CHAMPIONS’: SAMP E SIVIGLIA ELIMINATE

Primi verdetti negli spareggi di Champions’ League: la Sampdoria non ce la fa, fuori anche Siviglia e Anderlecht.

La Sampdoria sbattuta fuori quando la qualificazione alla fase a gironi sembrava cosa fatta. La clamorosa eliminazione del Siviglia per mano dello Sporting Braga. L’esordio dell’Hapoel Tel Aviv, terza squadra israeliana a raggiungere la fase a gironi. Il ritorno, dopo oltre cinque anni di assenza, del Basilea e del Partizan Belgrado. Sono questi i primi verdetti degli spareggi di Champions’ League per accedere alla fase a gruppi.

La vera sorpresa della serata è la rocambolesca qualificazione del Werder Brema ai danni della Sampdoria. Costretti a rimontare il 3-1 del match di andata, i blucerchiati potrebbero ritenere la pratica già archiviata dopo neppure un quarto d’ora: in cinque minuti uno scatenato Pazzini segna una doppietta (il primo gol di testa, il secondo con una pregevole girata al volo) che basterebbe per passare il turno. A cinque minuti dal novantesimo, poi, Cassano segna di tacco: sembra il preludio al trionfo sampdoriano, ma al terzo minuto di recupero lo svedese Rosenberg batte Curci con un diagonale di chirurgica precisione e prolunga la sfida ai supplementari, dove Pizarro trova il gol che risveglia i genovesi dal sogno Champions’. Inattesa anche l’eliminazione del Siviglia, che appena un anno fa giunse agli ottavi, per mano dello Sporting Braga: dopo la sconfitta di misura in terra portoghese, gli andalusi soccombono anche al Ramón Sánchez Pizjuán al termine di un pirotecnico 4-3. Ospiti in vantaggio alla mezzora del primo tempo con Matheus, poi nella ripresa segna Lima: in ventiquattro minuti il Siviglia riesce a pareggiare i conti grazie a Luís Fabiano (che quella di ieri sera sia stata davvero l’ultima apparizione in maglia biancorossa?) e a Jesús Navas, poi ne bastano cinque al brasiliano Lima per timbrare il cartellino altre due volte e siglare così la tripletta personale. Inutile, nel primo minuto di recupero, il gol di Kanouté.

In Israele, frattanto, potrebbero ribattezzare “zona Zahavi” la nostra zona Cesarini: l’attaccante dell’Hapoel Tel Aviv continua a segnare gol decisivi proprio sui titoli di coda. Successe lo scorso maggio a Gerusalemme, quando la sua rete regalò lo scudetto all’Hapoel Tel Aviv. È successo ieri sera al “Bloomfield Stadium” nel ritorno degli spareggi contro i Red Bull Salisburgo: in chiusura di primo tempo un autogol del brasiliano Douglas rimette in gioco gli austriaci (che devono comunque segnare almeno un’altra rete per qualificarsi) poi al 92’ l’eroe Zahavi scioglie ogni dubbio e mette al sicuro la qualificazione alla fase a gironi: è la prima volta per l’Hapoel Tel Aviv. Per la quarta volta in cinque anni, e per il secondo anno consecutivo, il Salisburgo non riesce a centrare l’obiettivo della fase a gironi: anche un anno fa fu una squadra israeliana, il Maccabi Haifa, a sbattere fuori gli austriaci ad un passo dal traguardo.

