ALL BLACKS INARRESTABILI: LA BLEDISLOE È LORO, IL TRI NATIONS QUASI

Gli All Blacks sconfiggono l’Australia, aggiudicandosi la Bledisloe Cup e mancando di poco la vittoria matematica del Tri Nations.

L’inarrestabile cavalcata degli All Blacks verso la Coppa del Mondo dell’anno prossimo continua con la conquista della Bledisloe Cup e la quarta vittoria neozelandese su quattro incontri disputati in questo Tri Nations: l’Australia, molto migliorata rispetto all’incontro di settimana scorsa, ha comunque dovuto arrendersi con il punteggio di 20-10 al Lancaster Park di Christchurch. Un Tri Nations segnato dalla dominazione dei neozelandesi che oggi hanno avuto la possibilità di chiudere matematicamente il torneo: se gli All Blacks avessero ottenuto una vittoria col bonus avrebbero mantenuto il punteggio pieno e non sarebbero stati più raggiungibili da Australia e Sudafrica. La vittoria segna il nono successo neozelandese di fila contro gli Wallabies, oltre ad essere la tredicesima vittoria consecutiva degli All Blacks.

Per la prima volta nell’edizione di quest’anno l’arbitro non ha estratto nessun cartellino. La Nuova Zelanda ha avuto la meglio grazie a una difesa più attenta (146 placcaggi contro i 91 degli australiani) e all’incapacità della mischia australiana di fornire alla propria mediana una piattaforma avanzante da cui far partire il gioco: agli Wallabies è mancato un Quade Cooper, un’apertura con l’abilità e l’attitudine di attaccare la linea avversaria. L’incontro ha avuto due volti: il quarto d’ora iniziale, disputato a ritmo altissimo e a viso aperto, ha visto le due squadre mettere a segno le tre mete della partita. Solo nove i punti messi a segno complessivamente nei restanti 65 minuti: calo di ritmo fisiologico, errori forzati dalla stanchezza, maggiore attenzione sulla difesa, più falli e infrazioni commessi da ambo i lati.

Al sesto minuto la prima marcatura: Tom Donnelly sfrutta un turnover per infilare la difesa australiana e costringerla a mostrare il fianco per la meta a largo dell’estremo Mils Muliaina. Pronta la reazione degli Australiani che trovano il pareggio dopo appena tre minuti: in un placcaggio Carter perde la palla, recuperata dagli avanti australiani per permettere a Kurtley Beale un impressionante corsa di oltre sessanta metri fino alla linea di meta. Passano appena quattro minuti, e l’inesperienza dell’ala australiana James O’Connor permette a Ma’a Nonu di mandare in meta Conrad Smith.

Dal 14-7 gli australiani, nonostante diverse occasioni, non si riprenderanno più: a ritmo rallentato, l’accento dell’incontro si sposta sulla difesa e aumentano errori e falli. Uno scambio di punizioni tra Giteau e Carter chiude il primo tempo 17-10, mentre nel secondo tempo l’unica marcatura è una punizione di Carter al 70′. Ora agli All Blacks basta racimolare un punto di bonus in almeno uno dei due incontri rimanenti. Non è però difficile immaginare che questa macchina che macina gioco con una determinazione, un ritmo e una precisione inarrivabili possa chiudere quest’edizione del Tri Nations imbattuta, per dare un segnale forte in vista della Coppa del Mondo 2011.

Sabato 7 agosto 2010
NUOVA ZELANDA – AUSTRALIA 20-10 (17-10)
Lancaster Park, Christchurch (NZL)

NUOVA ZELANDA: Muliaina – Jane, Smith, Nonu, Rokocoko – Carter, Weepu (75′ Mathewson) – Read, McCaw (c), Kaino (70′ Vito) – Donnelly (50′ Whitelock), Thorn – O.Franks (42′ B.Franks), Mealamu (76′ Flynn), Woodcock.

