LE FINALISTE A CONFRONTO

Giocatore per giocatore, un confronto tra Spagna e Olanda, le finaliste del Coppa del Mondo.

Siamo all’atto finale. Fatte fuori la pochezza italiana, la confusione francese, il ritmato calcio asiatico, le decompressioni brasiliane e i solipsismi argentini, restano due outsider storiche che vinceranno il loro primo Campionato mondiale di calcio. Sarà una finale, si spera, bella, tra due squadre che hanno il coraggio di giocare al calcio e non di trincerarsi in difesa. Vediamo tutti i duelli che ci aspettano, per capire anche meglio chi potrà uscire vincitrice:

Maarten Stekelenburg – Iker Casillas

Fino alle semifinali il portiere olandese è stato il migliore del Mondiale, mentre Casillas ha riportato in Nazionale alcune defaillance da confusione madridista. Dopo la semifinale i due sono sullo stesso livello, anzi Casillas ha in più il miracolo del rigore di Cardozo. Il portiere dell’Ajax è perfetto nelle uscite e balbettante sui tiri da lontano, Casillas è uno dei migliori al mondo e quando vuole giocare fa il campione. VOTO: CASILLAS

Gregory van der Wiel – Sergio Ramos

Potrebbero trovarsi, se non quest’anno, almeno il prossimo a condividere lo stesso stadio di casa. van der Wiel è quello che serve al Real Madrid come impatto giovane in fascia e Mourinho lo sa. Intanto Sergio Ramos gioca sempre le sue partite di pura forza, mentre van der Wiel fa quello che semplicemente il dio del calcio gli ha instillato. Per completezza, sarebbe da scegliere Ramos, ma per capacità di essere utile alla manovra della propria squadra, scelgo VAN DER WIEL.

Giovanni van Bronckhorst – Joan Capdevila

L’olandese è il capitano-riferimento dell’intera difesa, l’altro è un intrufolato di successo. Ai Mondiali abbiamo visto un Giovani molto sulle sue, capace di reggere tutti i tipi di ali e di proporsi con moderatezza. Capdevila sui giornali italiani prende stranamente sempre 5 e mezzo o 6 in pagella, segno che chi le stila ne sa poco di calcio ed è abituato al televisore. Se uno segue davvero la partita di Capdevila, si rende conto di quanto è bravo a coprire l’intero out (davanti a lui gioca Iniesta che si accentra). Se solo l’Inghilterra avesse avuto Capdevila al posto di Cole in fascia a sinistra, sarebbe stata un’altra squadra. VOTO: CAPDEVILA

John Heitinga – Gerard Piqué

Sfida complicatissima, perché entrambi hanno giocato un Mondiale monstre. Piqué, nonostante parta sempre con il beneficio del dubbio, gioca partite solide e di grande presenza fisica, ma Heitinga in questo Mondiale ha stupito tutti. La promessa dell’Ajax, persa in squadre da quinto posto se va tutto bene, è risorta a grandi livelli. VOTO: HEITINGA

Joris Mathijsen – Carles Puyol

Non c’è partita. Il primo è il capitano e la pietra angolare su cui si regge la squadra migliore, l’altro è l’amico di John, bravo e pulito quanto vuoi, ma sempre una spalla, al massimo un caratterista. VOTO: PUYOL

Mark van Bommel – Sergio Busquets

Per quello che ci mette in campo e per come è importante per la squadra, van Bommel deve avere il merito che gli spetta. Se poi metti sul piatto della bilancia la freschezza difensiva e la classe geometrica di Sergio, diventa più dura. Ma van Bommel in questa squadra è qualcosa di più rispetto al semplice regista. VOTO: VAN BOMMEL

Nigel de Jong – Xabi Alonso

Dal giocatore del Madrid ci si aspetta sempre un po’ di più, soprattutto se lo metti a confronto con i due del Barcellona. È preciso nei lanci, abile a distruggere il gioco delle mezzeali, bravo nell’innescare Xavi e Iniesta, ma gli serve sempre una mezza figura per arrivare al punto. De Jong invece gioca sempre con la stessa continuità ferina, ammaestrata a dovere da van Bommel. Nelle due squadre, sembrerà strano, Alonso sembra meno indispensabile di de Jong. VOTO: DE JONG

Wesley Sneijder – Xavi Hernández

È il duello del Mondiale, ed è stato quello della Champions League (e pensare che fino a cinque giorni fa i giornali titolavano: “È il Mondiale delle sudamericane” e oggi, senza cambiare di una virgola il senso e il gusto: “È il Mondiale delle europee”). Sono giocatori diversi ma per la squadra hanno lo stesso valore. Non posso dare un voto pari e allora scelgo la capacità di Sneijder di diventare leader in una Nazionale nuova rispetto alla Spagna, che gioca da anni insieme, ma soprattutto anarchica caratterialmente come l’Olanda. Il primo a fare il bullo, van Persie, è stato ripreso proprio da Sneijder che ha assunto su di sé, quel giorno, le stimmate del comandante. VOTO: SNEIJDER