Dopo settantacinque minuti di sofferenza, il Basilea riesce ad avere la meglio in casa dello Sheriff Tiraspol, che sognava di diventare la prima squadra moldava ad arrivare alla fase a gruppi: Streller regala il vantaggio, poi la doppietta di Frei suggella il trionfo elvetico. Il Basilea ritorna così in Champions’ League dopo un anno di purgatorio: potrebbe ritrovare sulla sua strada un reduce della storica apparizione del 2001-02, l’australo-serbo Ivan Ergić, ora in forza al Bursaspor. Infine, servono i rigori per decretare la vincitrice tra Anderlecht e Partizan Belgrado: al Constant Vanden Stock finisce come all’andata (2-2). Serbi che vanno sul doppio vantaggio grazie ai due gol del brasiliano Cléo, poi i biancomalva riequilibrano le sorti dell’incontro con Lukaku e Gillet. Si va ai rigori, dove è decisivo l’errore di Boussoufa. Dopo sei anni, è nuovamente Champions’ per il Partizan.

RISULTATI SPAREGGI CHAMPIONS’ LEAGUE

Martedì 24 agosto 2010

Hapoel Tel Aviv (ISR) – Salisburgo (AUT) 1-1 (and. 3-2)

42’ ag Douglas (S), 92’ Zahavi (H)

Sheriff Tiraspol (MDA) – Basilea (SUI) 0-3 (and. 0-1)

75’ Streller, 80’ e 87’ Frei

Anderlecht (BEL) – Partizan Belgrado (SER) 4-5 dcr (and. 2-2)

15’ e 53’ Cléo (P), 64’ Lukaku (A), 71’ Gillet (A)

Siviglia (ESP) – Sporting Braga (POR) 3-4 (and. 0-1)

31’ Matheus (B), 58’ Lima (B), 60’ Luís Fabiano (S), 84’ Jesús Navas (S), 85’ e 90’ Lima (B), 91’ Kanouté (S)

Sampdoria (ITA) – Werder Brema (GER) 3-2 dts (and. 1-3)

8’ e 13’ Pazzini (S), 85’ Cassano (S), 93’ Rosenberg (W), 100’ Pizarro (W)

QUALIFICATE ALLA FASE A GIRONI:

Hapoel Tel Aviv, Basilea, Partizan Belgrado, Sporting Braga e Werder Brema.

Simone Pierotti

UNA VUELTA PER GRANDI SCALATORI

Parte sabato il Giro di Spagna: favoriti Menchov, Sastre e Schleck, con il nostro Nibali possibile outsider.

Sabato 28 agosto prende il via la sessantacinquesima Vuelta a España, che si svolgerà in ventuno tappe fino al 19 settembre, per complessivi 3418,5 km. Il percorso sembra essere decisamente adatto agli scalatori, che potranno contare su ben sei arrivi in quota e quaranta gran premi della montagna complessivi: Xorret de Catì, Andorra, Peña Cabarga, Lagos de Covadonga, Cotobello e Alto de las Guarramillas sono i traguardi che scatenano le fantasie dei grimpeur. In particolare, l’ultimo di questi è una salita mai affrontata nella storia della corsa spagnola, e potrebbe veramente fare la differenza. Soltanto due le cronometro: si parte a Siviglia con una cronosquadre in notturna di 13 km, mentre la diciassettesima frazione avrà partenza ed arrivo a Peñafiel dopo 46 km contro il tempo. L’ultima tappa prevede il tradizionale arrivo nel centro di Madrid, dove verrà incoronato il vincitore della maglia rossa, che da quest’anno sostituisce la maglia amarillo per indicare il leader della corsa. Ma chi sarà l’erede di Alejandro Valverde, attualmente sospeso dall’UCI per le note vicende legate al dottor Fuentes? I nomi più indicati sono quelli di Andy Schleck (Saxo Bank), aiutato come sempre dal fratello Fränk, di Carlos Sastre (Cervélo) e di Denis Menchov (Rabobank); in seconda fila troviamo il siciliano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo), al primo grande giro con i gradi di capitano, che verrà affiancato dal ceco Roman Kreuziger, ma attenzione anche al catalano Joaquim Rodríguez (Team Katusha), all’esperto galiziano Ezequiel Mosquera (Xacobeo-Galicia) e al basco Igor Antón (Euskaltel-Euskadi).