AUSTRALIA: Beale – O’Connor, Ashley-Cooper, A.Faingaa, Mitchell – Giteau, Genia – Brown (55′ Hodgson), Pocock, Elsom (c) – Sharpe (65′ Simmons), Mumm – Ma’afu (64′ Slipper), S.Faingaa, Robinson.

ARBITRO: Jonathan Kaplan (RSA)

MARCATORI
6′ m. Muliaina t. Carter NZL 7-0
9′ m. Beale t. Giteau AUS 7-7
13′ m. Smith t. Carter NZL 14-7
18′ p. Giteau AUS 14-10
34′ p. Carter NZL 17-10
Fine Primo Tempo 17-10
70′ p. Carter NZL 20-10
FINALE 28-49

CLASSIFICA: Nuova Zelanda 19, Australia* 4, Sudafrica* 0.
* una partita in meno

Damiano Benzoni

LA NUOVA ZELANDA PRENDE IL LARGO NEL TRI NATIONS

A Melbourne gli All Blacks battono gli Australiani (rimasti in quattordici per tutto il secondo tempo) e ipotecano il Tri Nations.

All Blacks inarrestabili: battendo 49-28 l’Australia e ottenendo il punto di bonus durante il primo tempo, i neozelandesi si proiettano a punteggio pieno in vetta alla classifica del Tri Nations. Ancora una volta chiave dell’incontro è la disciplina: i due cartellini gialli mostrati a Drew Mitchell hanno sicuramente influenzato la partita, comunque dominata dai Tuttineri. Disciplina però non solo per quanto riguarda le infrazioni da cartellino, ma anche in quanto a tenuta della concentrazione. Gli Wallabies hanno mostrato diversi cali di concentrazione appena dopo aver segnato, permettendo ai neozelandesi di rifarsi immediatamente. Una partita nondimeno godibile, con due squadre votate all’attacco che hanno messo a segno complessivamente dieci mete. Una partita dominata anche da Dan Carter e Richie McCaw, protagonisti del match e metronomo e motore di una Nuova Zelanda inarrivabile.

Dopo uno scambio di punizioni nei minuti di apertura, è l’Australia a varcare per prima la linea di meta, sfruttando un’insicurezza di Carter, che si fa bloccare un calcio di liberazione permettendo agli Wallabies di marcare con Mitchell. Carter si rifà pochi minuti più tardi contrando a sua volta un calcio di Berrick Barnes e andando a schiacciare lui stesso l’ovale in meta: è il primo vantaggio per gli All Blacks, che però non lo lasceranno più andare. Il primo tempo infatti vede i neozelandesi mettere a segno quattro mete senza replica da parte degli Wallabies. Ad allungare le distanze al 12′, due soli minuti dopo la meta di Carter, è l’estremo Mils Muliaina, servito da un calcetto-capolavoro dell’ala Cory Jane. Non bastano una punizione di Barnes e l’ammonizione di Owen Franks per un’infrazione in ruck a bloccare la Nuova Zelanda: in inferiorità numerica arriva la meta di McCaw. Sono passati solo 24 minuti e gli ospiti si sono portati già sul 22-11.

Al 28′ un’altra tegola si infrange sull’Australia, che perde la superiorità numerica e l’ala Drew Mitchell, ammonita per un placcaggio irregolare che farà discutere a lungo durante la prossima settimana. Nonostante in parità numerica Giteau accorci le distanze con una punizione, al rientro di Franks i neozelandesi fanno fruttare la superiorità numerica marcando dieci punti. In quei dieci punti c’è anche la meta del bonus, marcata da Cory Jane proprio nel canale che sarebbe stato difeso da Mitchell: è il 35′, e gli All Blacks chiudono il primo tempo sul 32-14.

