship ma è il 2000 la stagione perfetta del primo Woods.

Si impone nello US Open con un vantaggio di 15 colpi sul più vicino degli avversari e all’Open Championship (che come quest’anno si svolge a St Andrews) si impone con il miglior punteggio di sempre in un Major (-19) e, il 23 luglio 2000, a soli 24 anni e 6 mesi diventa il golfista più giovane ad aver completato un Career Slam.

Quello stesso anno, Tiger vince anche il PGA Championship, seppure allo spareggio contro Bob May, e diventa l’unico con Ben Hogan (1953) ad aver vinto tre Major in una stagione. Nell’aprile del 2001 si impone nel The Masters di Augusta diventando il primo golfista della storia del golf professionistico a detenere contemporaneamente i titoli dei 4 Major, il Tiger Slam come viene subito definito.

Massimo Brignolo