Nelle volate di gruppo, oltre al solito duello tra Mark Cavendish (HTC-Columbia) e Tyler Farrar (Garmin), cercheranno gloria anche il norvegese Thor Hushovd (Cervélo), l’australiano Allan Davis (Astana), l’eterno Oscar Freire (Rabobank), il bielorusso Yauheni Hutarovich (Française des Jeux), l’aretino Daniele Bennati (Liquigas-Doimo) e lo spezzino Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini), che proprio sulle strade spagnole nel 2000 colse i primi successi prestigiosi della carriera. Per la cronometro di , il favorito d’obbligo è Fabian Cancellara (Saxo Bank), mentre andranno a caccia di tappe il belga Philippe Gilbert (Omega Pharma-Lotto), il francese Nicolas Vogondy (Bbox Bouygues Telecom), il vicentino Pippo Pozzato (Team Katusha) e gli spagnoli Juan Antonio Flecha (Team Sky) e Luis León Sánchez (Caisse d’Epargne).

Tra gli altri italiani, Rinaldo Nocentini (Ag2r-La Mondiale) sarà sicuramente all’attacco, mentre l’esperto Marzio Bruseghin (Caisse d’Epargne), reduce da una stagione non eccezionale, si disputerà i ranghi di capitano della sua squadra con David Arroyo; attenzione anche al varesino Ivan Santaromita (Liquigas-Doimo), corridore completo in ottima condizione, e al friulano Enrico Gasparotto (Astana), adattissimo a tappe di media difficoltà.

Infine, tanti corridori, come in ogni corsa, si candidano al ruolo di possibili sorprese: segnaliamo in particolare l’irlandese figlio d’arte Nicolas Roche (Ag2r-La Mondiale) per la classifica finale, il giovane fiammingo Jan Bakelants (Omega Pharma-Lotto) per le fughe da lontano e il siciliano Giampaolo Caruso (Team Katusha) per gli arrivi in salita.

Marco Regazzoni

SPAGNA: AL BARCELLONA LA SUPERCOPPA

In Spagna, il primo trofeo della nuova stagione va al Barcellona che batte 4-0 il Siviglia con tre gol di Messi.

Alla faccia della rimonta. Lionel Messi ricomincia da una tripletta, una delle tante messe a segno in questo anno solare, e conduce il Barcellona ad una vittoria che più limpida non si può: 4-0 e Supercoppa di Spagna in cassaforte, la sconfitta di  Siviglia (3-1) cancellata dai gol dell’argentino, dalle  geometrie di Xavi e Iniesta, dalla rapidità di Pedro. Gli uomini di Guardiola conquistano così il primo trofeo stagionale e regalano a Sandro Rosell la prima gioia da nuovo presidente della polisportiva blaugrana.

Come annunciato alla vigilia, il tecnico catalano richiama tra le riserve i giovani prodotti del vivaio e punta tutto sui reduci dal Mondiale: nella retroguardia si rivedono il portiere Valdés ed il centrale Piqué, le chiavi del centrocampo sono affidate a Busquets e Xavi mentre in attacco Messi viene lanciato dal primo minuto e, sulla corsia opposta, trova spazio Pedro. Ibrahimović parte invece dalla panchina, così come David Villa. Il Siviglia è impegnato negli spareggi per l’accesso alla Champions’ League e si vede: Álvarez lascia momentaneamente a riposo i titolari e prova a difendere i due gol di vantaggio dell’andata con i rincalzi. Niente maglia da titolare per Cigarini, Perotti e Luís Fabiano, mentre Kanouté si accomoda sulle tribune del Camp Nou.