Dopo soli tre minuti nella ripresa, Mitchell riceve il secondo cartellino giallo per comportamento antisportivo, dopo aver cercato di impedire a Conrad Smith di giocare una touche veloce schiaffeggiando la palla dalle sue mani. Una leggerezza che gli costa il cartellino giallo e che significa un’intera frazione di gioco in inferiorità numerica per l’Australia. Ad aggiungere sale alle ferite, arriva anche la seconda meta di Muliaina. Nonostante il passivo di venticinque punti e l’espulsione di Mitchell, gli Wallabies cercano di attaccarsi con le unghie e con i denti alla partita: Will Genia conferma quanto di buono mostrato la scorsa settimana e porta la pressione nell’area dei ventidue neozelandese. Dopo un’azione multifase e quasi dieci minuti di pressione, la diga difensiva neozelandese cede: un passaggio di Giteau manda Ashley-Cooper in meta e l’Australia rialza la testa. Di nuovo, però, la gestione mentale della ripresa del gioco è deficitaria e gli All Blacks riescono a gestirla per mantenere gli avversari a debita distanza: un break di Ma’a Nonu manda Rokocoko in meta a soli tre minuti dalla marcatura dell’estremo australiano.

Gli Wallabies non sono ancora domi e continuano a portare pressione con il ritmo dettato da Genia e al 69′ è capitan Rocky Elsom a schiacciare l’ovale in meta. L’Australia è a una sola marcatura dal punto di bonus offensivo, ma non basta. La Nuova Zelanda riesce ad allontanare i propri avversari lontani dalla zona rossa. E alla fine, la settima meta che chiude l’incontro è indicativa di quanto sia inarrestabile la squadra di McCaw: dopo un break da parte del seconda linea Whitelock i neozelandesi si trovano ad attaccare con una linea di dieci uomini contro cui la disperata difesa australiana nulla può. La palla viene aperta al largo, dove Elsom si trova solo contro quattro attaccanti e non può impedire la marcatura di Flynn.

Sabato 31 luglio 2010
AUSTRALIA – NUOVA ZELANDA 28-49 (14-32)
Docklands Stadium, Melbourne (AUS)

AUSTRALIA: Ashley-Cooper – O’Connor, Horne (55′ Beale), Barnes, Mitchell – Giteau (77′ A.Faingaa), Genia (76′ Burgess) – Brown, Pocock, Elsom (c) – Sharpe (47′ Simmons), Mumm – Ma’afu (59′ Slipper), Moore (48′ S.Faingaa), Robinson.

NUOVA ZELANDA: Muliaina – Jane (75′ Dagg), Smith, Nonu (71′ Cruden), Rokocoko – Carter, Cowan (33′ Weepu) – Read, McCaw (c), Kaino – Donnelly (74′ Vito), Thorn (60′ Whitelock) – O.Franks (43′ B.Franks), Mealamu (71′ Flynn), Woodcock.

ARBITRO: Craig Joubert (RSA)

MARCATORI
3′ p. Giteau AUS 3-0
6′ p. Carter NZL 3-3
7′ m. Mitchell AUS 8-3
9′ mt. Carter NZL 8-10
12′ m. Muliaina NZL 8-15
17′ p. Barnes AUS 11-15
22′ amm. O.Franks NZL
24′ m. McCaw t. Carter NZL 11-22
28′ amm. Mitchell AUS
30′ p. Giteau AUS 14-22
33′ p. Carter NZL 14-25
35′ m. Jane t. Carter NZL 14-32
Fine Primo Tempo 14-32
43′ esp. Mitchell (doppia ammonizione) AUS
46′ m. Muliaina t. Carter NZL 14-39
55′ m. Ashley-Cooper t. Giteau AUS 21-39
58′ m. Rokocoko NZL 21-44
69′ m. Elsom t. Giteau AUS 28-44
79′ m. Flynn NZL 28-49
FINALE 28-49

CLASSIFICA: Nuova Zelanda 15, Australia* 4, Sudafrica 0.
* una partita in meno

Damiano Benzoni

L’ESORDIO AUSTRALIANO AL TRI NATIONS AFFONDA GLI SPRINGBOKS

Terza sconfitta consecutiva per il Sudafrica: da favorita della vigilia a ultima in classifica con tutto da rifare.