Dirk Kuyt – Andrés Iniesta

Sono stati decisivi allo stesso modo, la loro sfida, fatta di concretezza e intelligenza tecnica dirà molto su questa partita. Kuyt è un’ala tattica di livello mondiale, decisivo in ogni squadra (Inter, compralo, ti serve), Iniesta è un fuoriclasse che manca troppo se manca (Inter, ringrazia l’assenza) Insieme farebbero faville, ma siccome sono di nazionalità diverse, do il mio voto all’uomo che si assume maggiori responsabilità in attacco. VOTO: INIESTA

Arjen Robben – David Villa

Sono i calciatori che possono far vincere le proprie squadre. Il primo è arrivato infortunato e tornare ai livelli di aprile non è facile, il secondo è arrivato al massimo della forma ed esserlo per così tante partite ravvicinate è un problema. Se Robben sale di colpi e Villa cala d’intensità, vince l’Olanda, se la Spagna riesce a non far spremere Villa, visto ripiegare su Coentrão, e Robben osa poco non innescando i compagni, vince la Spagna. Il duello è anche in questa sfida, ma io voto lo spagnolo per quello che è stato. VOTO: VILLA

Robin van Persie – Fernando Torres

L’olandese può essere anche in forma, ma in questo gioco senza verticalizzazioni continue gioca male. Lo spagnolo è fuori forma, ma in una partita può mettere dentro tutto. Per quanto è servito storicamente alla sua squadra, Torres può fare la partita che serve, mentre van Persie canterà di nuovo forse stonando. VOTO: TORRES

Jvan Sica

PALLANUOTO FEMMINILE: CONTINUA IL PREDOMINIO DELLE STATUNITENSI

Vittoria delle statunitensi in World League, dopo aver superato per la seconda volta l’Australia ai rigori.

Le statunitensi di Adam Krikorian, campionesse del mondo in carica e padrone di casa, si aggiudicano per la quinta volta la World League, battendo l’Australia in finale ai rigori dopo aver pareggiato 7-7 alla fine del tempo regolamentare. Il sette statunitense aveva trovato il vantaggio verso la fine del primo quarto, mantenendolo fino all’inizio del quarto, senza però riuscire a mettere tra sè e le australiane un break importante: il vantaggio massimo era stato di due reti.

Nell’ultima frazione di gioco la riscossa delle australiane: le australiane, sfruttando due superiorità prima con Bronwen Knox (5-5), poi con Glencora Ralph (6-6) ristabilivano la parità per poi portarsi in vantaggio a due minuti dalla fine con Sophie Smith. Era Lauren Wenger, diciotto secondi dopo, a pareggiare i conti per gli Stati Uniti, decretando il pareggio e rinviando il verdetto della gara ai tiri di rigore. Nessun errore per le rigoriste statunitensi, mentre tra i pali la loro Betsey Armstrong, votata miglior portiere del torneo, neutralizzava il quarto rigore delle australiane, tirato da Jemma Dessauvagie, permettendo a Maggie Steffens di mettere in porta il tiro decisivo sulll’ultimo rigore, dietro le spalle di Victoria Brown.

Le statunitensi già nel girone preliminare avevano avuto la meglio delle australiane ai rigori, oltre ad aver superato Grecia (poi sconfitta nuovamente in semifinale) e Russia, mentre nei quarti avevano battuto il Canada 7-4 in una riedizione della finale mondiale di Roma dello scorso anno.

Al terzo posto della World League è arrivata la Grecia, dopo aver battuto nella finale di consolazione le russe per 8-7, stesso risultato con cui l’Australia le aveva superate in semifinale. Nella parte bassa del tabellone la Cina ha battuto l’Ungheria per il quinto posto, mentre l’Olanda ha superato il Canada piazzandosi in settima posizione. Per le magiare inutili le buone prestazioni di Dóra Kisteleki, miglior marcatrice della manifestazione, e di Gabriella Szűcs. Il premio di miglior giocatrice del torneo è andato ala statunitense Brenda Villa, impegnata con il Catania nel campionato italiano.

Sabato 3 luglio 2010
AUSTRALIA – STATI UNITI 7-7 – 4-5 d.t.r.
(1-2; 1-2; 2-1; 3-2)
Coggan Center, La Jolla (California, USA)

AUSTRALIA: Brown, Beadsworth 1, Smith 1, Brightwell, Moran, Knox 3, Webster, Ralph, Dessauvagie, Arancini, Rippon, Zagame, Wakefield.

STATI UNITI: Armstrong, Petri 1, Matthewson, Villa, Wenger 1, Gandy, Steffens, Silver 2, Windes 1, Rulon 1 (rig.), Dries, Craig 1, Seidemann.

NOTE: nessun espulso per limite di falli. Superiorità numeriche Australia 2/9, Stati Uniti 3/9 + 1 rig.

RIGORI:

AUSTRALIA 4 STATI UNITI 5
Webster 1 Gandy 1
Knox 2 Rulon 2
Beadsworth 3 Seidemann 3
Dessauvagie p Silver 4
Brightwell 4 Steffens 5

Damiano Benzoni