La strategia del tecnico andaluso dura nemmeno un quarto d’ora: Pedro riceve palla sulla destra ed esegue una strabiliante serpentina tra le maglie della difesa biancorossa, poi il suo passaggio rasoterra viene deviato in porta dal malcapitato Konko. L’autorete dell’ex genoano riapre, così, immediatamente la contesa. Che viene virtualmente chiusa undici minuti più tardi: splendida intuizione di Xavi che serve Messi nel corridoio centrale, al resto ci pensa la Pulga che batte in velocità l’addormentata difesa sivigliana e conclude alle spalle di Palop. Al Barcellona basterebbero queste due reti per alzare il trofeo e invece i culé non sono ancora sazi: grande azione tutta in velocità con tocchi di prima, ottima progressione di Dani Alves che serve il pallone del 3-0 a Messi, su cui Konko interviene in evidente ritardo.

Nella ripresa Álvarez prova a giocarsi i suoi assi, mandando in campo al quarto d’ora proprio i tre esclusi eccellenti. Ma la testa è ormai proiettata al ritorno della delicata sfida contro lo Sporting Braga che vale il visto per l’Europa. Nel frattempo Iniesta e Villa rilevano Bojan e Pedro e sono proprio i due nuovi entrati a creare i presupposti per la quarta ed ultima rete, che giunge allo scoccare del novantesimo: l’ex attaccante del Valencia lancia il compagno di squadra e di nazionale, nel cuore dell’area piccola si inserisce Messi che al quale Iniesta porge un assist facile facile da depositare in rete. È il trionfo catalano, sul quale però si materializza una piccola ombra, quella di Zlatan Ibrahimović: l’attaccante svedese rimane in panchina, scuro in volto. Saprà guadagnarsi la fiducia di Guardiola o la sua avventura a Barcellona è già giunta al capolinea?

Sabato 22 agosto 2010
BARCELLONA-SIVIGLIA 4-0 (3-0)
Camp Nou, Barcellona

BARCELLONA (4-3-3): Valdés; Alves, Piqué, Abidal, Maxwell; Busquets, Keita (86’ Adriano), Messi, Bojan (55’ Iniesta), Pedro (55’ Villa). All. Guardiola.

SIVIGLIA (4-4-2): Palop; Dabo, Konko, Escudé, Fernando Navarro; Jesús Navas, Zokora, Romaric (59’ Cigarini), Capel (59’ Luís Fabiano); Alfaro (59’ Perotti), Negredo. All. Álvarez.

ARBITRO: Fernando Teixeira.

GOL: 13’ Konko ag, 24’, 44’ e 90’ Messi.

NOTE: ammoniti Piqué e Romaric.

Simone Pierotti

SPAGNA: STASERA IL RITORNO DI SUPERCOPPA

Questa sera a Barcellona si assegna la Supercoppa di Spagna: si parte dal 3-1 del Siviglia di sette giorni fa.

BarcelonaVia all’operazione “remuntada”. Non sarà un gioco da ragazzi, nel vero senso della parola: i canterani rientrano nei loro ranghi, ora tocca ai campioni del mondo. Stasera al Camp Nou si assegna la Supercoppa di Spagna: dopo il 3-1 patito sette giorni fa a Siviglia, il Barcellona è chiamato all’impresa. Guardiola non commetterà più l’errore che gli è costato caro in Andalusia e vuole naturalmente scacciare il fantasma dell’Inter, evocato dal quotidiano catalano “Mundo deportivo” (il riferimento è alla semifinale dell’ultima Champions’ League, nella quale i meneghini vinsero 3-1 all’andata: al Camp Nou a nulla valse il gol di Piqué per raggiungere la finalissima).