Terzo KO consecutivo per gli Springboks che, a metà della loro campagna di difesa del titolo del Tri Nations, si trovano a guardare la graduatoria dal basso, senza aver ancora guadagnato nessun punto in classifica. Tre sconfitte segnate da un marchio ripetuto, ovvero il sin-binning di un giocatore nei minuti di apertura del match, sintomatico dei problemi di disciplina dei sudafricani, alle prese, con troppa fatica, con le nuove interpretazioni del regolamento. Non sono mancate le polemiche da parte di Peter de Villiers, bacchettato dal comitato organizzatore del SANZAR per le sue dichiarazioni: il coach del Sudafrica ha sostenuto di essere vittima di una cospirazione da parte degli arbitri che, in vista della Coppa del Mondo del 2011, starebbero spingendo la Nuova Zelanda per attrarre più pubblico alle partite dell’anno prossimo. Sorprende invece l’Australia che, con una squadra piuttosto giovane e sperimentale sapientemente guidata dall’esperienza di Ashley-Cooper, Giteau, Elsom e Sharpe, è riuscita a mettere i campioni uscenti con le spalle al muro.

Di nuovo il Sudafrica si è trovato a dover arretrare di fronte a un avversario determinato e più aggressivo nel cercare di superare la linea del vantaggio, il che ha reso l’Australia dominante nella gestione del breakdown, l’area del placcaggio: le terze linee Rocky Elsom e soprattutto David Pocock sono stati decisivi nei raggruppamenti, permettendo agli Wallabies di sviluppare il loro gioco di trequarti arrembanti e abili nel far girare la palla. Per contro i sudafricani, orfani tra l’altro di Fourie du Preez, hanno mancato troppi placcaggi decisivi e hanno concesso di nuovo troppo sul versante della disciplina: undici punizioni concesse (sei delle quali spedite in mezzo ai pali da Matt Giteau e James O’Connor per un totale di diciotto punti, guardacaso un punto solo in più rispetto allo scarto finale tra le due squadre) e due ammonizioni.

La prima ammonizione, dopo soli due minuti di gioco, è quella di Jaque Fourie, punito per un placcaggio irregolare. I sudafricani reggono senza concedere punti fino al ritorno del centro, ma anche in parità numerica continuano a subire il ritmo del gioco australiano: Giteau è infallibile dalla piazzola e poco dopo la mezz’ora il risultato è fissato sul 12-3 dalle sue punizioni. Per la prima meta bisogna aspettare i minuti finali del primo tempo: un ottimo break di Elsom da una rimessa laterale e un colpo di maestria di Giteau aprono la strada per la marcatura di Drew Mitchell e fissano il punteggio sul 17-3 all’intervallo.

La ripresa si apre subito con altri tre punti di Giteau e soprattutto con l’ammonizione di BJ Botha, seguita dalla sesta punizione per gli Wallabies, stavolta messa a segno da O’Connor. Al 54′ il Sudafrica si trova per la prima volta in superiorità numerica, con l’ammonizione di Quade Cooper per un placcaggio irregolare. Gli Springboks ne approfittano e cercano di riportarsi in partita: due mete non trasformate di Fourie e Gurthrö Steenkamp portano il risultato sul 23-13 per l’Australia a dieci minuti dal fischio finale. A richiudere definitivamente l’incontro ci pensa Will Genia, coronando con una meta trasformata da O’Connor un’ottima prestazione con la maglia numero nove che fu di George Gregan.

