A Silverstone 2010 si è visto di nuovo il vero Mark Webber. Una roccia, granitico, dentro e fuori dell’abitacolo. Non si è fatto influenzare dalla decisione del team di riservargli il telaio scartato da Vettel; non è stato zitto di fronte all’altra decisione della Red Bull di privilegiare il compagno tedesco per l’utilizzo dell’unica nuova ala anteriore; ha chiuso la visiera e dal primo metro di gara ha fatto valere la sue legge, la legge dei piloti che arrivano dalla terra di due ossi duri del calibro di Jack Brabham e Alan Jones. Per Sebastian Vettel la gara si è complicata subito al via, prima con una partenza fiacca, e poi con una leggera toccatina da parte di Lewis Hamilton che gli ha forato una gomma posteriore costringendolo a un giro completo a ruota sgonfia.
Quello che non era riuscito a Hamilton alla prima curva di Valencia riesce alla prima di Silverstone, anche qui l’inglese cerca di infilarsi con il muso e se in Spagna non c’erano state conseguenze questa volta per il tedesco è calato il buio. D’altra parte Vettel ha fatto il massimo possibile per complicarsi la vita, con un’esitazione di troppo in partenza, e poi hai voglia di lamentarsi del traffico. Si è rifatto in parte con una grande rimonta – certo favorita dall’ingresso della Safety Car – e a tutta una serie di sorpassi che lo hanno se non altro portato in zona punti, ma certi errori gli stanno facendo perdere il treno per il mondiale
Gara da dimenticare per la Ferrari, per Alonso, ma anche per Massa. Alonso però deve prima di tutto prendersela con se stesso, per la sua partenza lenta che lo ha relegato lontano dalla lotta tra i primi; per il suo contatto con Massa che ha messo fuori gioco subito il brasiliano; per il suo – e della squadra – non rendersi conto che dopo un sorpasso con taglio nei confronti di Kubica una qualche decisione dei commissari era da aspettarsela. E’ arrivata la stessa penalizzazione inflitta ad Hamilton a Valencia – e qui conviene ancora una volta calare un velo pietoso su certe decisioni – ma gli effetti sono stati completamente squilibrati dalle vicende in pista e dall’ingresso della Safety Car.
Viene solo da pensare che anni fa all’esterno di quella chicane ci sarebbe stata solo sabbia e ghiaia, e allora non sarebbe stata necessaria nessuna decisione di commissari, la lotta Kubica – Alonso si sarebbe risolta a favore di uno dei due nella natura delle corse, natura stravolta da certe vie di fuga troppo buone e permissive e dalla “febbre” da penalizzazione a tavolino manifestata troppe volte dalla FIA e dai propri funzionari.
Ancora più deludente di Alonso, Felipe Massa, che si è lasciato travolgere dalla spirale negativa che ha imprigionato la gara inglese della Ferrari. Superlativo Lewis Hamilton, che ha viaggiato costantemente a pochi secondi dalla Red Bull di Webber, portandosi a casa un secondo posto che vale il mantenimento della leadership nel campionato. Anche Jenson Button con l’altra McLaren si è ripreso quel ruolo perso momentaneamente nei due giorni di prove: per il campione del mondo in carica un quarto posto miracoloso – per lui che partiva dalla quattordicesima posizione – ancora una volta frutto della sua immensa razionalità applicata alle corse, che solo in Lauda e Prost ha avuto eguali nel recente passato. Sul terzo gradino del podio un – finalmente – determinato e grintoso Nico Rosberg che tiene a bada il gruppo degli inseguitori ai due battistrada e si guadagna un podio meritatissimo. Da sottolineare anche la coppia Barrichello-Kobayashi che ripetono a braccetto le belle prestazioni di Valencia classificandosi al quinto e sesto posto.
Kubica autore di un bella partenza e protagonista del fattaccio con Alonso subisce il primo ritiro della stagione, a punti oltre a Vettel settimo, anche Sutil – uomo veloce e corretto come pochi – lo Schumacher formichina 2010, e un buon Hulkenberg. Certo che i primi due si sono avvantaggiati dal “taglio” effettuato al gruppo da parte della Renault di Kubica partito bene e alle prese con una macchina non troppo veloce, ma l’impressione è che comunque – fuori gioco Vettel e Alonso – la gara sarebbe stata comunque affare loro. Certo che adesso in casa Red Bull la situazione sembra tutt’altro che tranquilla, in Ferrari – per altri motivi – anche; solo in Mclaren, con Hamilton e Button in cima alla classifica piloti, sembrano sempre e comunque sorridere.
Ecco comunque la classifica del Gp d’Inghilterra 2010 e le classifiche di campionato aggiornate:
Pos. # Driver Team 1 6 Mark Webber Red Bull 2 2 Lewis Hamilton McLaren 3 4 Nico Rosberg Mercedes 4 1 Jenson Button McLaren 5 9 Rubens Barrichello Williams 6 23 Kamui Kobayashi Sauber 7 5 Sebastian Vettel Red Bull 8 14 Adrian Sutil Force India 9 3 Michael Schumacher Mercedes 10 10 Nico Hülkenberg Williams 11 15 Vitantonio Liuzzi Force India 12 16 Sebastien Buemi Toro Rosso 13 12 Vitaly Petrov Renault 14 8 Fernando Alonso Ferrari 15 7 Felipe Massa Ferrari 16 18 Jarno Trulli Lotus 17 19 Heikki Kovalainen Lotus 18 24 Timo Glock Virgin 19 20 Karun Chandhok HRT 20 21 Sakon Yamamoto HRT Classifica Piloti
Position Driver Points 1 Lewis Hamilton 145 2 Jenson Button 133 3 Mark Webber 128 4 Sebastian Vettel 121 5 Fernando Alonso 98 6 Nico Rosberg 90 7 Robert Kubica 83 8 Felipe Massa 67 9 Michael Schumacher 36 10 Adrian Sutil 35 11 Rubens Barrichello 29 12 Kamui Kobayashi 15 13 Vitantonio Liuzzi 12 14 Sebastien Buemi 7 15 Vitaly Petrov 6 16 Jaime Alguersuari 3 17 Nico Hülkenberg 2 =18 Pedro de la Rosa 0 =18 Karun Chandhok 0 =18 Heikki Kovalainen 0 =18 Lucas di Grassi 0 =18 Jarno Trulli 0 =18 Bruno Senna 0 =18 Timo Glock 0 =18 Sakon Yamamoto 0 Classifica Costruttori
Position Team Points 1 McLaren 278 2 Red Bull 249 3 Ferrari 165 4 Mercedes 126 5 Renault 89 6 Force India 47 7 Williams 31 8 Sauber 15 9 Toro Rosso 10 =10 HRT 0 =10 Lotus 0 =10 Virgin 0
Andrea Corbetta