Tra i blaugrana dovrebbe entrare a gara in corso il grande colpo del calciomercato di quest’estate, David Villa: il centravanti asturiano ha già promesso un’esultanza inedita, tutta per il Camp Nou, nel caso in cui dovesse andare a segno. Frattanto continua a tenere banco il caso Ibrahimović: lo svedese ha fatto sapere che non ha “intenzione di muoversi dal Barcellona”, mentre Guardiola dribbla le domande dei giornalisti ad ogni conferenza stampa. Ed è di oggi la notizia di un presunto interesse da parte del Real Madrid: dopo l’arrivo di Özil il direttore generale Valdano aveva assicurato che la campagna acquisti delle merengues è chiusa e che, adesso, ci sarà da sfoltire la rosa. Eppure, secondo il quotidiano filomadridista “Marca”, sarebbero stati messi sul piatto 35 milioni di euro per lo svedese, una bazzecola al confronto con la richiesta a tre cifre avanzata dal Manchester City. Ed anche il Milan ha messo gli occhi addosso sull’ex interista, autore del provvisorio vantaggio catalano nel match di andata.

Del gran fermento in casa Barcellona potrebbe approfittarne il Siviglia. Gli andalusi hanno offerto una buona prova nello spareggio per l’accesso alla Champions’ League, a dispetto della sconfitta di misura patita a Braga. Proprio in terra portoghese è stato utilizzato un altro giocatore al centro di numerose trattative di mercato, Luís Fabiano: uscito di scena il Marsiglia, adesso vorrebbe farlo suo il Tottenham in caso di qualificazione alla fase a gironi della Champions’ (i londinesi dovranno rimontare la sconfitta per 3-2 contro gli svizzeri degli Young Boys). La sensazione è che il brasiliano rimarrà a Siviglia, tanto più che dopo il gol dell’andata – firmò il momentaneo 1-1 –  esultò mandando messaggi d’amore alla tifoseria biancorossa. I quarantacinque minuti del Ramón Sánchez Pizjuán dovrebbero poi bastare a Cigarini per accaparrarsi una maglia da titolare: l’ex regista di Parma, Atalanta e Napoli è stato definito dalla stampa sportiva spagnola il “nuovo Guardiola”. Ancora assente per infortunio l’altro italiano Tiberio Guarente, fuori dall’undici titolare il francese Squillaci, sempre più vicino all’Arsenal.

Probabili formazioni (fischio d’inizio alle 20.30):

BARCELLONA (4-3-3): Valdés; Alves, Piqué, Puyol, Abidal; Xavi, Busquets, Iniesta; Messi, Ibrahimović, Bojan. All. Guardiola.

SIVIGLIA (4-4-2): Palop; Dabo, Fazio, Escudé, Fernando Navarro; Capel, Zokora, Cigarini, Perotti; Negredo, Luís Fabiano. All. Álvarez.

ARBITRO: Fernando Teixeira.

Simone Pierotti

SUPERCOPPA: IL PRIMO ROUND E’ DEL SIVIGLIA

SivigliaPer quanto una squadra possa essere, a detta di tifosi ed addetti ai lavori, la più forte, la più spettacolare al mondo, questa soffrirà comunque l’assenza dei suoi uomini più rappresentativi. Anche se si chiama Barcellona e può contare su alcuni dei migliori giocatori in circolazione, ma sopratutto su un vivaio esemplare che ogni anno sforna talenti cristallini. Adesso lo sa bene anche Guardiola dopo la sconfitta per 3-1 a Siviglia nella gara di andata della Supercoppa di Spagna: tra sette giorni, al Camp Nou, serviranno almeno due reti per ribaltare lo svantaggio ed alzare così il primo trofeo stagionale.