Sabato 24 luglio 2010
AUSTRALIA – SUDAFRICA 30-13 (17-3)
Lang Park, Brisbane (AUS)

AUSTRALIA: Ashley-Cooper – O’Connor, Horne, Giteau (74′ Barnes), Mitchell – Cooper, Genia – Brown (70′ McCalman), Pocock, Elsom (c) – Sharpe, Mumm (68′ Simmons) – Ma’afu, Faingaa (54′ Moore), Robinson (58′ Slipper).

SUDAFRICA: Kirchner – Aplon, Fourie, Olivier (54′ de Jongh), Habana – M.Steyn (54′ James), Pienaar (72′ Hougaard) – Spies (48′-55′ van der Linde), Kankowski (56′ Potgieter), Burger – Matfield, Rossouw (68′ van der Merwe) – BJ Botha (68′ van der Linde), Smit (c) (72′ Ralepelle), Steenkamp.

ARBITRO: George Clancy (IRL)

MARCATORI
2′ amm. Fourie RSA
14′ p. Giteau AUS 3-0
17′ p. M.Steyn RSA 3-3
19′ p. Giteau AUS 6-3
23′ p. Giteau AUS 9-3
31′ p. Giteau AUS 12-3
39′ m. Mitchell AUS 17-3
Fine Primo Tempo 17-3
42′ p. Giteau AUS 20-3
45′ amm. BJ Botha RSA
46′ p. O’Connor AUS 23-3
54′ amm. Cooper AUS
62′ m. Fourie RSA 23-8
71′ m. Steenkamp RSA 23-13
75′ m. Genia t. O’Connor AUS 30-13
FINALE 30-13

CLASSIFICA: Nuova Zelanda* 10, Australia** 4, Sudafrica 0.
* una partita in meno
** due partite in meno

Damiano Benzoni

L’INDISCIPLINA COSTA ANCORA CARA AI BOKS, MENTRE GLI ALL BLACKS DOMINANO IL TRI NATIONS

Seconda vittoria con bonus consecutiva nel Tri Nations per gli All Blacks, ora in cima alla classifica del torneo a punteggio pieno.

L’hanno fatto di nuovo: gli All Blacks hanno trasformato la loro fame nella seconda vittoria con bonus sui campioni del Mondo consecutiva nel giro di una settimana. Ora la Nuova Zelanda, dopo aver battuto il Sudafrica 31-17, guida a punteggio pieno la classifica del Tri Nations, mentre gli Springboks cercano di capire come arginare gli uomini in nero. Più fame, ma anche più inventiva e il dominio delle fasi statiche: quella che, prima del calcio di inizio del torneo, tutti consideravano il punto di forza da cui i sudafricani sarebbero partiti per conquistare il titolo senza rivali. E se stavolta il piede di Carter era in giornata no e la touche sudafricana è riuscita ad esprimersi al suo livello, una nuova sconfitta a un anno dalla Coppa del Mondo lascia il CT Peter de Villiers con molto su cui riflettere.

Come era già accaduto sabato scorso, anche stavolta l’indisciplina ha presentato il conto al Sudafrica: dopo soli quattro minuti di gioco Danie Rossouw, chiamato a sostituire lo squalificato Bakkies Botha, è stato ammonito lasciando la sua squadra in inferiorità per dieci minuti. Dieci minuti nei quali gli All Blacks si sono portati sul 10-0: prima una meta di potenza di Ma’a Nonu, poi un bel break di Piri Weepu a esporre le pecche difensive degli Springboks e servire la marcatura per Mils Muliaina. Al ritorno di Rossouw in campo, una punizione di Carter (primo centro al quarto tentativo) fissa il punteggio sul 13-0 alla mezz’ora, ma proprio il seconda linea sudafricano, prima ammonito, si riscatta segnando la prima meta della sua nazionale nel Tri Nations.

