INIZIA CON UNA SCONFITTA L’ERA PRANDELLI

Cesare PrandelliTutti, per il proprio esordio, sognano una vittoria. Indubbiamente, credo sia scontato, questa era sicuramente la speranza anche del nuovo commissario tecnico Azzurro, Cesare Prandelli.

Che, però, troverà tradite le proprie aspettative: pur non giocando affatto male, infatti, la nazionale italiana dovrà chinare il capo di fronte ad una Costa d’Avorio tutt’altro che irresistibile ma molto cinica nello sfruttare al massimo uno dei rarissimi casi di approssimazione in fase difensiva.

Risultato a parte, comunque, l’inizio è incoraggiante. Ma del resto dopo la tragedia rappresentata dal Mondiale sudafricano difficilmente sarebbe potuto essere diversamente. Prandelli, c’è da dirlo, ha fatto subito capire di voler dare un taglio netto al passato: la presenza di ben cinque debuttanti nell’undici titolare, infatti,  è molto indicativa in tal senso.

E come hanno giocato proprio questi ragazzi? Sirigu si è disimpegnato senza infami né lode, ma il futuro di questa nazionale è facile che anche da lui passerà da lui; Motta ha fatto una partita discreta, colpendo anche un palo, mentre Molinaro rappresenta un’alternativa di scarso valore tecnico ma che andrà sicuramente tenuta in conto posto che l’ex juventino è un giocatore dalle qualità atletiche e dal cuore notevoli. I due nomi più altisonanti del lotto, comunque, erano davanti: Balotelli ed Amauri, ragazzi che, in maniera differente, rappresentano il segno dei tempi. Da una parte un ragazzo di origine ghanese nato e cresciuto in Italia, dall’altra un brasiliano naturalizzato. Ma nel calcio moderno cose come queste sono all’ordine del giorno. In campo, comunque, i due non hanno brillato particolarmente. Ma è indubbio che molto importante per il futuro di questa squadra sarà lo stato di forma di quel Mario Balotelli che è tra i pochi under 21 italiani a dimostrare potenzialità da top player.

E Cassano? Il talento barese ha disputato una partita discreta, ma dovrà crescere di tono se vorrà ritagliarsi quel ruolo da trascinatore che un giocatore con il suo talento dovrebbe ricoprire.

Italia discreta, comunque. Un passo avanti rispetto al Sudafrica, di certo. Convinzione, questa, che non sarà certo il goal arrivato al decimo della ripresa e firmato da Tourè ad incrinare. Italia che proverà a fare circolare il pallone con molta più tranquillità di quanto non avvenuto al Mondiale. Ma da un gruppo appena formato non si possono nemmeno chiedere miracoli. Nonostante questo gli Azzurri non demeriterebbero certo. Notevoli, in particolare, un paio di azioni: prima una bella combinazione tra i doriani Cassano e Palombo con il Pibe de Bari che riceverà palla in area per crossare poi in direzione di Amauri, con l’oriundo Bianconero che spedirà però il pallone alto sulla traversa. Poi un’inserimento centrale di Motta conclusosi con una conclusione di destro che andrà a spegnersi sul palo, col pallone che terminerà la sua corsa contro il piede del portiere ivoriano, che riuscirà quindi poi a bloccarlo in maniera rocambolesca evitando il possibile tap-in degli avanti Azzurri. Sprazzi di gioco, dicevamo. E contro una squadra che pur priva della propria stella internazionale resta comunque una compagine di alto livello.

Il seme è stato piantato, insomma. I frutti si raccoglieranno tra due anni.

Francesco Federico Pagani