Eppure, nonostante l’assenza dei nazionali campioni del mondo e l’impiego di numerosi giovani, è proprio il Barcellona a dominare nella prima frazione, impedendo al Siviglia di esprimersi al meglio. Dopo un’occasione sprecata da Bojan su invenzione di Ibrahimović e la pronta risposta di Miño su una pericolosa conclusione di Jesús Navas, al ventesimo arriva il vantaggio catalano: Maxwell, schierato nell’insolita posizione di esterno di centrocampo, effettua un cross tagliente sul quale Fazio interviene in modo maldestro, mancando l’impatto con il pallone. Alle sue spalle sbuca Ibrahimović che, approfittando di un’indecisione di Escudé, infila in spaccata sul primo palo. Gli andalusi quasi non accennano segnali di ripresa, in difesa il giovane centrale Sergio Gómez compie un gran lavoro su Luís Fabiano, schierato come unico attaccante nello scacchiere biancorosso. Nel finale, poi, i culé sfiorano addirittura il raddoppio con Maxwell incapace di capitalizzare una bella azione di Jonathan dos Santos: il fratellino dell’ex blaugrana Giovani, continua ad impressionare dopo un buon precampionato e non suonerebbe strano se Guardiola decidesse di rinunciare a Mascherano per puntare sul giovane messicano come sostituto di Yaya Touré.

La ripresa si apre con il Barça ancora in attacco: Maxwell, tra i migliori dell’undici blaugrana, scodella nuovamente un pallone al centro con Ibrahimović – lascerà poi il posto a Messi – che fa vedere i sorci verdi a Escudé e solo il provvidenziale intervento di Fazio scongiura il secondo gol catalano. Il Siviglia, tuttavia, va vicinissimo al pareggio con Renato, sul quale Miño compie un autentico miracolo, ed appare rivitalizzato dal primo cambio: uno spento Romaric cede il posto a Cigarini. L’ex napoletano entra subito nelle grazie del “Ramón Sánchez Pizjuán”: gli basta un quarto d’ora per innescare Luís Fabiano con un rasoterra filtrante, al resto pensa tutto il centravanti brasiliano che sfrutta la prima disattenzione di Sergio Gómez e di sinistro infila Miño sotto le gambe. Il pareggio rompe gli equilibri creatisi, l’allenatore biancorosso Álvarez lo intuisce e ridisegna la formazione richiamando Renato e mandando in campo Kanouté. Il gigante del Mali ripaga pienamente la fiducia del suo tecnico nel giro di pochi minuti: Negredo ubriaca Maxwell e fugge sulla sinistra, passaggio con l’esterno sinistro nel cuore dell’area dove Kanouté brucia sia Gómez che Dani Alves e batte Miño con una conclusione al volo. Passano dieci minuti ed il Siviglia segna ancora: bel tacco di Jesús Navas che libera Perotti sulla corsia sinistra, immediato cross al centro che Kanouté spinge in rete di testa. Il Barça crolla definitivamente, rischia di incassare il quarto gol (conclusione fuori misura di Perotti) ma poi si vede annullare il possibile 3-2 di Messi per fuorigioco. Avventurarsi nel campo delle ipotesi è sempre rischioso, ma se Guardiola avesse schierato i tanti nazionali rimasti in Catalogna, l’incontro avrebbe probabilmente avuto un esito diverso. Sabato prossimo la riprova, quando il Barcellona sarà chiamato a rovesciare la situazione a proprio vantaggio per vincere la Supercoppa.

Sabato 14 agosto 2010
SIVIGLIA-BARCELLONA 3-1 (0-1)
Rámon Sánchez Pizjuán, Siviglia

SIVIGLIA (4-4-1-1): Palop, Konko, Escudé, Fazio, Dabo, Jesús Navas, Zokora, Romaric (46′ Cigarini), Perotti, Renato (64′ Kanouté), Luís Fabiano (70′ Negredo). All. Álvarez.

BARCELLONA (4-4-2): Miño, Dani Alves, Sergio Gómez, Milito (80′ Adriano), Abidal, Maxwell, Keita, Oriol (66′ Thiago), dos Santos, Bojan, Ibrahimović (52′ Messi). All. Guardiola.

ARBITRO: César Muñiz Fernández.

GOL: 20′ Ibrahimović, 61′ Luís Fabiano, 72′ e 82′ Kanouté.

NOTE: spettatori 38mila circa, ammoniti Zokora, Dabo, Cigarini e Dani Alves.

Simone Pierotti