Nella ripresa ogni velleità di rimonta dei sudafricani, che nel frattempo si erano portati sul 13-10, viene spenta dai dilaganti All Blacks: prima l’ala Rene Ranger marca il suo esordio da titolare andando in meta, poi Weepu (chiamato a sostituire l’inefficace Carter dalla piazzola) centra i pali con una punizione e infine Israel Dagg, con una bellissima meta individuale, agguanta il punto di bonus per la Nuova Zelanda. Serve solo alle statistiche e all’orgoglio la meta finale di Schalk Burger.

Alla fine del match restano le critiche sudafricane alle nuove interpretazioni del regolamento e all’arbitraggio dell’irlandese Alain Rolland, colpevole di aver risparmiato un giallo a McCaw e di non aver sanzionato una carica irregolare di Rene Ranger durante l’azione della terza meta neozelandese. Resta però aperto il problema dell’indisciplina sudafricana: due ammonizioni nei minuti iniziali di altrettante partite, la squalifica di Bakkies Botha e ora quella per Jean de Villiers, colpevole di un placcaggio irregolare. Il Tri Nations si sposta dalla Nuova Zelanda all’Australia, e il Sudafrica avrà molto a cui pensare durante il proprio turno di riposo.

Sabato 17 luglio 2010
NUOVA ZELANDA – SUDAFRICA 31-17 (13-7)
Westpac Stadium, Wellington (NZL)

NUOVA ZELANDA: Muliaina – Jane, Smith, Nonu (73′ Cruden), Ranger (63′ Dagg) – Carter, Weepu (63′ Cowan) – Read, McCaw (c) (76′ Messam), Kaino – Donnelly (63′ Whitelock), Thorn – O.Franks (70′ B.Franks), Mealamu (76′ Flynn), Woodcock.

SUDAFRICA: Kirchner – J.de Villiers (41′ Aplon), Fourie, Olivier, Habana – M.Steyn, Januarie (53′ Pienaar) – Spies (70′ Kankowski), Louw, Burger – Matfield, Rossouw (53′ Bekker) – van der Linde (41′ BJ Botha), Smit (c) (76′ Ralepelle), Steenkamp.

ARBITRO: Alain Rolland (IRL)

MARCATORI
4′ amm. Rossouw RSA
7′ m. Nonu NZL 5-0
11′ m. Muliaina NZL 10-0
30′ p. Carter NZL 13-0
36′ m. Rossouw t. M.Steyn RSA 13-7
Fine Primo Tempo 13-7
42′ p. M.Steyn RSA 13-10
45′ m. Ranger NZL 18-10
51′ p. Weepu NZL 21-10
65′ m. Dagg t. Carter NZL 28-10
69′ m. Carter NZL 31-10
74′ m. Burger t. M.Steyn RSA 31-17
FINALE 31-17

CLASSIFICA: Nuova Zelanda 10, Australia* e Sudafrica 0.
* due partite in meno

Damiano Benzoni

SGAMBETTO NEOZELANDESE NELLA PRIMA DEL TRI NATIONS

Vittoria netta per la Nuova Zelanda nella giornata inaugurale del Tri Nations

La disciplina fa vincere e perdere le partite: questo è successo all’Eden Park di Auckland, dove Bakkies Botha ha messo la sua firma, in negativo, all’incontro inaugurale del Tri Nations 2010 vinto 32-12 dalla Nuova Zelanda sul Sudafrica. Il seconda linea sudafricano, ad appena tre minuti dall’inizio delle ostilità, aveva colpito il mediano neozelandese Jimmy Cowan con una testata. Un gesto non visto dall’arbitro, ma che potrebbe costare caro a Botha, che dovrà apparire di fronte al ufficiale giudiziario del SANZAR Dennis Wheelahan dopo esssere stato citato per gioco pericoloso dal commissario della partita, Scott Nowland. Non è stato l’unico gesto di indisciplina da parte del sudafricano: Botha ha potenzialmente cambiato il corso del match al tredicesimo minuto, ricevendo un cartellino giallo per infrazioni ripetute mentre gli All Blacks avevano messo il Sudafrica con le spalle al muro della loro linea di meta. Durante i dieci minuti di espulsione temporanea, Carter ha pareggiato i conti (Morné Steyn aveva portato il Sudafrica in vantaggio con una punizione pochi minuti prima) dalla piazzola, prima che un contrattacco di Muliaina facesse arrivare la palla a Conrad Smith per la prima meta dell’incontro.

Era il diciottesimo minuto, e da quel momento il Sudafrica non è più riuscito a rialzarsi. Grazie a una grande partita di Mealamu e di Donnelly, i neozelandesi sono stati competitivi in touche, mentre i sudafricani Steenkamp e du Plessis non sono riusciti a replicare le ottime prestazioni di giugno e a sottomettere Owen Franks e Woodcock in mischia chiusa. Un errore difensivo di Jean de Villiers, andato all’intercetto invece di difendere sulla propria ala, ha aperto lo spazio per la seconda meta degli All Blacks. A marcarla, un’ispirato e carismatico Ma’a Nonu, sapiente guida del reparto arretrato neozelandese, che ha così chiuso il primo tempo sul 20-3.

Inutili i tentativi degli Springboks di rientrare in partita all’inizio della ripresa, nonostante i due calci messi a segno da Steyn: i neozelandesi si dimostrano più efficaci nel guadagnare la linea del vantaggio e ben presto varcano la meta avversaria una terza volta, grazie alla stupenda linea di corsa del numero otto Kieran Read, accorso a ricevere un passaggio in sospensione di Weepu, appena entrato al posto di Cowan. Il punto di bonus neozelandese, e il colpo di grazia per i sudafricani, arriva nuovamente per motivi disciplinari: una punizione veloce, e Read spedisce il pilone Tony Woodcock in meta. 32-12, quattro mete a zero, cinque punti in classifica a zero. Contro i pronostici la Nuova Zelanda parte in testa, e il Sudafrica deve riorganizzarsi per riaffrontare gli All Blacks, settimana prossima, di nuovo in casa loro, a Wellington. Perdere di nuovo darebbe un notevole vantaggio alla Nuova Zelanda e, nel caso il passivo dovesse essere nuovamente così largo, sarebbe un duro colpo psicologico per i Boks.

Sabato 10 luglio 2010
NUOVA ZELANDA – SUDAFRICA 32-12 (20-3)
Eden Park, Auckland (NZL)

NUOVA ZELANDA: Muliaina – Jane, Smith, Nonu, Rokocoko (58′ Kahui) – Carter, Cowan (54′ Weepu) – Read, McCaw (c), Kaino (72′ Messam) – Donnelly (72′ Whitelock), Thorn – O.Franks (64′ B.Franks), Mealamu (78′ Flynn), Woodcock.

SUDAFRICA: Kirchner – de Villiers, Fourie, Olivier (72′ Aplon), Habana – M.Steyn (72′ James), Januarie (76′ Pienaar) – Spies, Louw (52′ Rossouw), Burger – Matfield, B.Botha (52′ Bekker) – du Plessis (59′ BJ Botha), Smit (c) (72′ Ralepelle), Steenkamp.

ARBITRO: Alan Lewis (IRL)

MARCATORI
6′ p. M.Steyn RSA 0-3
13′ amm. B.Botha RSA
13′ p. Carter NZL 3-3
18′ m. Smith t. Carter NZL 10-3
24′ p. Carter NZL 13-3
35′ m. Nonu t. Carter NZL 20-3
Fine Primo Tempo 20-3
41′ p. M.Steyn RSA 20-6
46′ p. M.Steyn RSA 20-9
56′ m. Read t. Carter NZL 27-9
60′ p. M.Steyn RSA 27-12
79′ m. Woodcock NZL 32-12
FINALE 32-12

CLASSIFICA: Nuova Zelanda 5, Australia* e Sudafrica 0.
* una partita in meno

Damiano Benzoni